{"id":52005,"date":"2025-05-28T18:02:46","date_gmt":"2025-05-28T16:02:46","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/05\/28\/mostre-al-palazzo-reale-di-palermo-gli-scatti-di-elliott-erwitt\/"},"modified":"2025-05-28T18:02:46","modified_gmt":"2025-05-28T16:02:46","slug":"mostre-al-palazzo-reale-di-palermo-gli-scatti-di-elliott-erwitt","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/05\/28\/mostre-al-palazzo-reale-di-palermo-gli-scatti-di-elliott-erwitt\/","title":{"rendered":"Mostre, al Palazzo Reale di Palermo gli scatti di Elliott Erwitt"},"content":{"rendered":"
PALERMO (ITALPRESS) \u2013 La Fondazione Federico II ha presentato questa mattina alla stampa a Palazzo Reale di Palermo la mostra di uno dei pi\u00f9 grandi fotografi della storia: Elliott Erwitt, noto in tutto il mondo per i suoi scatti, divenuti simbolo della nostra societ\u00e0, veri e propri sistemi di riferimento antropologico per approfondire ed evocare gli accadimenti storici pi\u00f9 importanti.
Erwitt rappresenta una delle figure pi\u00f9 influenti e originali del mondo della fotografia perch\u00e8 fu capace di catturare con una visione unica momenti di vita quotidiana, rendendoli in immagini iconiche che combinano umorismo e profondit\u00e0 di osservazione.
Gi\u00e0 Presidente della celebre Magnum Photos, Elliott Erwitt sintetizza nelle sue opere l\u2019interesse per l\u2019uomo e il gusto dell\u2019attimo che sa cogliere con ineguagliabile magia. Tra i suoi soggetti preferiti figurano i cani: la sua capacit\u00e0 di osservare e rappresentare le abitudini di questi animali e dei loro proprietari ha dato vita a immagini che raccontano molto sulla societ\u00e0 e sulle relazioni umane. Le sue fotografie canine sono state raccolte in diversi libri, veri e propri riferimenti per gli amanti della fotografia e degli animali. Non meno importante \u00e8 il suo lavoro come fotografo di personaggi famosi. Erwitt ha immortalato figure leggendarie come Marilyn Monroe, John F. Kennedy, Muhammad Ali, realizzando veri e propri ritratti che vanno oltre la semplice schematizzazione, per rivelare introspezioni e aspetti sorprendenti dei suoi soggetti.
Celebre \u00e8 la foto di Marilyn Monroe con il vestito che si solleva, scattata sul set di \u201cQuando la moglie \u00e8 in vacanza\u201d, un\u2019immagine che \u00e8 diventata parte dell\u2019iconografia del XX secolo, con un valore pressoch\u00e8 identico a quello dei pi\u00f9 noti quadri della storia dell\u2019arte.
\u201cLa Fondazione Federico II \u2013 ha detto Gaetano Galvagno, Presidente dell\u2019Ars e della stessa Fondazione \u2013 vuole essere protagonista della scena internazionale, proponendo al quasi milione di visitatori che nell\u2019anno 2024 hanno ammirato le bellezze storiche del Palazzo Reale di Palermo, un\u2019importante offerta espositiva dal respiro cosmopolita. Con la mostra di Elliott Erwitt, il Palazzo Reale di Palermo continua a vivere un\u2019appassionante stagione di arte contemporanea, regalando ai fruitori un intero secolo di cronaca e di raffinati studi che l\u2019artista ci presenta attraverso il suo obiettivo fotografico\u201d.
\u201cElliott Erwitt \u2013 ha detto Biba Giacchetti, co-curatrice della mostra, una delle massime conoscitrici di Erwitt a livello internazionale \u2013 non \u00e8 stato solo un fotografo, ma un narratore visivo senza eguali, capace di trasformare l\u2019istante in storia, il quotidiano in arte, l\u2019ironia in poesia. Le sue immagini evocano in chi le osserva emozioni che si muovono su registri diversi, dalla commozione al sorriso, fino al divertimento pi\u00f9 spontaneo. Scomparso nel novembre del 2023 all\u2019et\u00e0 di 95 anni, ci ha lasciato un\u2019eredit\u00e0 immensa: un archivio di fotografie che attraversano epoche, culture e sentimenti con un linguaggio universale, invitandoci a guardare il mondo con pi\u00f9 indulgenza e meraviglia, mettendosi sempre al nostro fianco in quella leggerezza profonda che lui stesso definiva \u201cThe Art of Observation\u201d.
