{"id":50528,"date":"2025-05-09T18:02:34","date_gmt":"2025-05-09T16:02:34","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/05\/09\/leopardi-farmacisti-porta-aperta-del-servizio-sanitario-nazionale\/"},"modified":"2025-05-09T18:02:34","modified_gmt":"2025-05-09T16:02:34","slug":"leopardi-farmacisti-porta-aperta-del-servizio-sanitario-nazionale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/05\/09\/leopardi-farmacisti-porta-aperta-del-servizio-sanitario-nazionale\/","title":{"rendered":"Leopardi \u201cFarmacisti porta aperta del Servizio Sanitario Nazionale\u201d"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 \u201cQuella del farmacista \u00e8 sempre stata una figura molto resiliente, adattabile ai cambiamenti: siamo passati dal farmacista che preparava le medicine a quello che oggi distribuisce le medicine preparate dall\u2019industria, dal farmacista che prima non poteva fare un atto sanitario e che invece oggi pu\u00f2 anche vaccinare\u201d. Cos\u00ec Eugenio Leopardi, presidente dell\u2019Unione Tecnica Italiana Farmacisti (Utifar), spiega in un\u2019intervista a Italpress le attivit\u00e0 del farmacista oggi, la sua evoluzione negli anni e l\u2019importante ruolo che mano a mano ha assunto nel tempo.
Utifar accompagna questa evoluzione dal 1957, quando fu fondata grazie a un\u2019intuizione del farmacista Franco Pescetto di Genova.
\u201cLe nostre attivit\u00e0 sono state sempre quelle di formare il farmacista, di aiutarlo nella sua professione, nel rapporto che comunque, da molto prima del \u201957, ha sempre avuto con i cittadini\u201d, afferma Leopardi, precisando che oggi la figura professionale copre \u201ctutta una serie di attivit\u00e0 alle quali il farmacista si \u00e8 adattato e si \u00e8 formato con molto piacere, perch\u00e8 il nostro compito \u00e8 quello di dialogare col cittadino. Noi siamo una porta aperta del Servizio Sanitario Nazionale, dove si entra senza bussare\u201d.
Uno spartiacque importante nella storia di questa evoluzione \u00e8 stato rappresentato dalla pandemia, che ha visto le farmacie in prima linea nell\u2019aiutare i cittadini, a cominciare dalle vaccinazioni. \u201cLa vaccinazione \u00e8 una cosa che ambivamo a fare da tempo perch\u00e8, se in tutta Europa il farmacista poteva vaccinare, in Italia non poteva farlo. Utifar gi\u00e0 nel 2019, quindi in tempi non sospetti, lanci\u00f2 un corso, \u201cIl farmacista vaccinatore\u201d, proprio per preparare i professionisti qualora lo Stato li avesse chiamati a vaccinare. E 9mila farmacisti, nonostante il corso allora non abilitasse alla vaccinazione perch\u00e8 \u00e8 lo Stato che abilita, si formarono in questo corso. Poi, all\u2019arrivo della terribile pandemia, lo Stato si trov\u00f2 9mila farmacisti gi\u00e0 formati e quindi li utilizz\u00f2 per snellire quelle liste di attesa enormi\u201d, ricordato Leopardi.
Quello tra cittadino e farmacista \u00e8 un rapporto di fiducia che, grazie a un accesso facile e immediato, \u201csupera senz\u2019altro di molto quello che si pu\u00f2 avere con il pur bravissimo personale medico che si incontra nelle Asl\u201d.
Per questo l\u2019auspicio, per il presidente di Utifar, \u00e8 che questo rapporto venga maggiormente agevolato e sostenuto con una maggiore uniformit\u00e0 di servizi tra le varie regioni d\u2019Italia. \u201cNon \u00e8 possibile avere 20 Regioni che lavorano in modo diverso, che il cittadino di una regione abbia determinati servizi e il cittadino di un\u2019altra non li abbia. Noi abbiamo una farmacia che \u00e8 uguale in tutta Italia con gli stessi requisiti, la stessa professionalit\u00e0, la stessa disponibilit\u00e0, la stessa formazione. E poi non riesce a dare gli stessi servizi perch\u00e8 una Regione non li consente. Ci vorrebbe un maggior dialogo fra le Regioni, una maggiore uniformit\u00e0 di servizio perch\u00e8 non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B\u201d, conclude Leopardi.<\/p>\n
\u2013 foto Italpress \u2013<\/p>\n
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