{"id":35005,"date":"2024-09-17T21:05:13","date_gmt":"2024-09-17T19:05:13","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/09\/17\/il-manifesto-su-rischio-cardiovascolare-residuo-e-cure-a-valore-aggiunto\/"},"modified":"2024-09-17T21:05:13","modified_gmt":"2024-09-17T19:05:13","slug":"il-manifesto-su-rischio-cardiovascolare-residuo-e-cure-a-valore-aggiunto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/09\/17\/il-manifesto-su-rischio-cardiovascolare-residuo-e-cure-a-valore-aggiunto\/","title":{"rendered":"Il Manifesto su rischio cardiovascolare residuo e cure a valore aggiunto"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Italia con oltre 217 mila decessi l\u2019anno e contribuiscono in modo determinante alla disabilit\u00e0. Sono caratterizzate da disordini cardiaci e vascolari che includono la malattia coronarica, cerebrovascolare, vascolare periferica e altre forme di cardiopatia ischemica cronica. Secondo le ultime stime del Global Burden of Disease, in Italia circa 9,6 milioni di individui sono affetti da malattie cardiovascolari (CVD), con 800 mila nuove diagnosi annuali e oltre 670 mila ricoveri ospedalieri imputabili a queste patologie.
Nonostante l\u2019elevato tasso di mortalit\u00e0, l\u2019identificazione e la prevenzione dei fattori di rischio possono ridurre significativamente l\u2019insorgenza e la progressione delle malattie cardiovascolari. Attualmente, i trattamenti primari per la prevenzione e gestione delle CVD includono terapie ipolipemizzanti, terapie antidiabetiche e antipertensive. Tuttavia, nonostante l\u2019efficacia di questi trattamenti, esiste un gruppo di pazienti che pu\u00f2 rimanere esposto a rischio cardiovascolare residuo.
Il rischio cardiovascolare residuo si pu\u00f2 definire come la probabilit\u00e0 che ha una persona con malattia cardiovascolare di sviluppare nuovi eventi cardiovascolari, spesso fatali, anche laddove trattata seguendo gli standard di cura attualmente in uso.
\u201cEsiste uno specifico gruppo di pazienti che presenta un rischio cardiovascolare residuo, per il quale gli attuali percorsi di cura e l\u2019utilizzo delle terapie farmacologiche in uso non sono in grado di migliorare la prognosi e che, di conseguenza, pu\u00f2 sviluppare nuovi eventi cardiovascolari, spesso fatali \u2013 sottolinea Pasquale Perrone Filardi, Presidente Societ\u00e0 Italiana Cardiologia \u2013 SIC; Professore Malattie Apparato Cardiovascolare, Universit\u00e0 degli Studi di Napoli, Federico II \u2013 . Questo perch\u00e8 la persistenza del rischio cardiovascolare residuo \u00e8 indipendente dal controllo del colesterolo \u2018cattiv\u00f2 LDL (C-LDL). Per questi pazienti la comunit\u00e0 scientifica ha gi\u00e0 individuato terapie a valore aggiunto in grado di colmare il bisogno insoddisfatto, che hanno dimostrato di ridurre significativamente il rischio di eventi cardiovascolari, offrendo una nuova e potente arma terapeutica ai pazienti in prevenzione secondaria e livelli moderatamente elevati di trigliceridi\u201d.
Per consentire il confronto tra i principali attori di sistema sull\u2019importanza della prevenzione nel rischio cardiovascolare residuo e le opportunit\u00e0 di cura, a tutela del paziente su tutto il territorio nazionale, presso l\u2019Istituto Sturzo a Roma si \u00e8 tenuto l\u2019incontro dal titolo \u201cPrevenzione, appropriatezza e accesso omogeneo alle terapie: driver fondamentali per contrastare il rischio cardiovascolare residuo\u201d, in collaborazione con l\u2019Intergruppo parlamentare sulle malattie cardio, cerebro e vascolari, con il patrocinio dell\u2019Istituto Superiore di Sanita, SID \u2013 Societ\u00e0 Italiana di Diabetologia e SALUTEQUITA\u2019; promosso da SIC, GISE, SISA, ANMCO, FADOI, SIMI, AMD, SIMG, FIMMG; organizzato da Cencora Pharmalex e realizzato con il contributo non condizionante di Amarin.
L\u2019evento ha sottolineato la necessit\u00e0 di garantire al cittadino paziente un accesso equo alle terapie a valore aggiunto importante, evidenziando la centralit\u00e0 della prevenzione nel rischio cardiovascolare residuo.
