{"id":34497,"date":"2024-09-10T18:03:31","date_gmt":"2024-09-10T16:03:31","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/09\/10\/da-canova-a-magni-la-grande-brera-in-mostra-al-palazzo-reale-di-palermo\/"},"modified":"2024-09-10T18:03:31","modified_gmt":"2024-09-10T16:03:31","slug":"da-canova-a-magni-la-grande-brera-in-mostra-al-palazzo-reale-di-palermo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/09\/10\/da-canova-a-magni-la-grande-brera-in-mostra-al-palazzo-reale-di-palermo\/","title":{"rendered":"Da Canova a Magni, la Grande Brera in mostra al Palazzo Reale di Palermo"},"content":{"rendered":"
PALERMO (ITALPRESS) \u2013 L\u2019arte \u00e8 in grado di unire mondi apparentemente lontani. E\u2019 stato presentato questa mattina a Palazzo Reale di Palermo un accordo di collaborazione tra la Fondazione Federico II di Palermo e la Pinacoteca di Brera, museo autonomo di prima fascia del Ministero della Cultura.
\nLa sinergia sull\u2019asse Lombardia-Sicilia tra due istituzioni culturali di primo piano \u00e8 stata illustrata nel corso di una conferenza stampa da Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II e da Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi.
\nLa collaborazione ha gi\u00e0 dato vita a un risultato tangibile. E\u2019 visitabile, infatti, la rassegna \u201cLa Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra\u201d che vede esposte cinque opere di grande valore artistico, provenienti da Milano, luogo dal quale non si allontanano dal 1902, ben 122 anni fa.
\nE\u2019 allestita negli Appartamenti Reali del Palazzo e si innesca sulle evidenti radici classiche dell\u2019arte scultorea: due lavori del maestro Antonio Canova e tre di noti autori del Neoclassicismo lombardo, quali Giovanni Pandiani, Pietro Magni e Giovanni Spertini. Gli appartamenti reali, ricchi di arredi e decori, esaltano perfettamente la purezza, il minimalismo e il bianco dei marmi e del gesso, creando una discontinuit\u00e0 stilistica e cromatica che funziona mirabilmente. Il progetto presenta molteplici valenze: quella di attrattore turistico-culturale per i visitatori, quella storico-artistica per il significato del concetto della seduzione del classico, intesa come tematica pregna di valenza nella nostra terra, ed infine quella sociale: per la prima volta, infatti, la Fondazione Federico II favorisce l\u2019accessibilit\u00e0 e la fruizione del patrimonio culturale ai visitatori con disabilit\u00e0 visive: esposta una riproduzione in 3D in scala 1 a 1 della Vestale di Canova, fruibile al tatto da non vedenti e ipovedenti.
\nIl percorso culturale scelto esalta il classicismo, il realismo e l\u2019emulazione della natura, sviluppando un viaggio introspettivo nella cultura neoclassica, che prendeva come spunto i fasti dell\u2019arte del tempo.
\n\u201cInauguriamo oggi un evento di grande importanza. Un avvenimento che porta con s\u00e8 un valore simbolico e formale nel segno dell\u2019unit\u00e0 culturale della Nazione e della valorizzazione dell\u2019arte italiana \u2013 dichiara il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi \u2013 La Pinacoteca di Brera e la Fondazione Federico II hanno raggiunto un accordo lungimirante che permetter\u00e0 a tutti i siciliani di poter ammirare, a Palazzo Reale, opere di incommensurabile bellezza\u201d.
\n\u201cSiamo particolarmente orgogliosi di essere riusciti a portare al Palazzo Reale di Palermo \u2013 afferma il Presidente della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno \u2013 alcune splendide opere del Museo di Brera, che si spostano da Milano dopo 122 anni. E\u2019 il risultato tangibile di un accordo di collaborazione tra due Istituzioni culturali di primo piano, sia dal punto di vista espositivo permanente e temporaneo, sia dal punto di vista divulgativo. Sono certo che si tratta della prima tappa di una collaborazione fruttuosa a beneficio della collettivit\u00e0\u201d.
