{"id":40873,"date":"2024-12-12T12:01:42","date_gmt":"2024-12-12T11:01:42","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/12\/12\/gestione-illecita-dei-rifiuti-sequestrato-impianto-a-caivano\/"},"modified":"2024-12-12T12:01:42","modified_gmt":"2024-12-12T11:01:42","slug":"gestione-illecita-dei-rifiuti-sequestrato-impianto-a-caivano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/12\/12\/gestione-illecita-dei-rifiuti-sequestrato-impianto-a-caivano\/","title":{"rendered":"Gestione illecita dei rifiuti, sequestrato impianto a Caivano"},"content":{"rendered":"
AVERSA (ITALPRESS) \u2013 I Carabinieri di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli Nord, su richiesta di quest\u2019Ufficio di Procura, nei confronti di una societ\u00e0 operante in Caivano che si occupa della gestione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata (plastica, carta e cartone) di 75 Comuni tra le Province di Napoli, Caserta e Salerno.
Il legale rappresentante della societ\u00e0 \u00e8 ritenuto responsabile di scarico abusivo di reflui industriali) e gestione illecita di rifiuti.
L\u2019attivit\u00e0 svolta in via prevalente dalla societ\u00e0, che si estende su una superficie di 40.000 mq, \u00e8 quella di recupero della carta e cartone e la successiva trasformazione in Materia Prima Seconda (MPS), o pi\u00f9 comunemente \u201cEnd of Waste\u201d.
Gli altri rifiuti ricevuti, per lo pi\u00f9 costituiti da plastiche, vengono invece confezionati in balle, per poi essere avviati al recupero presso altri impianti e la parte non recuperabile avviata a smaltimento.
Le indagini \u2013 dirette da quest\u2019Ufficio di Procura e delegate ai Carabinieri del NOE di Napoli, unitamente all\u2019Arpa Campania \u2013 hanno consentito di accertare che l\u2019attivit\u00e0 di gestione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, da parte dell\u2019azienda, avveniva in difformit\u00e0 dell\u2019atto autorizzativo, dichiarando come recuperati rifiuti che in realt\u00e0 non lo erano e, dunque, immessi illegalmente nel circuito delle MPS (materie prime seconde), in assenza dei requisiti di legge previsti.
In particolare \u00e8 stato accertato che quanto classificato dall\u2019azienda quale \u201cEnd of Waste\u201d e, dunque, potenzialmente rifiuti gi\u00e0 sottoposti ad attivit\u00e0 di recupero non potevano essere inquadrati tra i prodotti destinati al reimpiego, in quanto privi delle caratteristiche merceologiche richieste e ricchi di numerose impurit\u00e0. Tali rifiuti erano, peraltro, stoccati all\u2019esterno dei piazzali in assenza di adeguate coperture e, pertanto, esposti al dilavamento prodotto dagli agenti atmosferici, con produzione di percolamenti non controllati, confluenti direttamente in pubblica fognatura.
Le anomalie sono state riscontrate anche rispetto alle acque reflue, laddove si \u00e8 rilevato che le stesse, attraverso apposite tubature e pozzi scolmatori non autorizzati, by-passavano l\u2019impianto di trattamento depurativo chimico-fisico-biologico, confluendo direttamente nel collettore della zona ASI in assenza del previsto processo depurativo.
Nello specifico, i Carabinieri del NOE, attraverso l\u2019uso del tracciante colorato, accertavano che il reale percorso dei reflui industriali, immessi in fognatura senza il dovuto e previsto trattamento e dunque con presenza di sostanze inquinanti, era totalmente difforme da quanto contenuto nell\u2019atto autorizzativo della Regione Campania.
Le indagini, sviluppatesi nel corso del tempo, attraverso reiterati controlli da parte della Polizia Giudiziaria e dell\u2019ARPA Campania, hanno consentito di documentare che l\u2019illecita gestione delle acque reflue e dei rifiuti ha rappresentato una pratica, utilizzata al fine di risparmiare sui costi di gestione dei rifiuti e di depurazione dei reflui industriali, che avrebbe potuto provocare, se reiterata nel tempo, un grave inquinamento con un diffuso stato di contaminazione delle matrici ambientali del suolo, delle acque superficiali e delle acque
sotterranee.
Il GIP presso il Tribunale di Napoli Nord ha nominato un
amministratore giudiziario, al quale affidare l\u2019attivit\u00e0 gestoria finalizzata ad assicurare il rispetto delle prescrizioni individuate dagli organi tecnici per ricondurre l\u2019attivit\u00e0 dell\u2019azienda nel solco del rispetto della norma e di quanto dettato dall\u2019atto autorizzativo. <\/p>\n
\u2013 Foto: da video Carabinieri \u2013 <\/p>\n
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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