{"id":35007,"date":"2024-09-17T21:05:16","date_gmt":"2024-09-17T19:05:16","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/09\/17\/diabete-tipo-1-passi-avanti-verso-lo-screening-pediatrico-nazionale\/"},"modified":"2024-09-17T21:05:16","modified_gmt":"2024-09-17T19:05:16","slug":"diabete-tipo-1-passi-avanti-verso-lo-screening-pediatrico-nazionale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/09\/17\/diabete-tipo-1-passi-avanti-verso-lo-screening-pediatrico-nazionale\/","title":{"rendered":"Diabete Tipo 1, passi avanti verso lo screening pediatrico nazionale"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 Sedici raccomandazioni mirate a sviluppare un modello organizzativo efficace per la gestione dello screening a livello nazionale come l\u2019importanza del coinvolgimento attivo dei pediatri di famiglia e ospedalieri per il supporto continuo alle famiglie, la creazione di una rete di laboratori regionali qualificati per un\u2019analisi uniforme dei campioni, e l\u2019istituzione di team specialistici nei centri regionali per un\u2019assistenza integrata ai bambini diagnosticati. E\u2019 il White paper \u201cScreening pediatrico per il diabete di tipo 1 e la Celiachia\u201d promosso in conformit\u00e0 con la Legge n.130\/2023 approvata proprio un anno fa all\u2019unanimit\u00e0 dal Parlamento, e presentato alla Camera dei Deputati su iniziativa del vicepresidente Giorgio Mul\u00e8. Il White paper, frutto della collaborazione tra esperti di sanit\u00e0, endocrinologia pediatrica, diabetologia e rappresentanti delle associazioni di pazienti, rientra nel progetto Diabetes Type 1 Vision of Screening (D1VE), realizzato da Sanofi in collaborazione con UTOPIA, che ha l\u2019obiettivo di favorire un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti nell\u2019attuazione della legge approvata lo scorso autunno, che pone l\u2019Italia come primo Paese al mondo a introdurre un programma di screening nazionale regolato da una legge statale, focalizzato sulla diagnosi precoce in et\u00e0 pediatrica. \u201cI primi dati sul programma nazionale di screening per rilevare la predisposizione genetica al diabete di tipo uno e alla celiachia confermano la straordinaria ed essenziale importanza della legge 130 approvata esattamente un anno fa dal Parlamento. Le indagini svolte a campione in quattro Regioni, che saranno la base per avviare lo screening su base nazionale, dicono al di l\u00e0 di ogni ragionevole dubbio come grazie allo screening siano stati intercettati numerosissimi casi destinati altrimenti ad essere sconosciuti, con conseguenze probabilmente gravi o gravissime per gli interessati. Si tratta della conferma della bont\u00e0 di un\u2019iniziativa prima al mondo che pone il nostro paese all\u2019avanguardia nell\u2019attivit\u00e0 di prevenzione per due patologie sempre pi\u00f9 diffuse nella popolazione pediatrica. Grazie all\u2019operato dell\u2019Istituto Superiore di Sanit\u00e0, di concerto con il Ministero della Salute, i medici pediatri e le associazioni di pazienti si \u00e8 raggiunta questa prima fondamentale tappa. Siamo sulla strada giusta, adesso continueremo a lavorare con la stessa determinazione per raggiungere nuovi obiettivi\u201d, ha detto Mul\u00e8.
Con un investimento di 3,85 milioni di euro all\u2019anno per il biennio 2024-2025 e di 2,85 milioni di euro annuali a partire dal 2026, il programma pluriennale di screening in et\u00e0 pediatrica riveste un\u2019importanza cruciale. Questo programma non solo previene malattie croniche ancora incurabili, come il diabete di tipo 1, ma consente anche una diagnosi tempestiva di patologie in crescita come la celiachia, prima che i sintomi clinici si manifestino. L\u2019obiettivo principale \u00e8 evitare le complicanze legate a una diagnosi tardiva, migliorando significativamente la qualit\u00e0 della vita dei giovani pazienti e delle loro famiglie. Il programma ha come scopo quello di ridurre il rischio di chetoacidosi diabetica \u2013 spesso la prima manifestazione clinica del diabete di tipo 1 \u2013 e di diagnosticare la celiachia in fase precoce, garantendo un trattamento immediato per evitare complicanze come ritardi della crescita e pubert\u00e0 ritardata. Prima dell\u2019adozione su scala nazionale, \u00e8 stato condotto uno studio preparatorio denominato D1Ce Screen 2, promosso dall\u2019Istituto Superiore di Sanit\u00e0 (ISS) in collaborazione con il Ministero della Salute. In tale studio sono state coinvolte quattro regioni italiane \u2013 Lombardia, Marche, Campania e Sardegna \u2013 con l\u2019obiettivo di testare la fattibilit\u00e0 del programma, valutarne i costi, e analizzare i benefici di uno screening sistematico su tutta la popolazione pediatrica. Durante questa