{"id":48560,"date":"2025-04-08T21:02:54","date_gmt":"2025-04-08T19:02:54","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/04\/08\/meloni-panico-piu-dannoso-dei-dazi-il-17-aprile-lincontro-con-trump\/"},"modified":"2025-04-08T21:02:54","modified_gmt":"2025-04-08T19:02:54","slug":"meloni-panico-piu-dannoso-dei-dazi-il-17-aprile-lincontro-con-trump","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/04\/08\/meloni-panico-piu-dannoso-dei-dazi-il-17-aprile-lincontro-con-trump\/","title":{"rendered":"Meloni \u201cPanico pi\u00f9 dannoso dei dazi\u201d. Il 17 aprile l\u2019incontro con Trump"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 Il premier Giorgia Meloni il 17 aprile
incontrer\u00e0 a Washington il presidente degli Stati Uniti Donald
Trump. Lo ha annunciato lo stesso presidente del Consiglio,
secondo quanto si apprende, nel corso dell\u2019incontro con le
categorie economiche a Palazzo Chigi sul tema dazi.
\u201cCome sapete bene, gli Stati Uniti hanno annunciato dazi su merci e prodotti importati da gran parte degli Stati del mondo, prevedendoli del 20% su molti prodotti dell\u2019Unione europea. Sono ovviamente, da quello che sappiamo, tariffe che rischiano di avere un impatto su filiere che per l\u2019Italia sono particolarmente strategiche come macchinari, automotive, agroalimentare e tessile, mentre sul chimico-farmaceutico sono ancora in corso approfondimenti specifici relativamente al nuovo scenario \u2013 ha detto Meloni -. Queste tariffe si aggiungono a quelle gi\u00e0 previste per specifiche merci e prodotti come automobili, naturalmente acciaio e alluminio\u201d.
\u201cHo gi\u00e0 detto quello che penso: penso sia una decisione assolutamente sbagliata da parte dell\u2019Amministrazione Trump. Le economie delle Nazioni occidentali sono fortemente interconnesse, politiche protezionistiche cos\u00ec incisive finiranno per danneggiare l\u2019Europa quanto gli Stati Uniti \u2013 ha aggiunto Meloni -. Voi sapete che Europa e Stati Uniti contano sulla relazione economica pi\u00f9 integrata al mondo, rappresentano, insieme, quasi il 30% degli scambi mondiali di beni e servizi e il 43% del PIL mondiale. Sono economie che si completano a vicenda, come dimostra il fatto che nel 2023 la UE ha registrato sul fronte dei beni un surplus della bilancia commerciale di 157 miliardi e sul fronte dei servizi un disavanzo di 109 miliardi\u201d.
\u201cE, ovviamente, qualsiasi ostacolo agli scambi internazionali \u00e8 penalizzante in particolare per una Nazione come l\u2019Italia, che ha una lunga tradizione di commercio con l\u2019estero e pu\u00f2 contare sulla grande forza del Made in Italy. Al momento il nostro surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti si aggira intorno ai 40 miliardi di euro, 38,8 per la precisione nel 2024. Dunque, dazi tra economie equivalenti, per noi, non sono mai una buona notizia. Detto questo, per\u00f2, devo dirvi che considero fondamentale prima di qualsiasi cosa non amplificare ulteriormente l\u2019impatto reale che la decisione americana pu\u00f2 avere \u2013 ha sottolineato il presidente del Consiglio -. Le esportazioni italiane negli Stati Uniti valgono cica il 10% delle nostre esportazioni totali. L\u2019introduzione di dazi pu\u00f2, chiaramente, ridurre questa quota di export ma non la azzera ed \u00e8 oggettivamente presto per quantificarne l\u2019effetto e per capire quanto i nostri prodotti saranno effettivamente penalizzati. Tra l\u2019altro dobbiamo considerare che un dazio alla frontiera del 20% non si traduce in un costo del 20% per il consumatore americano, poich\u00e8 voi sapete meglio di me che ci sono diverse intermediazioni che possono assorbire quella percentuale. Oltre al fatto che noi sappiamo che per buona parte dell\u2019export italiano la forza della nostra esportazione non \u00e8 data tanto dalla competitivit\u00e0 del prezzo, quanto dalla qualit\u00e0 del prodotto stesso\u201d.
