Simbolo di vita notturna, socialit\u00e0 e divertimento, la movida italiana ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli ultimi decenni, riflettendo i mutamenti culturali, sociali ed economici del nostro paese. Dagli eleganti locali notturni del dopoguerra agli sfavillanti club degli anni \u201880, fino a un\u2019attualit\u00e0 contraddistinta da un mix di tradizione e innovazione, ogni epoca ha caratterizzato la vita notturna dei cittadini del Belpaese. <\/p>\n\n\n\n
La movida italiana, di fatto, \u00e8 stato lo specchio dei cambiamenti della nostra societ\u00e0. Nel dopoguerra, infatti, la movida – per come la intendiamo oggi – era decisamente in fase embrionale. Il contesto, d\u2019altro canto, non era certo dei pi\u00f9 favorevoli, complice il complicato periodo postbellico segnato, in tutto il paese, dalla povert\u00e0 della maggior parte delle famiglie.<\/p>\n\n\n\n
A quei tempi, la vita notturna si sviluppava, essenzialmente, attorno ai bar e ai caff\u00e8 storici; quest\u2019ultimi erano perlopi\u00f9 appannaggio di intellettuali, artisti e scrittori, che si ritrovavano per discutere non solo di cultura, ma della situazione tutt\u2019altro che florida del paese, ancora alle prese con le ferite causate dalla seconda guerra mondiale. A Milano, tutt\u2019oggi considerata – non a torto – la \u201cCapitale della movida italiana\u201d, fiorirono locali ic onici frequentati da figure di spicco della cultura italiana, come, per citare il pi\u00f9 noto, il Bar Jamaica. All\u2019epoca, le serate erano caratterizzate da lunghe conversazioni, caff\u00e8 condivisi e, per i pi\u00f9 fortunati, l\u2019accompagnamento della musica suonata da pianisti e orchestre.<\/p>\n\n\n\n
Gli albori della movida per come la intendiamo al giorno d\u2019oggi, ebbe avvio negli anni \u201870 e \u201880, che furono rivoluzionari dal punto di vista culturale e musicale. Le discoteche, di fatto, nacquero in quegli anni, segnati dall\u2019ascesa della discomusic e dall\u2019importazione di tendenze di respiro internazionale. Nel corso di questi due decenni, Milano riusc\u00ec a guadagnarsi lo scettro di \u201cRegina della movida italiana\u201d, grazie alla presenza di locali come il Plastic e lo Studio 54 che, ben presto, divennero i simboli della trasgressione e del lusso della benestante e laboriosa Italia Settentrionale.<\/p>\n\n\n\n
Gli anni \u201870 e \u201880, inoltre, si caratterizzarono per un\u2019idea di vita notturna associata alla libert\u00e0 e all’emancipazione, ideali spesso perseguiti tramite settori come la musica, l\u2019arte e la moda. Il fermento creativo di quei decenni era particolarmente spiccato. E le discoteche erano vere e proprie forme di sperimentazione culturale, al di l\u00e0 dell\u2019appagamento delle necessit\u00e0 di svago.<\/p>\n\n\n\n
Seppur con sfumature diverse, gli anni \u201890 hanno preso avvio nel solco del decennio precedente, dove la discoteca era, a tutti gli effetti, il luogo principale dove potersi divertire in orario notturno. Col passare degli anni, tuttavia, l\u2019ultimo decennio dello scorso millennio ha modificato, poco alla volta, le abitudini del \u201cpopolo della notte\u201d, facendo da apripista alla movida come la intendiamo oggi.
Nel nuovo millennio, la vita notturna italiana si \u00e8 evoluta ed \u00e8 diventata decisamente pi\u00f9 diversificata e inclusiva. La movida italiana, infatti, offre un\u2019ampia gamma di opzioni, che spazia dai bar fino ai club tecnologicamente avanzati, passando per i pub in stile europeo ai cocktail lounge raffinati.
E anche oggi, come allora, Milano resta sempre al centro della scena della movida italiana. La citt\u00e0 meneghina vanta un frizzante e variegato panorama notturno, capace, ogni weekend, di calamitare l\u2019attenzione degli amanti della vita notturna di tutto il Nord Italia (e non solo). All\u2019ombra della Madunina, l\u2019aperitivo \u00e8 una sorta di rito imprescindibile, un momento di socialit\u00e0, ormai, che rappresenta il nostro paese ovunque.<\/p>\n\n\n\n