{"id":44749,"date":"2025-02-16T12:00:43","date_gmt":"2025-02-16T11:00:43","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/02\/16\/rifiuti-aziendali-dimezzati-in-20-anni-nei-paesi-ue-italia-in-ritardo\/"},"modified":"2025-02-16T12:00:43","modified_gmt":"2025-02-16T11:00:43","slug":"rifiuti-aziendali-dimezzati-in-20-anni-nei-paesi-ue-italia-in-ritardo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/02\/16\/rifiuti-aziendali-dimezzati-in-20-anni-nei-paesi-ue-italia-in-ritardo\/","title":{"rendered":"Rifiuti aziendali dimezzati in 20 anni nei Paesi Ue, Italia in ritardo"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 In quasi 20 anni (2004\/2022) la produzione di rifiuti aziendali in Italia \u00e8 diminuita del 17,8% a 378 milioni di tonnellate mentre in tutti gli altri Paesi UE la riduzione \u00e8 stata intorno al 50% con in testa Spagna (-57,3%), Francia (-47,8%) e Germania (-41,8%). Un\u2019analisi di Interzero, gruppo europeo specializzato nei servizi di economia circolare, mette, inoltre, in evidenza come l\u2019Italia si posizioni tra i primi 3 Paesi europei per tonnellate di rifiuti aziendali prodotti dopo Germania e Francia.
Nel 2004, le tonnellate di rifiuti aziendali nel nostro Paese ammontavano a circa 458 milioni, e 19 anni dopo la riduzione non \u00e8 andata oltre 80 milioni di tonnellate mentre in Spagna si sono pi\u00f9 che dimezzati scendendo da oltre 500 milioni a 213 milioni, e quasi dimezzati in Francia passando da 879 milioni di tonnellate a 459 milioni e in Germania dove nel 2004 erano oltre 1 miliardo e 100 milioni di tonnellate diventate poco pi\u00f9 di 641 milioni a fine 2022.
\u201cLa tendenza rilevata in Italia \u2013 afferma Mario Bagna, amministratore delegato di Interzero Italia \u2013 \u00e8 certamente condizionata da una normativa in materia di rifiuti aziendali che negli ultimi vent\u2019anni \u00e8 stata soggetta a cambiamenti frequenti e a un difficile lavoro di interpretazione da parte delle imprese a cui sono stati chiesti costanti e continui aggiornamenti\u201d. \u201cUn contesto normativo frammentato e talvolta poco chiaro \u2013 continua Bagna \u2013 pu\u00f2 ostacolare l\u2019adozione di strategie innovative, con una difficile propensione agli investimenti, compromettendo la competitivit\u00e0 delle nostre imprese che si devono confrontare con un mercato sempre pi\u00f9 basato sull\u2019economia circolare\u201d.
Secondo l\u2019analisi di Interzero (su dati Eurostat), la produzione di rifiuti aziendali nei 27 Paesi membri dell\u2019Unione Europea si \u00e8 ridotta di circa il 50% dal 2004 al 2022, passando da quasi 7 miliardi e mezzo di tonnellate a 3 miliardi e mezzo quasi quanto l\u2019intero volume (86%) del Monte Everest, la montagna pi\u00f9 alta del mondo ma anche come 1.300 volte il volume dell\u2019Etna o 259 volte la superficie della Sicilia. La diminuzione pi\u00f9 sostenuta si \u00e8 verificata nel biennio 2008-2009, e da circa 10 anni le tonnellate di rifiuti prodotti dai paesi UE rimangono stabili.
Guardando i valori assoluti, dopo Germania, Francia, Italia, Polonia e Spagna, troviamo i Paesi Bassi (194 mln) e Romania (190 mln) che fa registrare la diminuzione pi\u00f9 consistente di rifiuti aziendali nel periodo analizzato: -83% da oltre 1,13 miliardi di tonnellate a meno di 200 milioni.
In termini relativi \u00e8 la Bulgaria al primo posto per quantit\u00e0 di rifiuti aziendali creati. Infatti, in media, ciascuna azienda bulgara nel 2022 ha generato quasi 342 tonnellate di scarti. La Germania, considerando il numero delle sue imprese, slitta al quinto posto nella classifica di chi produce pi\u00f9 rifiuti, con 202 tonnellate per azienda. Mentre il Portogallo ne genera meno di tutti sia in termini assoluti (36,4 milioni di tonnellate) che nella media per ciascuna impresa: 27,4 tonnellate. L\u2019Italia con una produzione media per impresa di 82 tonnellate \u00e8 al dodicesimo posto fra i Paesi UE meglio di Germania e Francia (93 t.) ma peggio della Spagna (quasi 62 tonnellate).
Un quarto dei rifiuti dell\u2019Unione Europea (quasi 900 milioni di tonnellate) viene prodotto dal settore delle costruzioni seguita dai servizi legati al trattamento dell\u2019acqua \u2013 circa 445 milioni di tonnellate -, alla gestione dei rifiuti \u2013 quasi 400 milioni di tonnellate \u2013 e della manifattura \u2013 anche qui, quasi 400 milioni di tonnellate. Germania, Francia, Italia e Paesi Bassi sono tra i paesi con il pi\u00f9 alto numero di tonnellate generate dal settore delle costruzioni. Negli altri Paesi che producono pi\u00f9 rifiuti a livello europeo, le attivit\u00e0 economiche che li generano sono principalmente quelle della manifattura e dell\u2019estrazione mineraria.
Se guardiamo, invece, la tipologia di rifiuti prodotti, risulta rilevante quella chiamata \u201cterreni\u201d che riguarda \u201cterreni e pietre che provengono principalmente da attivit\u00e0 di costruzione, scavo di siti contaminati e bonifica del suolo\u201d. Nel 2022 sono state 500 milioni le tonnellate create per questa tipologia di rifiuto. Ci sono, inoltre, i \u201crifiuti minerali provenienti da costruzione e demolizione\u201d, cio\u00e8 tutti quei rifiuti composti da \u201ccalcestruzzo, mattoni e gesso, materiali isolanti, rifiuti misti da costruzione contenenti vetro, plastica e legno e rifiuti di materiale di pavimentazione stradale \u201cidrocarburizzato\u201d. Provengono sempre dall\u2019attivit\u00e0 di costruzione e demolizione e le tonnellate prodotte nel 2022 ammontano a 324 milioni.
\u201cL\u2019Italia rispecchia la situazione europea \u2013 ha aggiunto Bagna \u2013 nel 2022 i rifiuti aziendali italiani sono stati principalmente quelli provenienti dalla costruzione e dalla demolizione \u2013 circa 60 milioni di tonnellate -, ma a differenza dell\u2019Unione europea nel suo complesso, la seconda tipologia di rifiuti pi\u00f9 presente \u00e8 quella chiamata \u201cresidui di selezione\u201d (circa 35 milioni di tonnellate), cio\u00e8 \u201ci residui dei processi di selezione meccanica dei rifiuti compresi i rifiuti combustibili con alto potere calorifico che possono essere utilizzati come fonte di energia attraverso la combustione e per i quali ancora oggi esistono dei problemi di conferimento sul territorio nazionale\u201d.<\/p>\n
\u2013 Ufficio stampa Interzero \u2013 SEC Newgate \u2013
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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