{"id":34134,"date":"2024-09-05T15:03:48","date_gmt":"2024-09-05T13:03:48","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/09\/05\/gender-pay-gap-la-parita-di-genere-stimolo-per-la-crescita-economica\/"},"modified":"2024-09-05T15:03:48","modified_gmt":"2024-09-05T13:03:48","slug":"gender-pay-gap-la-parita-di-genere-stimolo-per-la-crescita-economica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/09\/05\/gender-pay-gap-la-parita-di-genere-stimolo-per-la-crescita-economica\/","title":{"rendered":"Gender Pay Gap, la parit\u00e0 di genere stimolo per la crescita economica"},"content":{"rendered":"
MILANO (ITALPRESS) \u2013 Il raggiungimento della parit\u00e0 di genere garantisce una maggior crescita economica e competitivit\u00e0 per le aziende. A confermarlo \u00e8 il nuovo studio \u201cOltre il divario salariale: la parit\u00e0 di genere per la crescita economica e la competitivit\u00e0 delle imprese\u201d realizzato da Arel in collaborazione con JTI Italia e con il supporto dell\u2019Ufficio Studi PwC Italia, e presentato ieri alla Torre PwC di Milano.
Lo studio fa una disamina della disparit\u00e0 salariale di genere a livello globale e locale. Anche nel nostro Paese, infatti, il Gender Pay Gap rappresenta una realt\u00e0 penalizzante nel mondo del lavoro, come emerge dagli ultimi dati: dopo cinque anni dalla laurea, il divario salariale medio mensile a sfavore delle donne nelle discipline STEM \u00e8 di oltre 200 euro mensili.
Ma non solo, la disparit\u00e0 negli anni continua ad aumentare, fino a determinare una differenza salariale del 14.5% \u2013 a parit\u00e0 di livello fra uomini e donne \u2013 nella fascia tra i 45 e i 54 anni: un dato derivante da una pluralit\u00e0 di fattori, dove alle minori opportunit\u00e0 di carriera e formazione e a scatti salariali meno frequenti, si somma un maggior impegno sul fronte familiare.
Inoltre la ricerca sottolinea un ulteriore elemento significativo che si aggiunge alla disparit\u00e0 retributiva, ovvero il tema dell\u2019abbandono del lavoro, con il tasso di occupazione femminile che nel 2023 \u00e8 stato inferiore di quasi 20 punti percentuali rispetto a quello maschile.
Accanto alle medie e alle percentuali degli indicatori rilevanti, quindi, l\u2019analisi evidenzia le cause profonde e talvolta sommerse che alimentano il divario retributivo di genere, come ad esempio la motherhood e caregiver penalty, alla radice del problema dell\u2019inattivit\u00e0 femminile in Italia.
Alla luce di questi dati, la ricerca indica come le aziende che adottano politiche di inclusione, registrino significativi miglioramenti negli ambiti di produttivit\u00e0 e innovazione, identificando la parit\u00e0 di genere come un fattore chiave per la crescita economica e la competitivit\u00e0.
La scarsa partecipazione femminile al lavoro rappresenta infatti un ostacolo alla crescita, riducendo la dimensione delle forze produttive di un Paese.
Questo emerge anche da una recente analisi dei benefici economici della parit\u00e0 occupazionale, realizzata dallo European Institute for Gender Equality, che evidenzia come la differenza tra tasso di attivit\u00e0 maschile e femminile nell\u2019Unione europea abbia portato ad una perdita economica stimata a quasi il 3% del PIL.
Guardando al contesto italiano, poi, l\u2019uscita delle donne dal mercato del lavoro \u00e8 fra le cause principali del disallineamento fra domanda e offerta, con oltre 300mila posti di lavoro rimasti vacanti solo nel 2023 in molteplici aree produttive del nostro Paese.
Citata come esempio virtuoso all\u2019interno dello studio, JTI Italia. L\u2019azienda, infatti, ha da sempre la Gender Equality al centro della propria strategia e negli anni ha implementato una pluralit\u00e0 di iniziative finalizzate a garantire l\u2019equit\u00e0 di genere e il superamento del gender pay gap.
Tra queste, il congedo parentale paritario per tutti i dipendenti della societ\u00e0, che garantisce il 100% della retribuzione salariale durante l\u2019intero periodo di paternit\u00e0 o maternit\u00e0 e l\u2019attuazione di svariati programmi mirati all\u2019empowerment femminile e alla crescita professionale delle donne.
Politiche che hanno portato l\u2019azienda, negli anni, a ottenere una piena parit\u00e0 retributiva tra uomini e donne: in JTI Italia le donne rappresentano il 51% degli impiegati, con la percentuale di donne in ruoli dirigenziali pari al 43%, circa il doppio della media italiana nel settore del commercio all\u2019ingrosso.
Inoltre accanto ad una partecipazione femminile nella forza lavoro complessivamente pi\u00f9 elevata rispetto alla media di settore, si riscontra anche una forte riduzione della segregazione verticale, che come si \u00e8 visto caratterizza pesantemente la distribuzione dei ruoli nel commercio all\u2019 ingrosso.
