{"id":47450,"date":"2025-03-25T21:02:47","date_gmt":"2025-03-25T20:02:47","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/03\/25\/acconto-irpef-governo-interviene-per-lapplicazione-delle-aliquote-2025\/"},"modified":"2025-03-25T21:02:47","modified_gmt":"2025-03-25T20:02:47","slug":"acconto-irpef-governo-interviene-per-lapplicazione-delle-aliquote-2025","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/03\/25\/acconto-irpef-governo-interviene-per-lapplicazione-delle-aliquote-2025\/","title":{"rendered":"Acconto Irpef, Governo interviene per l\u2019applicazione delle aliquote 2025"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 Relativamente all\u2019applicazione dell\u2019imposta sul reddito delle persone fisiche, sono pervenute segnalazioni da parte di alcuni CAF,<\/strong> riportate anche dagli organi di stampa, in merito a un maggior carico fiscale per i lavoratori dipendenti che verrebbero gravati dell\u2019onere di versare l\u2019acconto IRPEF per l\u2019anno 2025 anche in mancanza di redditi ulteriori rispetto a quelli gi\u00e0 assoggettati a ritenuta d\u2019acconto<\/strong>. Lo rende noto il ministero dell\u2019Economia e delle Finanze. \u2013 Foto IPA Agency \u2013<\/p>\n (ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" ROMA (ITALPRESS) \u2013 Relativamente all\u2019applicazione dell\u2019imposta sul reddito delle persone fisiche, sono pervenute segnalazioni da parte di alcuni CAF, riportate anche dagli organi di stampa, in merito a un maggior carico fiscale per i lavoratori dipendenti che verrebbero gravati dell\u2019onere di versare l\u2019acconto IRPEF per l\u2019anno 2025 anche in mancanza di redditi ulteriori rispetto a […]<\/p>\n","protected":false},"author":16,"featured_media":47451,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"jnews-multi-image_gallery":[],"jnews_single_post":[],"jnews_primary_category":[],"jnews_social_meta":[],"jnews_override_counter":[],"jnews_post_split":[],"footnotes":""},"categories":[1129],"tags":[],"class_list":["post-47450","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-mondo"],"yoast_head":"\n
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\u201cIn particolare, il predetto maggior onere fiscale deriverebbe, secondo l\u2019interpretazione riportata dai CAF, dall\u2019applicazione della disposizione contenuta nell\u2019articolo 1, comma 4, del d.lgs. 30 dicembre 2023, n. 216, che, prevedendo la riduzione dal 25 al 23 per cento dell\u2019aliquota IRPEF per i redditi da 15.000 a 28.000 euro e l\u2019innalzamento della detrazione di lavoro dipendente da 1.880 euro a 1.955 euro, ha stabilito che tali interventi non si applicano per la determinazione degli acconti dovuti per gli anni 2024 e 2025 per i quali si deve considerare la disciplina in vigore per l\u2019anno 2023<\/em> \u2013 sottolinea il Mef \u2013. Al riguardo, si premette che l\u2019incongruenza evidenziata dai CAF deriva dal fatto che le aliquote, gli scaglioni e le detrazioni Irpef sono stati in una prima fase modificati in via temporanea, per un solo periodo d\u2019imposta (2024), e successivamente stabilizzate a regime dal 2025\u2033.
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\u201cInoltre, si fa presente che con la disposizione in questione si intendeva sterilizzare gli effetti delle modifiche alla disciplina IRPEF soltanto in relazione agli acconti dovuti dai soggetti la cui dichiarazione dei redditi evidenziava una differenza a debito di IRPEF, in quanto percettori di redditi ulteriori rispetto a quelli gi\u00e0 assoggettati a ritenuta d\u2019acconto<\/em> \u2013 sottolinea il ministero -. L\u2019intenzione del legislatore non era, quindi, volta a intervenire nei confronti di soggetti, come la maggioranza dei lavoratori dipendenti e pensionati, che, in mancanza di altri redditi, non sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Pertanto, la disposizione di cui all\u2019articolo 1, comma 4, del d.lgs. 216\/2023 va interpretata nel senso che l\u2019acconto per l\u2019anno 2025 \u00e8 dovuto, con applicazione delle aliquote 2023, solo nei casi in cui risulti di ammontare superiore a euro 51,65 la differenza tra l\u2019imposta relativa all\u2019anno 2024 e le detrazioni, crediti d\u2019imposta e ritenute d\u2019acconto, il tutto per\u00f2 calcolato secondo la normativa applicabile al periodo d\u2019imposta 2024. In ogni caso, in considerazione dei dubbi interpretativi posti, e al fine di salvaguardare tutti i contribuenti interessati, il Governo interverr\u00e0 anche in via normativa per consentire l\u2019applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell\u2019acconto. L\u2019intervento sar\u00e0 realizzato in tempo utile per evitare ai contribuenti aggravi in termini di dichiarazione e di versamento\u201d.<\/em><\/p>\n