{"id":50272,"date":"2025-05-06T21:02:44","date_gmt":"2025-05-06T19:02:44","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/05\/06\/roccella-transizione-demografica-priorita-assoluta-per-il-paese\/"},"modified":"2025-05-06T21:02:44","modified_gmt":"2025-05-06T19:02:44","slug":"roccella-transizione-demografica-priorita-assoluta-per-il-paese","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/05\/06\/roccella-transizione-demografica-priorita-assoluta-per-il-paese\/","title":{"rendered":"Roccella \u201cTransizione demografica priorit\u00e0 assoluta per il Paese\u201d"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 \u201cIl tema rappresenta una priorit\u00e0 per il mio ministero ma anche una priorit\u00e0 assoluta per l\u2019intero Paese. Il fatto stesso che la camera dei Deputati abbia ritenuto opportuno istituire una commissione parlamentare d\u2019inchiesta per approfondire gli effetti economici sociali della transizione demografica, testimonia che questa materia non \u00e8 solo un argomento di studio per statistici e sociologi, ma qualcosa che impatta molto concretamente sul futuro e anche sul presente della nostra societ\u00e0\u201d. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalit\u00e0 e le pari Opportunit\u00e0, Maria Eugenia Roccella, nel corso dell\u2019audizione alla commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica. \u201cDal governo Meloni \u00e8 arrivata la consapevolezza che la crisi di natalit\u00e0 \u00e8 il pi\u00f9 importante cambiamento che stiamo attraversando \u2013 ha aggiunto -, tema posto al centro delle proprie politiche in maniera trasversale. Veniamo da una lunga fase, nella quale l\u2019attenzione nazionale e internazionale alle grandi transizioni, si \u00e8 concentrata su altri fronti: la transizione verde o quella digitale, si \u00e8 parlato invece poco, e da pochissimo tempo, della transizione forse pi\u00f9 impattante di tutte che \u00e8 quella demografica\u201d.
La ministra Roccella ha ricordato che la transizione demografica \u201cporta con s\u00e8, non solo le conseguenze socio-economiche che ben si conoscono, ma anche conseguenze ambientali, se pensiamo alle aree interne spopolate e ai problemi ambientali che questo pone e conseguenze sull\u2019innovazione anche digitale, a causa soprattutto della perdita della spinta innovatrice delle giovani generazioni. Se non ci sono giovani \u2013 ha concluso \u2013 \u00e8 difficile che ci sia innovazione. Anche le istituzioni europee non hanno, evidentemente, una piena consapevolezza della gravit\u00e0 della crisi demografica, basti pensare che nel Pnrr non c\u2019\u00e8 nulla sul tema\u201d.
\u201cIl governo italiano \u00e8 riuscito a dare centralit\u00e0 alla questione della transizione demografica nel dibattito pubblico italiano, ma altrettanto siamo impegnati a fare a livello internazionale, a cominciare dall\u2019Europa. Sul tema scontiamo una lunga disattenzione, o forse dovremmo pi\u00f9 correttamente dire che scontiamo un drammatico errore di analisi \u2013 ha detto ancora Roccella -. Negli anni cinquanta, la minaccia che veniva paventata per il futuro della terra e dell\u2019umanit\u00e0, era la cosiddetta bomba demografica. Si temeva che un aumento di misura della popolazione, connesso alle previsioni dell\u2019esaurimento progressivo e tendenziale delle risorse, avrebbe determinato squilibri. Previsioni sbagliate che poggiavano sull\u2019ideologia di un uomo visto solo come consumatore di risorse e non come risorsa primaria dell\u2019ecosistema\u201d.
La ministra Roccella ha sottolineato che \u201cla spirale demografica non si inverte dall\u2019oggi al domani, si tratta di processi che richiedono tempo. Un altro luogo comune da sfatare \u00e8 che il calo delle nascite fosse un dato italiano, come se le culle vuote fossero un problema solo o prevalentemente del nostro paese, come se l\u2019Italia fosse un malato speciale, senza rendersi conto che siamo invece di fronte a una vera e propria pandemia. Se, per esempio, diamo un\u2019occhiata ai dati europei vediamo che tutti i 27 paesi sono molto al di sotto del famoso tasso di sostituzione, cio\u00e8 quelle 2,1 figli per donna, che garantirebbero l\u2019equilibrio tra nascite e morti \u2013 ha concluso -. A leggere i dati si notano in particolare due fatti: il primo che si \u00e8 verificato negli ultimi anni un crollo generalizzato e veloce che ha toccato anche paesi che venivano considerati meno a rischio, il secondo che, laddove anche c\u2019\u00e8 stata una risalita, parliamo sempre d\u2019Europa, questa \u00e8 stata di breve durata\u201d.<\/p>\n
\u2013 Foto ufficio stampa Camera dei Deputati \u2013<\/p>\n
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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