Il progetto culturale di IBA Investment Art & Finance tra arte, mercato e valorizzazione

Il progetto culturale promosso da IBA Investment Art & Finance sbarca al Festival di Cannes. Aldo De Fenza racconta la visione imprenditoriale dietro a un percorso che valorizza artisti, collezionisti e mercato.
Direttore, che significato ha per voi l’approdo a Cannes?
«Sono molto orgoglioso di quello che il presidente Danilo Gigante sta facendo. Ovviamente è un leader indiscusso, non solo in Italia ma anche a livello internazionale, nel settore dell’arte, della cultura e del collezionismo».
Questa tappa è parte di un percorso più ampio?
«Sì, dà continuità a un progetto iniziato a giugno 2024, nato con una mostra al Museo Civico di Padova, in collaborazione con Serenella Baccaglini, figura di riferimento nella cultura mondiale e consigliere culturale al Quirinale».
Come si è sviluppato il progetto dopo Padova?
«Grazie al successo riscontrato, gli artisti sono stati esposti a Palazzo Brancaccio tra novembre e dicembre, poi il presidente ha avuto anche un intervento al Parlamento il 4 marzo. Oggi siamo arrivati a Cannes, con gli stessi artisti di partenza».
È un’evoluzione significativa
«Certo. Prima un museo pubblico, poi un palazzo istituzionale e ora il festival più prestigioso al mondo. Una crescita esponenziale e concreta».
Qual è l’obiettivo alla base di tutto questo?
«Non è autocelebrazione, ma tutela dell’investimento dei nostri collezionisti. Un’opera non è fine a sé stessa, ma inserita in un progetto che le dà valore nel tempo».
Come vi differenziate sul piano artistico?
«Lavoriamo solo con opere uniche, mai con tirature limitate. È più facile dare a un’opera unica una prospettiva speculativa, soprattutto se supportata da un percorso espositivo strutturato».

Secondo lei qual è il mezzo espressivo più accessibile al pubblico?
«Direi la pittura, perché è un linguaggio universale, immediato, capace di comunicare anche a chi non ha una formazione artistica».
Qual è il ruolo della rete commerciale in questo successo?
«Fondamentale. I nostri consulenti riescono a trasferire contenuti veri al cliente, e lo fanno perché credono profondamente in ciò che propongono».
C’è un forte lavoro di squadra?
«Assolutamente sì. Tutti i reparti di IBA, dall’amministrazione al telemarketing, lavorano in armonia. È il frutto di un impegno preciso che ho sempre voluto come direttore commerciale».
E la figura del presidente?
«Danilo Gigante è presente in ogni processo. Ha una visione che garantisce continuità, credibilità e crescita. È lui a rendere possibile tutto questo».
A cura di Mario Altomura
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