\u201cPer le persone che hanno avuto uno o pi\u00f9 eventi cardiovascolari, con rischio cardiovascolare residuo, \u00e8 necessario fare di pi\u00f9. Sappiamo che il diritto alla salute, se manca un accesso omogeneo e tempestivo alle migliori cure ed alle terapie a valore aggiunto, non pu\u00f2 considerarsi garantito \u2013 dichiara Maria Pia Ruggieri, Consigliere di Salutequit\u00e0 -. Per aiutare queste persone il passo fondamentale \u00e8 fare sistema e promuovere una maggior fruibilit\u00e0 dell\u2019innovazione, molto spesso, salvavita. Abbiamo deciso di patrocinare il Manifesto sul rischio cardiovascolare residuo, che \u00e8 stato il frutto del lavoro congiunto di comunit\u00e0 scientifica e stakeholder in Sanit\u00e0, per assicurarci che i bisogni e i diritti dei cittadini siano chiari alle istituzioni competenti e che vengano superate le disparit\u00e0 di accesso alle cure esistenti rispetto ad altri cittadini europei, ed anche all\u2019interno delle nostre Regioni\u201d.
Durante l\u2019incontro \u00e8 stato presentato ufficialmente il Manifesto \u201cRischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilit\u00e0 di sistema\u201d, promosso da SIC, GISE, SISA, ANMCO, FADOI, SIMI, AMD, SIMG, FIMMG e con il patrocinio di SID e SALUTEQUITA\u2019. Il documento inquadra la patologia sintetizzando lo stato dell\u2019arte delle terapie in uso per la gestione del rischio cardiovascolare e richiamando l\u2019attenzione sull\u2019importanza di avere disponibili terapie a valore aggiunto per la gestione del rischio residuo, a cui si associa la necessit\u00e0 di uniformare l\u2019accesso alle cure in tutta Italia, favorendo un miglioramento dei percorsi di presa in carico.
\u201cCome Parlamentare e Coordinatrice dell\u2019Intergruppo parlamentare sulle malattie cardio, cerebro e vascolari, \u00e8 saldo il nostro impegno nel cercare di tutelare i pazienti affetti da malattie cardiovascolari \u2013 ha sottolineato Elena Murelli, 10\u00b0 Commissione Affari sociali, sanit\u00e0, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato della Repubblica -. E\u2019 fondamentale ridurre la prevalenza di queste malattie come causa principale di mortalit\u00e0 in Italia. In tal senso, sosteniamo il Manifesto sul rischio cardiovascolare residuo, che chiede una gestione complessiva e adeguata dei pazienti a rischio. Il nostro obiettivo ed impegno politico \u00e8 finalizzato ad assicurare che tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro residenza, abbiano le stesse opportunit\u00e0 di diagnosi e trattamento in modo uniforme e tempestivo promuovendo la spinta alla programmazione sanitaria del nostro Sistema Paese come benchmark per l\u2019Europa\u201d.
Chiaro \u00e8 l\u2019appello alle istituzioni al fine di garantire un accesso uniforme, omogeneo e gratuito alle terapie per tutti i pazienti. Questo richiede politiche sanitarie inclusive, finanziamenti adeguati e una collaborazione tra enti pubblici e privati per assicurare che nessun paziente venga lasciato indietro.
L\u2019obiettivo \u00e8 quello di ottimizzare le risorse del Servizio Sanitario Nazionale, investendo in salute ed innovazione per ridurre ospedalizzazioni e disabilit\u00e0 e per sostenere i pazienti, le loro famiglie e i caregiver, anche attraverso l\u2019informazione e la prevenzione: \u201cEventi come quello di oggi, sono cruciali per diffondere la cultura della prevenzione, specialmente per chi ha gi\u00e0 avuto uno o pi\u00f9 eventi cardiovascolari. Solo questa pu\u00f2 condurre alla riduzione del tasso di mortalit\u00e0 della patologia che, ancora oggi, rappresenta la prima causa di morte in Italia. Per andare in questa direzione, \u00e8 necessario informare e formare tutti gli operatori sanitari e i cittadini. Come Istituto Superiore di Sanit\u00e0 siamo impegnati in questa direzione e siamo certi che il nostro contributo possa aiutare a garantire le migliori diagnosi e cure in tutte le Regioni\u201d, ha concluso Manuela Bocchino, Medico Specialista in Cardiologia, Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento, Istituto Superiore di Sanit\u00e0.<\/p>\n
\u2013 Foto ufficio stampa PharmaLex Italy \u2013<\/p>\n
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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