{"id":31427,"date":"2024-07-23T15:02:47","date_gmt":"2024-07-23T13:02:47","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/07\/23\/gli-italiani-vogliono-piu-negozi-nelle-citta\/"},"modified":"2024-07-23T15:02:47","modified_gmt":"2024-07-23T13:02:47","slug":"gli-italiani-vogliono-piu-negozi-nelle-citta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/07\/23\/gli-italiani-vogliono-piu-negozi-nelle-citta\/","title":{"rendered":"Gli italiani vogliono pi\u00f9 negozi nelle citt\u00e0"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 Gli italiani vogliono vivere nei quartieri dove ci sono pi\u00f9 esercizi di prossimit\u00e0, perch\u00e8 questi rafforzano le comunit\u00e0 (per il 64% degli intervistati), fanno sentire pi\u00f9 sicure le persone (57%) e fanno crescere il valore delle abitazioni (fino al 26% in pi\u00f9). La chiusura dei negozi preoccupa e intristisce i cittadini, soprattutto al Nord e nelle citt\u00e0 di medie dimensioni, che percepiscono chiaramente quali tipologie merceologiche sono a maggiore rischio: questo, in sintesi, quanto emerge da un\u2019indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con SWG nell\u2019ambito del progetto Cities che si occupa di contrasto alla desertificazione commerciale nelle citt\u00e0 italiane e sviluppo del valore sociale delle economie di prossimit\u00e0.
\u201cAnche nell\u2019era digitale i negozi di vicinato sono insostituibili: rendono le citt\u00e0 pi\u00f9 vivibili, pi\u00f9 attrattive e pi\u00f9 sicure. E\u2019 necessario, per\u00f2 \u2013 afferma il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli \u2013 contrastare la desertificazione che sta facendo scomparire molte attivit\u00e0 commerciali. Occorre incentivare l\u2019innovazione e sostenere la riqualificazione urbana attraverso un miglior utilizzo dei fondi europei\u201d.
Per i cittadini italiani, la presenza di esercizi commerciali nel luogo in cui si vive, \u00e8 l\u2019elemento che vede la maggiore soddisfazione in assoluto e l\u2019unico che riceve una valutazione positiva in tutte le aree del Paese e in tutte le tipologie di comuni, sia piccoli che grandi, in misura maggiore persino rispetto alla presenza di spazi verdi e di servizi pubblici, come scuole, ospedali, centri sportivi. La presenza dei negozi guida anche le preferenze insediative dei cittadini: per l\u201988%, infatti, \u00e8 determinante nella scelta del quartiere nel quale vivere, mentre solo una persona su 10 preferisce vivere in una zona esclusivamente residenziale, senza servizi di prossimit\u00e0; molto significativi anche gli effetti della presenza dei negozi sui valori immobiliari: secondo gli intervistati, uno stesso immobile potrebbe vedere crescere il proprio valore almeno del 20% quando collocato in una zona residenziale con molti negozi di prossimit\u00e0, mentre in un quartiere dove sono in corso fenomeni di desertificazione commerciale potrebbe perderne il 15%, con un differenziale complessivo, quindi, di oltre un terzo.
Alle attivit\u00e0 economiche di prossimit\u00e0 viene anche riconosciuto un alto valore sociale: per quasi i due terzi degli intervistati (64%) rappresentano soprattutto un\u2019occasione di incontro che rafforza l\u2019appartenenza alla comunit\u00e0, ma anche un servizio attento alle persone fragili (59%), un presidio di sicurezza (57%), una garanzia di cura dello spazio pubblico (54%) e un facilitatore dell\u2019integrazione (49%); quando si tratta di consumi, gli acquisti quotidiani di farmaci (64%) e tabacchi (59%) vengono effettuati prevalentemente negli esercizi vicini all\u2019abitazione; per abbigliamento (64%), alimentari a lunga conservazione (60%), accessori per la casa (60%) e prodotti di elettronica (53%) i centri commerciali e le grandi strutture distributive (megastore, outlet, ecc.) diventano i luoghi di acquisto prevalenti rispetto agli esercizi commerciali in centro citt\u00e0 dove quelle tipologie di beni registrano percentuali di acquisto tra il 2% e il 5%.
E uno dei motivi delle scelte di acquisto al di fuori del proprio quartiere deriva dall\u2019avanzamento della desertificazione commerciale, ovvero dal calo o addirittura dalla totale assenza di negozi tradizionali vicino alla propria abitazione: rispetto alla propria zona di residenza, infatti, per i negozi specializzati si avverte prevalentemente una diminuzione, come nel caso dei negozi di abbigliamento ed elettronica (46%) e dei servizi essenziali, tra cui gli alimentari (42%), solo i servizi per il tempo libero (tra cui bar e ristoranti) sono percepiti in aumento dal 43% degli intervistati.
La percezione dell\u2019avanzamento della desertificazione porta con s\u00e8 un forte sentimento negativo che spinge un italiano su cinque (22%) addirittura a ipotizzare di cambiare abitazione nel caso in cui il fenomeno dovesse acuirsi nella zona in cui abita; l\u201983% degli intervistati dichiara di provare un senso di tristezza di fronte alla chiusura dei negozi nelle strade della propria citt\u00e0 e il 74% ritiene che tale fenomeno incida negativamente sulla qualit\u00e0 di vita nella zona di residenza. Forte \u00e8 la consapevolezza della difficolt\u00e0 di una loro riapertura: il 56% degli intervistati sostiene che difficilmente un negozio chiuso nel proprio quartiere verr\u00e0 sostituito da un altro.
I cittadini che percepiscono nel proprio quartiere fenomeni generali di desertificazione si equivalgono con coloro che rilevano una crescita delle attivit\u00e0 (39%) e questo \u00e8 indicativo non solo di una certa dinamicit\u00e0 delle imprese del terziario di mercato ma anche di una geografia dei fenomeni differenziata per merceologia, macroregioni e diverse dimensioni dei comuni: se al Nord i processi di desertificazione sono segnalati dal 43% degli abitanti, al Sud questo avviene per il 31% degli intervistati; le chiusure sono maggiormente percepite nelle citt\u00e0 tra 100 e 250mila abitanti, meno in quelle tra 30 e 100 mila. Diversa \u00e8 anche la percezione del fenomeno tra chi vive nei grandi e nei piccoli centri: per i primi desertificazione \u00e8 sinonimo di aumento del degrado urbano, riduzione della qualit\u00e0 della vita e riduzione della sicurezza, per i secondi sta a indicare prevalentemente riduzione delle occasioni di lavoro, aumento del rischio di spopolamento e riduzione delle occasioni di socialit\u00e0. A livello geografico, al Nord emergono con particolare forza i timori per un aumento del degrado e per il rischio di esclusione degli anziani, mentre al Sud prevalgono le preoccupazioni per i riflessi occupazionali e i rischi di spopolamento.
-foto ufficio stampa Confcommercio \u2013
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