All\u2019evento di presentazione dello studio sono intervenuti la Ministra per la Famiglia, la Natalit\u00e0 e le Pari Opportunit\u00e0 Eugenia Maria Roccella (con un videomessaggio di saluto), il Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia Andrea Toselli, il Presidente dell\u2019Istituto Jacques Delors Enrico Letta, il General Manager di JTI Italia Didier Ellena e la Responsabile Comunicazione di PwC Italia Chiara Carotenuto.
Protagonisti della seguente tavola rotonda, in cui si sono approfondite le tematiche pi\u00f9 rilevanti emerse dal rapporto, invece, l\u2019Onorevole Elena Bonetti, la Professoressa di Commercio Internazionale dell\u2019Universit\u00e0 Sciences Po di Parigi Alessia Mosca e il Corporate Affairs & Communication Director di JTI Italia Lorenzo Fronteddu.
\u201cPer troppo tempo e troppo spesso per le donne la vita privata, e in particolare la maternit\u00e0, e la realizzazione professionale hanno rappresentato due opzioni alternative, e questa \u00e8 una delle priorit\u00e0 che il nostro governo si \u00e8 dato\u201d ha dichiarato Eugenia Maria Roccella, Ministra per la Famiglia, la Natalit\u00e0 e le Pari Opportunit\u00e0. \u201cLa quantit\u00e0 e la qualit\u00e0 della partecipazione delle donne al mondo del lavoro \u00e8 un fattore di ricchezza per tutti e una dimensione concreta delle pari opportunit\u00e0, che abbiamo sostenuto con misure di conciliazione come il potenziamento dei congedi parentali, con interventi di incentivo come la decontribuzione per le mamme lavoratrici, e con strumenti di moral suasion come il codice di autodisciplina per le imprese. Un mondo del lavoro a misura anche di donna \u00e8 infatti un fattore di sviluppo sociale, economico e demografico. E\u2019 una questione di giustizia ma anche di crescita per tutti\u201d.
Enrico Letta, Presidente dell\u2019Istituto Jacques Delors, gi\u00e0 Presidente del Consiglio, ha commentato: \u201cAver messo nel PNRR una norma trasversale sulla parit\u00e0 uomo-donna ha rappresentato uno strumento di grande stimolo al superamento del gender gap. Ma la situazione, come spiega il rapporto, \u00e8 preoccupante. L\u2019Italia \u00e8 fanalino di coda UE sul superamento del gender gap e del divario salariale\u201d.
\u201cIn PwC abbiamo un approccio data-driven per monitorare l\u2019equilibrio di genere a tutti i livelli e individuare tempestivamente le aree di intervento, sia nei confronti del mercato sia del contesto in cui operiamo, ha commentato Chiara Carotenuto, Responsabile Comunicazione, PwC Italia. \u201cSupportiamo le aziende nel condurre maturity assessment su Inclusion & Diversity e nel percorso per ottenere la Equal Salary Certification, oltre a sostenere importanti realt\u00e0 che promuovono l\u2019equilibrio di genere e la leadership femminile. L\u2019implementazione di azioni di inclusione e welfare aziendale, in particolare quelle a sostegno della genitorialit\u00e0 e delle attivit\u00e0 di caregiver, \u00e8 fondamentale per promuovere l\u2019equilibrio di genere\u201d.
\u201cIn JTI Italia affrontiamo seriamente la questione della disparit\u00e0 di genere, consapevoli che i cambiamenti significativi richiedono impegno e azioni concrete\u201d, ha dichiarato Didier Ellena, General Manager di JTI Italia. \u201cSiamo orgogliosi di aver raggiunto una piena parit\u00e0 retributiva tra uomini e donne e di avere una rappresentanza femminile significativa nei nostri ruoli dirigenziali. Questo non \u00e8 un punto di arrivo, ma uno stimolo per continuare a promuovere l\u2019equit\u00e0 in ogni aspetto della nostra azienda, con la convinzione che le imprese possano e debbano essere protagoniste di un cambiamento positivo nella societ\u00e0\u2019.
\u201cOggi si riscontra una fatica sui temi della diversity che si \u00e8 trasformata in alcuni casi in attacco diretto a conquiste che davamo per acquisite\u201d ha commentato Alessia Mosca, Professoressa di Commercio Internazionale dell\u2019Universit\u00e0 Sciences Po di Parigi. \u201cLa popolazione mondiale crescer\u00e0 fino alla fine del secolo per raggiungere il picco di 11 miliardi di persone per poi comprimersi, visti i tassi di natalit\u00e0 attuali, e raggiungere un numero di ultra 65enni sproporzionatamente pi\u00f9 alto dei bambini sotto i 5 anni . La cura quindi non pu\u00f2 pi\u00f9 essere solo intesa come accudimento dell\u2019infanzia, ma si allarga ormai alla terza et\u00e0 e alle situazioni, sempre pi\u00f9 comuni, di malattia cronica e non autosufficienza. Devono quindi essere adottate politiche che tengano conto di queste nuove necessit\u00e0, individuali e collettive.
Questo rapporto vuole presentare la disparit\u00e0 di genere per come effettivamente \u00e8, ovvero un\u2019interconnessione di innumerevoli aspetti mutualmente influenzabili\u201d.
\u2013 foto ufficio stampa Spencer & Lewis \u2013
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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