{"id":41580,"date":"2024-12-21T09:01:14","date_gmt":"2024-12-21T08:01:14","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/12\/21\/urso-nuove-regole-per-il-settore-auto-e-un-piano-ue-con-risorse-comuni\/"},"modified":"2024-12-21T09:01:14","modified_gmt":"2024-12-21T08:01:14","slug":"urso-nuove-regole-per-il-settore-auto-e-un-piano-ue-con-risorse-comuni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/12\/21\/urso-nuove-regole-per-il-settore-auto-e-un-piano-ue-con-risorse-comuni\/","title":{"rendered":"Urso \u201cNuove regole per il settore auto e un piano Ue con risorse comuni\u201d"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 \u201cSiamo consapevoli che il settore auto sta vivendo una fase di profonda trasformazione, che riguarda prima di tutto i modelli di consumo. Oggi, l\u2019auto non \u00e8 pi\u00f9 una priorit\u00e0 per i giovani, questo \u00e8 un elemento con cui il settore deve fare i conti. Ci saranno meno auto e anche le merci saranno trasportate sempre di pi\u00f9 con altri mezzi. Inoltre, l\u2019auto elettrica ha bisogno di meno componenti e gran parte del suo valore \u00e8 nella batteria. Sappiamo che si tratta di una rivoluzione culturale e non solo industriale, che deve tenere conto del nuovo contesto politico globale. Per questo non pu\u00f2 essere affrontata imponendo un\u2019unica tecnologia di cui non possediamo ancora le chiavi, n\u00e8 tanto meno le materie prime necessarie per accedervi\u201d. Cos\u00ec, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
\u201cAbbiamo chiesto all\u2019Europa una revisione del contesto normativo e la rimozione della follia delle multe che sta costringendo le case automobilistiche a chiudere gli stabilimenti \u2013 spiega -. Serve un piano automotive con risorse comuni per finanziare sia gli investimenti tecnologici delle imprese e recuperare i ritardi con la Cina, sia gli incentivi all\u2019acquisto, con un Ecobonus europeo, omogeneo e duraturo nel tempo\u201d.
\u201cAnche la Germania \u2013 aggiunge \u2013 ora condivide alcune delle nostre proposte. Il fronte si allarga ogni giorno di pi\u00f9. Sar\u00e0 la prima questione all\u2019ordine del giorno della presidente von der Leyen, come ha assicurato lei stessa a Giorgia Meloni\u201d.
In merito al piano di Stellantis, in cui figurano 2 miliardi di investimenti nel 2025 e 6 miliardi di acquisti dai fornitori italiani, alla domanda su come si far\u00e0 per assicurarsi che sar\u00e0 cos\u00ec, risponde: \u201cAbbiamo previsto un gruppo di lavoro che far\u00e0 un rapporto periodico al tavolo automotive sull\u2019esecuzione degli impegni e una gestione condivisa tra azienda e componentistica per governare al meglio la transizione\u201d. Inoltre, il ministro Urso ritiene importante che il presidente di Stellantis John Elkann andr\u00e0 in Parlamento, \u201cperch\u00e8 conferma che guarda all\u2019Italia\u201d.
\u201cIl governo \u2013 sottolinea -, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese. Le risorse sono state spostate dagli incentivi all\u2019acquisto, che purtroppo non funzionano se introdotti in sede nazionale, al sostegno degli investimenti produttivi delle imprese. Queste risorse sono nel complesso superiori a quelle del vecchio fondo automotive. Si aggiunga che vanno nella direzione giusta: quella della produzione e del lavoro\u201d.
Ed alla domanda su che veste potrebbe avere il ripensamento della Commissione Ue sulle emissioni di Co2 delle case costruttrici e sul Green deal, risponde: \u201cNon ci siamo arresi e abbiamo aperto una breccia. Ora si muovono anche le imprese e i sindacati. E\u2019 una battaglia dell\u2019Italia, non di un governo, per superare le ideologie del Green deal e fare in modo che non si passi da una industria net zero (a emissioni nette zero, ndr) a zero industria\u201d. \u201cL\u2019ambizione di una piena decarbonizzazione entro il 2035 non \u00e8 in discussione \u2013 sottolinea Urso -. Ma non si pu\u00f2 d\u2019altra parte permettere che si concretizzi un vero e proprio suicidio industriale europeo. Una cosa \u00e8 lo stop alla benzina e al gasolio, che condividiamo, altra cosa \u00e8 lo stop ai motori termici che possono essere alimentati, per esempio, con carburanti sintetici o biologici. L\u2019elettrico non \u00e8 una religione e la neutralit\u00e0 tecnologica \u00e8 la migliore espressione del principio di libert\u00e0 su cui si fonda la nostra Europa\u201d. Poi, in merito alle gigafactory, \u201cservono all\u2019Europa per raggiungere l\u2019autonomia strategica sulla filiera produttiva. Anche su questo cambieremo l\u2019agenda europea\u201d.
\u2013 foto Agenzia Fotogramma \u2013
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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