\u201cElliott Erwitt \u2013 ha commentato il co-curatore Gabriele Accornero \u2013 \u00e8, come le sue fotografie: ironico, enigmatico, sfuggente, aereo. Dietro a tutto questo si percepiscono una grande personalit\u00e0 e un\u2019acuta intelligenza, quasi spiazzanti. II valore artistico dell\u2019opera di Erwitt pare raggiungersi quasi incidentalmente, non \u00e8 mai perseguito e forse per questo \u00e8 cos\u00ec spesso centrato. Non si addicono a Erwitt sterili schemi di lettura mutuati dalla Storia dell\u2019Arte, lui si preoccupa solo di fare buone fotografie; le fotografie di Erwitt sono generalmente leggere, spensierate, luminose. Ma ci\u00f2 non toglie che alcune immagini assurgano a manifesti\u201d.
Elliott Erwitt (Elio Romano Erwitz) nacque il 26 luglio 1928 a Parigi da genitori russi di origine ebraica. Mor\u00ec nel sonno nella sua casa di New York il 29 novembre 2023.
A pi\u00f9 di novant\u2019anni, e fino alla sua morte, ha continuato ad osservare il mondo con occhi curiosi e a catturare, con la sua inconfondibile miscela di umorismo e profondit\u00e0, l\u2019essenza della condizione umana. Il suo lavoro rimane una testimonianza della potenza della fotografia come strumento di comunicazione e di comprensione del mondo, capace di superare barriere linguistiche e culturali per parlare direttamente all\u2019anima delle persone.
La mostra \u00e8 di altissimo livello qualitativo: il team curatoriale ha scelto, infatti, una selezione inedita con le foto pi\u00f9 iconiche e significative dalla summa della produzione del Maestro, con in mostra le serie ICONS, Kolor, Family, Self Portrait.
Anche dal punto di vista quantitativo il visitatore si trova di fronte ad una mostra imponente: oltre 190 opere visibili di cui 110 in mostra e oltre 80 in una Video proiezione in HD.
Determinante la grande dimensione delle immagini sia in Black&White sia in Kolor, tutte presentate con passe-partout e cornici museali, con oltre 40 opere in dimensione 100\u00d7150 cm.
L\u2019allestimento \u00e8 stato specificamente progettato per assicurare un\u2019immersione emozionante nel percorso.
La mostra \u00e8 anche un omaggio allo sguardo affettuoso, ironico e profondamente umano che l\u2019artista rivolge all\u2019universo femminile, con uno spazio interamente dedicato.
Nel 2015 Elliott Erwitt dedic\u00f2 un intero volume alle donne. Charles Flowers, nella premessa del libro, scrive: \u201cCon quattro ex mogli, quattro figlie adulte e quattro nipotine \u2013 per non parlare delle molte donne che, nel corso dei decenni, non si sono collocate in nessuna di queste categorie \u2013 Erwitt ha accumulato molte risposte alla domanda sulla natura delle donne\u201d.
Fa da sfondo sonoro alla visita una playlist tratta dallo storico concerto in Central ParK Manhattan di Simon& Garfunkel, quel luogo dove in una Penthouse Studio \u00e8 vissuto Elliot e dove la mostra ritrae in una video intervista originale il fotografo comunicandone il lato umano.
La Mostra \u00e8 accompagnata da un catalogo Edizioni Fondazione Federico II e da una linea dedicata di merchandising.
La sua carriera ebbe inizio dopo gli studi di fotografia al Los Angeles City College. Le sue abilit\u00e0 non passarono inosservate, infatti nel 1948, quando incontr\u00f2 Robert Capa, venne invitato a unirsi alla Magnum, dove avrebbe lavorato con Henri Cartier-Bresson e Marc Riboud. Tale ambiente e i relativi confronti costituirono le basi per la sua visione artistica, frutto di un equilibrio perfetto tra reportage e poesia visiva.
Ci\u00f2 che distingue il lavoro di Erwitt \u00e8 la sua capacit\u00e0 di trovare momenti di straordinaria bellezza e significato nelle situazioni pi\u00f9 ordinarie, di cogliere l\u2019ironia e l\u2019assurdo della condizione umana, creando immagini che fanno sorridere e riflettere allo stesso tempo.
Nel corso della conferenza stampa \u00e8 stato ufficializzato anche un progetto di inclusione sociale voluto fortemente dal Presidente Galvagno per la Fondazione Federico II.
Per la prima volta, quattro persone con disabilit\u00e0 hanno firmato un contratto di lavoro stagionale che li porter\u00e0 a lavorare nel Complesso Monumentale di Palazzo Reale per i mesi estivi proprio in concomitanza con i grandi flussi che si prevedono per la mostra di Elliott Erwitt.<\/p>\n
\u2013 foto ufficio stampa Fondazione Federico II \u2013
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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