{"id":33215,"date":"2024-08-21T18:04:37","date_gmt":"2024-08-21T16:04:37","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/08\/21\/panetta-al-meeting-cruciale-ridurre-debito-ue-rafforzi-integrazione\/"},"modified":"2024-08-21T18:04:37","modified_gmt":"2024-08-21T16:04:37","slug":"panetta-al-meeting-cruciale-ridurre-debito-ue-rafforzi-integrazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/08\/21\/panetta-al-meeting-cruciale-ridurre-debito-ue-rafforzi-integrazione\/","title":{"rendered":"Panetta al Meeting \u201cCruciale ridurre debito, Ue rafforzi integrazione\u201d"},"content":{"rendered":"
RIMINI (ITALPRESS) \u2013 \u201cIl problema cruciale rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto. Un debito elevato rende pi\u00f9 onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitivit\u00e0 e l\u2019incentivo a investire; espone l\u2019economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari. Sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo. L\u2019Italia \u00e8 l\u2019unico Paese dell\u2019area dell\u2019euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito \u00e8 pressoch\u00e8 equivalente a quella per l\u2019istruzione. Sottolineo questo confronto perch\u00e8 \u00e8 emblematico di come l\u2019alto debito stia gravando sul futuro delle giovani generazioni, limitando le loro opportunit\u00e0. Affrontare il nodo del debito richiede politiche di bilancio orientate alla stabilit\u00e0 e al graduale conseguimento di avanzi primari adeguati\u201d. Cos\u00ec il governatore della Banca d\u2019Italia, Fabio Panetta, intervenendo al Meeting di Rimini. \u201cLa riduzione del debito sar\u00e0 ardua senza un\u2019accelerazione dello sviluppo economico. La strada maestra passa per una gestione prudente dei conti pubblici, affiancata da un deciso incremento della produttivit\u00e0 e della crescita. Questo circolo virtuoso aumenterebbe significativamente le probabilit\u00e0 di successo e rafforzerebbe la credibilit\u00e0 delle nostre politiche, alleggerendo il peso della spesa per interessi\u201d, ha aggiunto il governatore sottolineando, inoltre, come \u201cla discussione sulle regole\u201d europee \u201cnon sia quella pi\u00f9 importante, noi non dobbiamo ridurre il debito per regole europee, ma perch\u00e8 \u00e8 conveniente farlo. Il debito \u00e8 sostenibile ma se \u00e8 cos\u00ec elevato comporta delle inefficienze, ci costringe a spendere soldi per far fronte a degli errori del passato. Quindi l\u2019esigenza di ridurre il debito prescinde dalle regole europee\u201d.
Panetta ha evidenziato i \u201csegnali di vitalit\u00e0\u201d per l\u2019economia italiana e questi progressi consentono di guardare al futuro con fiducia. \u201cSenza indulgere in eccessi di ottimismo, dobbiamo partire da essi per costruire uno sviluppo sostenuto, duraturo e inclusivo. La crescita resta l\u2019obiettivo fondamentale per l\u2019Italia, ma per ottenerla dobbiamo affrontare con decisione i problemi strutturali irrisolti\u201d. Poi il Pnrr. \u201cCredo ci siano le condizioni perch\u00e8 il Pnrr abbia degli effetti positivi sull\u2019economia italiana, nel suo complesso dal 2021 al 2026 avr\u00e0 un effetto sul Pil di 9% dovuti alla domanda, il reddito potenziale sar\u00e0 pi\u00f9 alto di 4%. Queste sono stime soggette ad una elevata incertezza \u2013 ha aggiunto -, ad esempio l\u2019impatto dipender\u00e0 dalla qualit\u00e0 delle riforme, di quanto rafforzeremo la concorrenza, ma credo vi siano le condizioni per avere un effetto persistente e potenzialmente permanente sull\u2019economia italiana. Quello che \u00e8 importante \u00e8 che il Pnrr segni un metodo, che lo Stato intervenga con investimenti e riforme, se questo diventer\u00e0 il modo in cui il pubblico interviene sull\u2019economia gli effetti saranno maggiori\u201d.