\u201cD\u2019altra parte, bisogna tenere conto che una politica protezionistica generale americana pu\u00f2 impattare sull\u2019Italia anche indirettamente, probabilmente anche pi\u00f9 di quanto impattano i dazi. Pensiamo, ad esempio, all\u2019esportazione di automobili tedesche negli Stati Uniti, che sono in buona parte prodotte grazie alla componentistica italiana. E quindi non va fatta una valutazione solo del peso che carica il dazio diretto ma anche delle triangolazioni che i dazi imposti in generale produrranno.
Perch\u00e8 faccio tutte queste specifiche? Perch\u00e8 a monte per noi \u00e8 molto difficile valutare con precisione quali saranno le conseguenze effettive prodotte da questa nuova situazione sul nostro PIL e quindi dobbiamo ragionare anche tenendo conto di questi elementi \u2013 ha aggiunto Meloni -. Per\u00f2 ho la certezza che il panico e l\u2019allarmismo che si stanno generando rischiano di fare molti pi\u00f9 danni della misura in s\u00e8. Lo dico perch\u00e8 quello che abbiamo visto in questi giorni \u00e8 che hanno toccato anche aziende non minimamente connesse all\u2019export verso gli Stati Uniti. Lo dico anche perch\u00e8 vi devo ringraziare per aver espresso anche voi la necessit\u00e0 di non alimentare il panico e su questo davvero serve una alleanza comune perch\u00e8 l\u2019impatto maggiore pu\u00f2 arrivare per paradosso da questa azione istintiva piuttosto che dalle misure reali\u201d.
\u201cIeri pomeriggio ho riunito un gruppo di lavoro \u2013 composto dai due vicepremier, il ministro Tajani e ministro Salvini, che vedo in collegamento, i ministri Giorgetti, Urso, Lollobrigida e Foti \u2013 e ci siamo confrontati sui vari piani sui quali bisogna operare per affrontare questa negoziazione \u2013 ha detto ancora il premier -. Ci siamo confrontati sulla linea di negoziato da tenere a livello europeo e con gli Stati Uniti e sul set di misure da adottare anche a livello nazionale. Questi sono i tre livelli sui quali ci vorremmo confrontare oggi con voi anche per ascoltare i vostri suggerimenti e le vostre proposte, per\u00f2 partendo da alcune valutazioni che fino a qui abbiamo fatto e condiviso con i Ministri del gruppo di lavoro, su questi tre diversi livelli: negoziato con gli Usa; iniziative per la competitivit\u00e0 europea; misure che pu\u00f2 mettere in campo l\u2019Italia\u201d.
Nel negoziato con gli Stati Uniti \u201cla sfida da esplorare \u00e8 invece quella che l\u2019Italia \u00e8 stata tra le prime nazioni a promuovere, e che anche la Presidente von der Leyen lo ha ribadito ieri, ovvero la possibilit\u00e0 di azzerare i reciproci dazi sui prodotti industriali esistenti con la formula \u201czero per zero\u201d \u2013 ha proseguito il presidente del Consiglio -. In questo mi pare che ci sia da parte della presidente della Commissione e da parte del Commissario al Commercio che sta trattando una disponibilit\u00e0. E\u2019 questo il negoziato che deve vederci tutti impegnati e a tutti i livelli, che vede impegnati noi e che impegna me che sar\u00f2 a Washington il prossimo 17 aprile e ovviamente intendo affrontare anche questa questione con il Presidente degli Stati Uniti\u201d.
\u201cCi troviamo tutti davanti ad un\u2019altra sfida complessa, ma abbiamo le carte in regola per superare anche questa. Possiamo contare sulla forza, sulla vitalit\u00e0 e sulla dinamicit\u00e0 delle nostre imprese e dei nostri lavoratori, che hanno sempre dimostrato di saper reagire e trovare le soluzioni anche nei momenti pi\u00f9 difficili \u2013 ha concluso Meloni -. Il Governo \u00e8 pronto a fare la sua parte, come ha sempre fatto finora, ma ancora una volta saranno le nostre imprese e i nostri lavoratori a essere determinanti per l\u2019esito di questa grande sfida\u201d.<\/p>\n
\u2013 Foto IPA Agency \u2013<\/p>\n
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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