{"id":45913,"date":"2025-03-04T21:03:47","date_gmt":"2025-03-04T20:03:47","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/03\/04\/amiloidosi-cardiaca-diagnosi-precoce-e-una-rete-di-centri-per-il-futuro\/"},"modified":"2025-03-04T21:03:47","modified_gmt":"2025-03-04T20:03:47","slug":"amiloidosi-cardiaca-diagnosi-precoce-e-una-rete-di-centri-per-il-futuro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/03\/04\/amiloidosi-cardiaca-diagnosi-precoce-e-una-rete-di-centri-per-il-futuro\/","title":{"rendered":"Amiloidosi cardiaca: diagnosi precoce e una rete di centri per il futuro"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 Rafforzare la diagnosi precoce e migliorare la rete di presa in carico. Questo l\u2019obiettivo del confronto tra esperti e istituzioni, che si \u00e8 tenuto presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, in occasione della conferenza stampa di presentazione del policy paper \u201cAmiloidosi cardiaca: dalle necessit\u00e0 dei pazienti alle nuove frontiere della ricerca\u201d, realizzato con il contributo non condizionante di Bayer Italia. Questo momento di confronto, promosso su iniziativa della Senatrice Elena Murelli, Membro 10^ Commissione e Presidente dell\u2019Intergruppo Parlamentare sulle Malattie Cardio, Cerebro e Vascolari, ha riunito Istituzioni ed esperti clinici per discutere delle sfide legate alla diagnosi dell\u2019amiloidosi cardiaca e della necessit\u00e0 di un sistema di presa in carico pi\u00f9 strutturato e uniforme, al fine di garantire ai pazienti un accesso tempestivo e omogeneo alle cure.
Ad aprire i lavori la senatrice Elena Murelli, che ha evidenziato la necessit\u00e0 di rafforzare il percorso diagnostico e terapeutico per l\u2019amiloidosi cardiaca, proponendo soluzioni concrete per il potenziamento della rete di centri specializzati e per l\u2019istituzionalizzazione di un Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale nazionale. E\u2019 seguito poi l\u2019intervento di Manuela Bocchino, del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento, Istituto Superiore di Sanit\u00e0, che ha illustrato il peso epidemiologico della malattia e l\u2019importanza di un potenziamento dei programmi di screening e di telemedicina.
\u201cL\u2019amiloidosi cardiaca rappresenta \u2013 afferma Murelli \u2013 una sfida che impone un cambio di paradigma nella gestione della diagnosi e della presa in carico dei pazienti. Per ridurre i ritardi diagnostici, \u00e8 fondamentale implementare programmi di screening che consentano di intercettare precocemente la patologia, migliorando cos\u00ec le possibilit\u00e0 di trattamento e la qualit\u00e0 di vita dei pazienti. Al contempo, il futuro delle terapie per l\u2019amiloidosi cardiaca si sta evolvendo rapidamente, offrendo prospettive sempre pi\u00f9 concrete per un accesso a trattamenti innovativi in grado di modificare la progressione della malattia\u201d.
Tra i punti chiave evidenziati nel policy paper, particolare rilevanza assume la necessit\u00e0 di implementare programmi di screening, al fine di ridurre il tempo medio che intercorre tra la comparsa dei primi sintomi e la conferma diagnostica. Francesco Cappelli, Referente del Centro per lo Studio e la Cura dell\u2019Amiloidosi Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Firenze, ha evidenziato come l\u2019identificazione tempestiva della malattia sia determinante per garantire ai pazienti l\u2019accesso ai trattamenti pi\u00f9 appropriati: \u201cLa principale barriera \u00e8 ancora la mancanza di una diffusa conoscenza della patologia. Il roadblock, a mio avviso, \u00e8 la genesi del sospetto diagnostico. Una volta nato il sospetto, il percorso volto a confermare o escludere la patologia \u00e8 standardizzato e disponibile in numerosi centri dedicati alla patologia distribuiti sul territorio nazionale. Pertanto, il ritardo diagnostico in questa fase \u00e8 ascrivibile ad un non riconoscimento della malattia in fase precoce e quindi ad un mancato approfondimento diagnostico e invio a centri dedicati\u201d.
Nel documento emerge con forza anche la necessit\u00e0 di rafforzare le reti di centri specializzati e l\u2019ottimizzazione del coordinamento tra ospedali e centri di riferimento, evidenziando come l\u2019organizzazione attuale presenti disomogeneit\u00e0 territoriali che rischiano di compromettere la tempestivit\u00e0 nella presa in carico del paziente. A questo proposito, Alberto Cipriani, Referente del Centro di riferimento per le Amiloidosi Cardiache dell\u2019AOU Padova, ha sottolineato come \u201cper rafforzare la collaborazione tra centri di riferimento e ospedali territoriali e migliorare la presa in carico dei pazienti, \u00e8 fondamentale investire nella formazione per i medici del territorio, cos\u00ec da favorire diagnosi pi\u00f9 precoci. Parallelamente, l\u2019adozione di percorsi diagnostico-terapeutici condivisi e l\u2019implementazione di strumenti di telemedicina permetterebbero di garantire un accesso pi\u00f9 equo alle cure e una gestione pi\u00f9 efficace della patologia. La creazione di reti multidisciplinari formalizzate, supportate da piattaforme digitali per la condivisione dei dati clinici, rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nella continuit\u00e0 assistenziale\u201d.
Il documento presentato propone quindi un modello che tutela il valore della diagnosi precoce e valorizza l\u2019attivit\u00e0 dei centri di riferimento in stretta sinergia con la medicina territoriale, favorendo un accesso pi\u00f9 equo alle cure e riducendo le attuali disomogeneit\u00e0 regionali, nell\u2019interesse della qualit\u00e0 di vita dei pazienti.
\u2013 foto ufficio stampa Esperia Advocacy \u2013
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