{"id":43025,"date":"2025-01-21T18:03:05","date_gmt":"2025-01-21T17:03:05","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/01\/21\/pmi-notevole-resilienza-nonostante-le-turbolenze-economiche\/"},"modified":"2025-01-21T18:03:05","modified_gmt":"2025-01-21T17:03:05","slug":"pmi-notevole-resilienza-nonostante-le-turbolenze-economiche","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2025\/01\/21\/pmi-notevole-resilienza-nonostante-le-turbolenze-economiche\/","title":{"rendered":"Pmi, notevole resilienza nonostante le turbolenze economiche"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 Nonostante le turbolenze economiche, le piccole e medie imprese europee dimostrano una notevole resilienza, come evidenziato dal recente osservatorio di Qonto, leader nella gestione finanziaria per Pmi e professionisti con oltre 500mila clienti. Il rapporto, realizzato in collaborazione con YouGov, si basa su un sondaggio che ha coinvolto oltre 5.000 decisori senior (direttori di Pmi, leader aziendali e team di management) in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito.
Lo studio rivela un panorama aziendale robusto nei mercati europei, con il 64% delle aziende che raggiungono i propri obiettivi del 2024 e il 10% che li supera, riflettendo una forte resilienza aziendale nonostante le difficolt\u00e0 economiche. La dimensione dell\u2019azienda emerge come un fattore critico per il successo, con le aziende con fatturato superiore ai 100 milioni di euro che hanno tre volte pi\u00f9 probabilit\u00e0 di superare gli obiettivi rispetto a quelle sotto i 100 mila euro (23% contro 7%). Le aziende italiane mostrano risultati promettenti, con il 67% in linea con gli obiettivi e il 10% che li supera. Eccellono nel settore della logistica, con il trasporto e la distribuzione che raggiungono l\u201986% in linea o superiori agli obiettivi. Tuttavia, il settore immobiliare italiano affronta le sfide maggiori tra tutti i mercati europei, con il 46% delle imprese sotto le aspettative. Le performance regionali variano notevolmente: Lombardia e Lazio sono in testa con il 72% e il 67% delle imprese che raggiungono gli obiettivi rispettivamente, mentre Toscana e Piemonte mostrano tassi pi\u00f9 elevati di risultati inferiori alle aspettative, con solo il 58% delle Pmi che raggiungono i loro obiettivi.
Mariano Spalletti, Managing Director per l\u2019Italia di Qonto, evidenzia che \u201cle Pmi stanno affrontando le sfide economiche con una forte spinta verso la trasformazione digitale e l\u2019adozione di tecnologie intelligenti. Inoltre, l\u2019impegno verso la sostenibilit\u00e0 ambientale e l\u2019adozione di soluzioni bancarie digitali sono in aumento, equiparando l\u2019uso delle banche tradizionali\u201d.
Nonostante una leggera diminuzione dei tassi di inflazione ufficiali, l\u2019inflazione e la carenza di domanda continuano a rappresentare le principali sfide per il 30% delle Pmi europee, in particolare per quelle italiane. Inoltre, la concorrenza e le difficolt\u00e0 nei flussi di cassa sono problemi significativi.
Guardando al futuro, l\u2019acquisizione di clienti \u00e8 la priorit\u00e0 principale per il 31% delle aziende europee che si proiettano nel 2025. Per raggiungere questo obiettivo, le aziende stanno dando priorit\u00e0 all\u2019innovazione del prodotto (22%), seguita da nuove linee di servizio e campagne di marketing (entrambi al 21%). Sebbene la crescita finanziaria spinga la maggior parte delle decisioni, la necessit\u00e0 di una forza lavoro qualificata emerge come il secondo fattore cruciale per il successo. Degno di nota \u00e8 che le iniziative di sostenibilit\u00e0 e l\u2019espansione del mercato si collocano pi\u00f9 in basso nella lista, citate solo dal 13% degli intervistati, suggerendo un focus sulle attivit\u00e0 di business piuttosto che su preoccupazioni ambientali. Le aziende italiane mostrano la preoccupazione maggiore per la qualificazione della forza lavoro (34%) tra tutti i mercati, seconda solo all\u2019acquisizione di clienti.
Il rapporto mostra che i team tecnologici continuano a essere il principale obiettivo d\u2019investimento per le aziende europee nel 2025, con il 28% delle Pmi che pianifica di aumentare la spesa per i dipartimenti tecnologici. Questo supera gli investimenti in Marketing\/Comunicazione (27%) e in Vendite\/Acquisizione clienti (25%), continuando la tendenza dell\u2019anno scorso. In Italia, le aziende mostrano un equilibrio negli investimenti tra tecnologia, risorse umane e servizio clienti, con ciascuna indicata dal 29% dei rispondenti come area principale di investimento.
\u00abMentre la crescita finanziaria continua a essere un forte motore, i dati evidenziano il ruolo sempre pi\u00f9 cruciale della trasformazione digitale come chiave per migliorare competitivit\u00e0 ed efficienza operativa\u00bb, osserva Spalletti. \u00abQuesto sottolinea l\u2019importanza di avere una forza lavoro altamente qualificata. Le Pmi italiane, in particolare, si concentrano intensamente sulla qualificazione del personale (34%), subito dopo l\u2019acquisizione di nuovi clienti. Questo suggerisce un approccio strategico a doppio binario che mira a equilibrare lo sviluppo di team competenti con la crescita aziendale. Gli investimenti si distribuiscono in modo uniforme tra tecnologia, risorse umane e servizio clienti, ciascuno considerato una priorit\u00e0 dal 29% degli intervistati\u00bb.
I risultati evidenziano inoltre un interessante approccio ambientale tra le Pmi europee, con il 49% che ha gi\u00e0 implementato misure per la riduzione delle emissioni di carbonio e 1 azienda su 3 che prevede azioni future. Tuttavia, solo il 9% lo considera una priorit\u00e0 assoluta, e il 21% non ha alcun piano di riduzione delle emissioni.
Anche se solo il 9% lo considera una priorit\u00e0 principale, il tasso complessivo di impegno del 79% \u00e8 in linea con gli obiettivi del Green Deal della Commissione Europea, che mira a raggiungere la neutralit\u00e0 carbonica entro il 2050 e una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. Le aziende italiane sono leader nell\u2019impegno ambientale in tutti i mercati, con un impressionante 87% che sta implementando o pianificando misure di riduzione delle emissioni. Il 56% sta gi\u00e0 adottando misure, mentre solo il 13% non ha intenzione di adottare tali iniziative, la percentuale di resistenza pi\u00f9 bassa in Europa.
L\u2019intelligenza artificiale sta guadagnando terreno in Europa, con il 67% delle Pmi che ha gi\u00e0 implementato strumenti di IA. Tuttavia, la privacy dei dati resta una grande preoccupazione, specialmente nel settore medico e sanitario.
Le soluzioni bancarie digitali stanno superando le tradizionali in termini di adozione tra le Pmi, specialmente tra le aziende pi\u00f9 giovani e nel settore dei servizi finanziari.
Nonostante le recenti elezioni regionali italiane non abbiano avuto un impatto significativo sul business, le Pmi rimangono divise sull\u2019impatto della liberalizzazione del mercato energetico, con settori come l\u2019ospitalit\u00e0 e il retail che esprimono notevoli preoccupazioni.
In sintesi, le Pmi europee, e in particolare quelle italiane, stanno navigando attraverso un panorama economico complesso con resilienza e una crescente attenzione alla trasformazione digitale e alla sostenibilit\u00e0 ambientale.
-foto Agenzia Fotogramma-
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