Il numero uno di Palazzo Koch ha parlato a lungo di Europa ricordando come nel tempo l\u2019integrazione europea \u201cha portato importanti benefici ai cittadini. L\u2019abolizione delle tariffe doganali interne ha favorito la specializzazione produttiva e la realizzazione di economie di scala, stimolando l\u2019efficienza e la concorrenza e accrescendo l\u2019occupazione e il benessere. Si stima che in assenza del mercato unico il reddito pro capite in Europa oggi sarebbe inferiore di un quinto. Per superare le sue debolezze e tenere il passo con il progresso a livello mondiale \u2013 ha sottolineato -, l\u2019Unione europea dovr\u00e0 avviare riforme profonde ed effettuare investimenti ingenti nei prossimi anni. Tra le riforme, ho gi\u00e0 sottolineato l\u2019importanza di creare una capacit\u00e0 fiscale comune, senza la quale l\u2019attuale governance europea \u2013 caratterizzata da una politica monetaria unica e da politiche di bilancio frammentate a livello nazionale \u2013 rimane squilibrata. L\u2019idea che l\u2019Ue possa funzionare efficacemente senza una capacit\u00e0 fiscale centralizzata \u00e8 semplicemente un\u2019illusione, e va superata. Una politica fiscale comune correggerebbe questo squilibrio e rafforzerebbe la coesione tra paesi membri, facilitando la realizzazione di investimenti strategici su larga scala. Le autorit\u00e0 europee hanno ora il difficile compito di garantire prosperit\u00e0 ai cittadini in un mondo meno stabile e meno aperto. Questo obiettivo richiede progressi in pi\u00f9 direzioni. Anzitutto, \u00e8 fondamentale proseguire il cammino di integrazione. Un banco di prova per la nuova legislatura europea sar\u00e0 la capacit\u00e0 di confermare il ricorso a progetti di spesa comuni e di avanzare verso un\u2019unione pi\u00f9 completa e pi\u00f9 integrata sul piano sia finanziario sia fiscale\u201d.
Il governatore di Bankitalia ha, inoltre, toccato il tema della crisi demografica, ricordando che nei prossimi decenni \u201csi ridurr\u00e0 il numero di cittadini europei in et\u00e0 da lavoro e aumenter\u00e0 il numero degli anziani. Questa dinamica rischia di avere effetti negativi sulla tenuta dei sistemi pensionistici, sul sistema sanitario, sulla propensione a intraprendere e a innovare, sulla sostenibilit\u00e0 dei debiti pubblici. Per contrastare questi effetti, \u00e8 essenziale rafforzare il capitale umano e aumentare l\u2019occupazione di giovani e donne, in particolare nei Paesi \u2013 tra cui l\u2019Italia \u2013 dove i divari di partecipazione al mercato del lavoro per genere ed et\u00e0 sono ancora troppo ampi. Anche misure che favoriscano un afflusso di lavoratori stranieri regolari costituiscono una risposta razionale sul piano economico, indipendentemente da valutazioni di altra natura. L\u2019ingresso di immigrati regolari \u2013 ha osservato \u2013 andr\u00e0 gestito in maniera coordinata all\u2019interno dell\u2019Unione, bilanciando le esigenze produttive con gli equilibri sociali e rafforzando l\u2019integrazione dei cittadini stranieri nel sistema di istruzione e nel mercato del lavoro\u201d. Infine, la Bce. \u201cLa politica restrittiva della Bce c\u2019\u00e8 stata per l\u2019infiammata dell\u2019inflazione. Con il suo intervento si \u00e8 evitato che questa fiammata divenisse persistente, ovviamente ha avuto degli effetti: ha ridotto l\u2019inflazione e frenato la crescita, ma la fine della restrizione \u00e8 gi\u00e0 iniziata. Io credo sia ragionevole aspettarsi che si vada verso una fase di allentamento delle condizioni monetarie\u201d, ha concluso Panetta auspicando, quindi, un taglio dei tassi.
L\u2019incontro \u00e8 stato introdotto da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiariet\u00e0. Per Vittadini \u201cnon possiamo pensare a uno sviluppo\u201d se non si discute su \u201ccome rilanciare la produttivit\u00e0, il rapporto tra il prodotto e le persone occupate. Se non siamo in grado di fare questo tipo di intervento strutturale \u2013 ha evidenziato -, possiamo godere di tutti gli interventi contingenti, usare il Pnrr, ma dobbiamo chiederci come fare un salto\u201d.
\u201cSiamo \u2013 ha affermato \u2013 in un momento di passaggio: dall\u2019economia finanziaria a un\u2019altra idea di economia in cui si parla di sostenibilit\u00e0 ed erroneamente si pensa che sia solo il tema del cambiamento climatico\u201d. Invece, per Vittadini, \u201cc\u2019\u00e8 molto di pi\u00f9\u201d, cio\u00e8 \u201cl\u2019idea di rimettere al centro della vita economica uno sviluppo dell\u2019uomo, la persona e un\u2019economia reale\u201d.<\/p>\n
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