\n\u201cSi tratta di una prima iniziativa, che inaugura un sodalizio tra le due istituzioni culturali e le due citt\u00e0 \u2013 afferma il Direttore Generale della Pinacoteca di Brera, Angelo Crespi \u2013 L\u2019esposizione, essenziale quanto chiara nelle sue finalit\u00e0 culturali, \u00e8 realizzata attraverso una selezione ristretta di opere, capace di esprimerne appieno l\u2019indole e la storia. Esporre \u00e8 un termine polisenso: significa spiegare, interpretare e narrare, in forma compiuta ed organica. Nelle sale espositive di Palazzo Reale le opere di Brera verranno narrate ed entreranno in dialogo con l\u2019architettura e con i valori culturali e testimoniali di un luogo che promana bellezza e, assieme, il senso profondo del dialogo fra culture. Per Brera sar\u00e0 un ritorno alle origini, al\u00a0corpus\u00a0di opere di scultura espunto dalle collezioni nel 1902. A Palermo, Brera vivr\u00e0 un ritorno al senso originario delle sue collezioni, non a caso in un dialogo profondo con una \u201cterra impareggiabile\u201d.
\nLe cinque opere di Canova, Pandiani, Magni e Spertini pongono i visitatori dinanzi a cinque figure femminili, sospese fra mito e realt\u00e0 per \u201critrovare l\u2019incanto delle origini\u201d.
\n\u201cVestale\u201d di Antonio Canova, del 1818, \u00e8 un\u2019opera che venne commissionata dal banchiere Milanese Luigi Uboldi. Essa rappresenta una giovane donna velata con un\u2019espressione assorta, caratterizzata da raffinatissimi tratti somatici e da un\u2019eleganza di forte impatto, evidente soprattutto nella maestria e leggiadr\u00eca realizzative del velo.
\n\u201cMaddalena penitente\u201d \u00e8 un\u2019opera struggente, in grado di evidenziare il periodo di redenzione, dopo la conversione e l\u2019incontro con Cristo. Si tratta di una scultura che racconta con estrema eleganza un momento drammatico, trattato da Canova con la capacit\u00e0 di fare emergere dalla stessa il concetto di pathos.
\n\u201cEgle al fonte\u201d di Giovanni Pandiani, famoso interprete del neoclassicismo lombardo, mostra la perfezione tecnica e la capacit\u00e0 di riprodurre in modo analitico i principi della scuola del \u201cvero\u201d, evidenziando con grande maestria elementi anatomici e posturali.
\nGiovanni Spertini ne \u201cLa scrittrice (la fidanzata italiana)\u201d racconta un momento di rara intimit\u00e0, una cura minuziosa per ogni elemento. Nell\u2019opera tutto concorre a costituire un\u2019ambiente borghese, dove ogni dettaglio viene curato, contribuendo a costituire una scena emotiva ed intima, incentrata su una perfetta ricostruzione della realt\u00e0, come la naturalezza scultorea di alcune ciocche di capelli.
\n\u201cLa leggitrice\u201d di Pietro Magni \u00e8 da inserire in quella fase artistica che sta transitando verso la tendenza, appena post neoclassica, orientata verso un canone realistico accademico. Il soggetto \u00e8 una giovane ragazza, intenta a leggere, palesemente ritratta in un ambito domestico, come dimostrano i piedi nudi che escono dalla lunga veste.
\nLa mostra mette in particolare evidenza gli elementi stilistici che caratterizzano i tratti classici della Magna Grecia e che risultano evidenti nei pregevoli lavori in mostra.
\nL\u2019esposizione, per\u00f2, si aggancia pure all\u2019enorme e coevo patrimonio artistico siciliano, fortemente influenzato dalla cultura classica presente in numerosi siti della regione.
\nLa mostra rappresenta una nuova \u201cperla\u201d che completa e arricchisce la considerevole offerta del Palazzo Reale di Palermo e si aggiunge alla Cappella Palatina, all\u2019area archeologica delle Mura Puniche, ai Giardini Reali e alle grandi mostre di Sala Duca di Montalto.
\nLa collocazione delle opere nello splendido contesto offerto dagli spazi espositivi del Palazzo Reale costituisce una straordinaria soluzione che esalta il valore artistico e culturale della mostra. Info su federicosecondo.org<\/p>\n
\u2013 foto ufficio stampa Fondazione Federico II \u2013
\n(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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