{"id":53022,"date":"2025-06-12T21:02:53","date_gmt":"2025-06-12T19:02:53","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/06\/12\/italia-slovenia-cavagna-rapporti-bilaterali-radicati-nel-tempo\/"},"modified":"2025-06-12T21:02:53","modified_gmt":"2025-06-12T19:02:53","slug":"italia-slovenia-cavagna-rapporti-bilaterali-radicati-nel-tempo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/06\/12\/italia-slovenia-cavagna-rapporti-bilaterali-radicati-nel-tempo\/","title":{"rendered":"Italia-Slovenia, Cavagna \u201cRapporti bilaterali radicati nel tempo\u201d"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 Tra Italia e Slovenia i rapporti bilaterali sono \u201cstorici, radicati nel tempo\u201d, ad un livello \u201cper alcuni versi eccezionale\u201d. E\u2019 la valutazione di Giuseppe Cavagna, ambasciatore d\u2019Italia a Lubiana, in un\u2019intervista a Claudio Brachino per Diplomacy Magazine, format tv dell\u2019agenzia Italpress.
\u201cSono due Paesi amici da decenni e in questo periodo questa amicizia si \u00e8 approfondita\u201d, ha osservato Cavagna ricordando che la Slovenia e l\u2019Italia sono innanzitutto \u201ccollegate da un tessuto umano particolarmente intrecciato e particolarmente solido, che si rinforza di giorno in giorno\u201d. Sono migliaia, infatti, le persone che \u201cattraversano il confine, che portano il loro sapere da un lato e dall\u2019altro, connesse da relazioni profonde di tipo amicale, di lavoro, familiare\u201d, costruendo cos\u00ec \u201cuna condizione di inestricabilit\u00e0 che ci fa molto bene\u201d. In passato i due Paesi sono stati divisi \u201cda un confine storico che \u00e8 stato a lungo, per decenni, un confine duro, un confine difficile, marcato da tragedie, da drammi e anche da crimini, da un lato e dall\u2019altro del confine\u201d. Grazie anche al lavoro assiduo delle rispettive comunit\u00e0 nazionali, oggi, secondo Cavagna, \u201cnon \u00e8 pi\u00f9 un confine che separa, ma che \u00e8 diventato punto di incontro, di condivisione, di scambio e che \u00e8 sempre meno avvertibile. E questo \u00e8 un p\u00f2 l\u2019obiettivo, direi, non solo del mio lavoro quotidiano, del lavoro di tutti quelli che lavorano per i rapporti tra Italia e Slovenia, ma \u00e8 anche un simbolo tangibile del potere trasformativo dell\u2019appartenenza all\u2019Unione europea\u201d.
Il 2025 \u00e8 l\u2019anno di Gorizia e Nova Gorica Capitali europee della cultura. \u201cPer la prima volta una capitale congiunta e una capitale transfrontaliera. Quindi l\u2019Unione europea ha scommesso su questo simbolo, su questo potente esempio ed \u00e8 una scommessa che sta riuscendo\u201d, ha ancora osservato Cavagna ricordando che si tratta dell\u2019esempio \u201cdi due citt\u00e0, Gorizia e Nova Gorica, la seconda delle quali nata in sostituzione e in contrapposizione alla prima, che dopo 50 anni stanno dimostrando la capacit\u00e0 di programmare insieme, di progettare per il futuro in maniera condivisa e di amministrare in maniera condivisa uno stesso territorio\u201d. Partendo da questo \u201ce ricordando quanto fatto per avvicinare le comunit\u00e0 a livello massimo, ad esempio dal presidente Mattarella e dall\u2019ex presidente sloveno Pahor e attualmente dalla presidente attuale slovena Pirc Musar, sottolineerei il ruolo delle due comunit\u00e0 che il presidente Mattarella di recente ha definito avamposti di amicizia. La comunit\u00e0 slovenofona in Italia \u00e8 la maggiore comunit\u00e0 slovena all\u2019estero, ha un\u2019importanza eccezionale per la Slovenia ed \u00e8 molto seguita. La comunit\u00e0 nazionale italiana in Slovenia \u00e8 una comunit\u00e0 pluricentenaria, molto radicata e pienamente riconosciuta dalla legge slovena\u201d.