fase, i pediatri di libera scelta hanno giocato un ruolo fondamentale, reclutando su base volontaria bambini di et\u00e0 compresa tra 2, 6 e 10 anni per essere sottoposti a un prelievo di sangue capillare, destinato alla determinazione degli autoanticorpi specifici per il diabete di tipo 1 e la celiachia. Ad oggi sono state inserite a sistema 3819 anagrafiche e i risultati ottenuti hanno evidenziato un\u2019elevata partecipazione delle famiglie, segno di una forte consapevolezza dell\u2019importanza di una diagnosi precoce. \u201cLo sviluppo di nuove terapie e la possibilit\u00e0 di screening precoce stanno trasformando profondamente la gestione del diabete di tipo 1, e il Teplizumab rappresenta una delle innovazioni pi\u00f9 significative in questo contesto. Tutto ci\u00f2 apre scenari del tutto nuovi per la prevenzione, offrendo un\u2019opportunit\u00e0 straordinaria per intervenire prima che il diabete si manifesti clinicamente. Accanto a terapie innovative come il Teplizumab, anche lo screening precoce gioca un ruolo cruciale: identificare individui a rischio consente di personalizzare gli interventi terapeutici, anticipando le complicanze e migliorando la qualit\u00e0 di vita delle persone con diabete tipo 1\u201d, spiega Raffaella Buzzetti, Presidente Eletto della Societ\u00e0 italiana diabetologia (SID). Meno noto rispetto al diabete di tipo 2, il diabete di tipo 1 \u00e8 una malattia autoimmune ancora incurabile, causata dalla distruzione delle cellule beta delle isole pancreatiche, responsabili della produzione di insulina. In Italia, questa patologia colpisce circa 300.000 persone, e nel 2021 si sono registrati 26,7 nuovi casi ogni 100.000 bambini, di cui il 43,2% con esordio in chetoacidosi diabetica 3, una complicanza potenzialmente fatale se non diagnosticata tempestivamente. Anche la celiachia, un\u2019altra malattia autoimmune cronica, \u00e8 molto comune in Italia, con oltre 200.000 persone affette. Sebbene siano patologie distinte, il diabete di tipo 1 e la celiachia condividono molti elementi comuni, come i meccanismi autoimmuni e una predisposizione genetica associata ai polimorfismi del complesso HLA (Human Leukocyte Antigens). Fino al 5% dei pazienti potrebbe soffrire di entrambe le condizioni, rendendo la gestione clinica pi\u00f9 complessa e costosa. Questo quadro clinico a livello nazionale sottolinea ancora di pi\u00f9 l\u2019importanza nel procedere con un programma strutturato di prevenzione partendo proprio dai pi\u00f9 piccoli. Lo screening pediatrico per il diabete di tipo 1 e la celiachia ha gi\u00e0 attirato l\u2019attenzione delle principali istituzioni scientifiche internazionali e delle riviste pi\u00f9 prestigiose, come Lancet 4 e Science 5. L\u2019introduzione di un programma cos\u00ec articolato e regolato per legge non ha precedenti e pone l\u2019Italia in una posizione di assoluta avanguardia nella prevenzione sanitaria. I prossimi passi prevedono l\u2019adozione del programma su tutto il territorio nazionale, nel 2025, con un impegno costante per garantire la massima adesione e per monitorare i risultati, al fine di apportare eventuali miglioramenti. \u201cLa legge 130\/2023 ha reso l\u2019Italia Paese capofila nel dotarsi dello strumento dello screening e questo, deve essere per noi motivo di grande orgoglio. Questo progetto ha favorito l\u2019incontro e la collaborazione stretta e sinergica dei principali attori coinvolti nella fase di implementazione della Legge che hanno messo a sistema le loro grandi competenze per il raggiungimento di un obiettivo comune: quello di rendere il progresso scientifico come lo screening del T1D e celiachia, alla portata di tutte le famiglie del nostro Paese. E\u2019 anche un traguardo significativo per la nostra azienda, che ha messo l\u2019immunologia al centro della propria strategia di ricerca e sviluppo, sfruttando la competenza e la vasta conoscenza del sistema immunitario per comprendere e trattare le malattie, dove esso non risulta pi\u00f9 in equilibrio, come per l\u2019appunto nel diabete di tipo 1\u201d, sottolinea Alessandro Crevani, General Manager Business Unit General Manager Business Unit General Medicines di Sanofi.
\u201cCome Sanofi abbiamo una storia profondamente legata al diabete e lavoriamo ogni giorno per cambiare il corso di questa patologia. Da luglio dell\u2019anno scorso abbiamo infatti istituito un\u2019area dedicata all\u2019immuno-diabetologia, con l\u2019ambizioso obiettivo di trasformare radicalmente in futuro il trattamento del diabete di tipo 1, ritardandone l\u2019esordio e con l\u2019ambizione dataci dalla nostra pipeline di arrivare un giorno ad impedirlo del tutto\u201d, conclude.<\/p>\n
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