C’è chi torna in televisione per rilanciarsi. E poi c’è Melanie Francesca, che torna in TV perché in fondo ci appartiene. Perché il suo volto è familiare, il suo sguardo è ancora più affilato, la sua voce non ha perso né ironia né grazia. Ma chi crede che questo sia solo un ritorno davanti alle telecamere, si sbaglia di grosso.
Melanie torna in televisione con “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” ma sognando la pittura e delle nuove mostre. Con la nuova stagione televisiva, Chiambretti l’ha voluta di nuovo accanto a sé, lì dove la loro chimica brillante aveva già acceso gli schermi. Ma oggi Melanie è diversa. Le sue parole colpiscono ancora, certo, ma si avverte qualcosa che si muove sotto la superficie. Come una tensione, una nostalgia, una bellezza trattenuta. È quella della pittura, della tela bianca che la aspetta ogni notte, quando le luci dello studio si spengono e la città tace.
“Sono felice di essere tornata in TV”, dice. “Ma nel mio cuore c’è una stanza segreta. È lì che mi rifugio: con pennelli, colori, mani sporche e anima nuda.”
Con Piero Chiambretti è di nuovo scintilla. Si scambiano battute, provocazioni, riflessioni a metà tra il sacro e il pop. Lei è perfettamente a suo agio — lo è sempre stata — ma oggi non si perde più nel riflesso del palcoscenico. Guarda oltre. Guarda dentro. La TV per lei non è il fine, ma un mezzo. Un passaggio. Una parentesi brillante in un percorso che ormai ha una direzione chiara: quella dell’arte visiva.

Melanie lo dice sottovoce ma lo dice: “Scrivere è pensiero. La TV è presenza. Ma la pittura… la pittura è verità.” E allora eccola lì, a vivere una doppia vita. Di giorno tra i camerini, i copioni, i riflettori. Di notte a Parigi, in una stanza colma di odore di trementina, dove ogni quadro è un viaggio nel femminile, nel divino, nell’invisibile.
Non è un ritorno. È una fioritura. Dopo 19 libri, rubriche sui grandi media italiani, talk show con Marzullo e Costanzo, radio, moda e giornalismo, Melanie Francesca sembra oggi più libera che mai. Non deve più scegliere chi essere: ha imparato ad essere tutto, ma soprattutto sé stessa.
“La pittura non è un “ritorno”. È una casa a cui non ha mai davvero smesso di appartenere”. Dichiara Melanie. E anche se la vedremo ancora per molto sul piccolo schermo, brillante, pungente, lucida come sempre non dimentichiamolo: è nei suoi quadri che Melanie si racconta davvero. È lì che respira. È lì che sogna.