Il tessuto umano fa il paio con un intenso scambio commerciale che si mantiene stabile sui 10 miliardi di euro complessivi, con un surplus per la parte italiana. \u201cLa Slovenia \u00e8 un\u2019economia di mercato matura, pienamente integrata nell\u2019Unione europea e che sta ponendo per quanto possibile l\u2019accento sull\u2019innovazione. Quindi vi sono una serie di settori che sono in espansione in Slovenia e che vanno dalle start-up al settore dell\u2019aerospazio\u201d, ha ricordato Cavagna. Altri settori, invece, sono di pi\u00f9 lunga tradizione, come l\u2019automotive, la componentistica e la meccanica. \u201cSu questo e anche su altro noi agiamo quotidianamente tramite l\u2019ambasciata, tramite il nostro ufficio ICE e tramite tutti gli imprenditori che sono presenti attivamente in questo mercato\u201d, ha dichiarato il capo missione a Lubiana. Un settore che vede una forte presenza italiana \u00e8 quello finanziario e assicurativo. \u201cSono qui Generali, Intesa Sanpaolo e UniCredit, che hanno banche locali, che sono la terza e la quarta banca del paese. Siamo presenti nel settore energetico, ad esempio con Eni e altri, nel settore della grande distribuzione, come con Eurospin, e in altri settori di particolare rilievo, la Danieli ad esempio. Ci sono sicuramente ancora margini di crescita. La Slovenia \u00e8 un mercato pienamente maturo e integrato. Siamo lontani dall\u2019immagine di un tempo, del luogo dove si andava a delocalizzare per risparmiare sul costo del lavoro\u201d, ha osservato Cavagna.
La cooperazione con la Slovenia diventa \u201ctrilaterale\u201d, includendo la Croazia, su alcuni temi di particolare rilievo come il controllo delle rotte migratorie. \u201cIndubbiamente la rotta balcanica esiste ancora, anche se con numeri in netta riduzione rispetto agli anni scorsi. L\u2019Italia da due anni ha attivato una stretta collaborazione a livello di ministri dell\u2019Interno e a scendere di capi della polizia e di strutture di sicurezza, con la Slovenia e con la Croazia, per gestire e controllare al meglio questa rotta. L\u2019obiettivo comune \u00e8 di favorire la migrazione legale e contrastare quella illegale e i rischi connessi\u201d, ha precisato l\u2019ambasciatore aggiungendo che la prossima settimana saranno avviate le prime pattuglie trilaterali, \u201cquindi la polizia di Croazia, Italia e Slovenia insieme gestiranno una parte dei controlli alla frontiera tra la Croazia e la Bosnia\u201d. La collaborazione sul fronte migratorio \u201cparte dalla testa, dai tre ministri dell\u2019interno che si vedono mediamente 3-4 volte l\u2019anno ad hoc per coordinarsi su questo settore\u201d, ha precisato Cavagna. I controlli alle frontiere \u201cvengono fatti ma con grano salis, cio\u00e8 con l\u2019obiettivo di contrastare la migrazione illegale senza andare a intaccare quella che \u00e8 una delle nostre pi\u00f9 preziose libert\u00e0, quella di circolazione intra Unione europea\u201d, ha aggiunto. Il formato trilaterale viene utilizzato anche su un altro grande tema, quello dell\u2019Alto Adriatico. \u201cLa prossima trilaterale dei ministri degli Esteri sar\u00e0 organizzata dalla Slovenia nei prossimi mesi e in questo settore sono molteplici le attivit\u00e0. Una su tutte, ad esempio, \u00e8 la valle dell\u2019idrogeno del nord Adriatico\u201d, ha ricordato Cavagna, per favorire l\u2019utilizzo dell\u2019idrogeno come energia verde rinnovabile. \u201cUn\u2019altra area di cooperazione ormai storica, perch\u00e8 esiste da 15 anni, \u00e8 quella dei porti del nord Adriatico, una connessione tra tutti i porti che vanno da Ravenna a Fiume, per cercare di condividere un\u2019economia di scala e coordinarsi nei rapporti con l\u2019esterno\u201d, ha concluso l\u2019ambasciatore. <\/p>\n
\u2013 Foto Italpress \u2013<\/p>\n
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