{"id":29525,"date":"2024-06-27T15:01:53","date_gmt":"2024-06-27T13:01:53","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/06\/27\/lavoro-l80-degli-italiani-vuole-la-settimana-corta\/"},"modified":"2024-06-27T15:01:53","modified_gmt":"2024-06-27T13:01:53","slug":"lavoro-l80-degli-italiani-vuole-la-settimana-corta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/06\/27\/lavoro-l80-degli-italiani-vuole-la-settimana-corta\/","title":{"rendered":"Lavoro, l\u201980% degli italiani vuole la settimana corta"},"content":{"rendered":"
MILANO (ITALPRESS) \u2013 Il mondo del lavoro \u00e8 in costante evoluzione, e la possibile introduzione della settimana corta dopo l\u2019affermazione ormai consolidata dello smart working, possono essere strumenti di salvaguardia del benessere dei lavoratori cos\u00ec come dell\u2019ambiente. Una nuova indagine realizzata per Pulsee Luce & Gas, brand digitale di Axpo Italia, dalla societ\u00e0 NielsenIQ, ha portato in luce i punti di vista su questo importante aspetto di un campione rappresentativo della popolazione italiana.
Dal rapporto emerge che 1 intervistato su 3 lavora in modalit\u00e0 full remote o ibrida. Lo smart working \u00e8 mediamente concesso per il 37% delle ore totali di lavoro (uno o due giorni, su cinque). Complessivamente, il 49% del campione preferisce il lavoro agile, mentre il 42% l\u2019ufficio. Tra i lati positivi del lavoro da casa figurano principalmente la riduzione dei tempi di spostamento per raggiungere il luogo di lavoro (77%), che in media ammonta a 41 minuti, e dei costi (72%), che ammonta a circa 124 euro al mese tra viaggi e pranzi di lavoro) insieme a una migliore gestione del work-life balance (64%). I maggiori rischi percepiti, invece, sono l\u2019isolamento sociale (59%) (specie al Nord Ovest), la sedentariet\u00e0 (58%) e la difficolt\u00e0 a separare lavoro e vita privata (44%).
L\u2019espansione dello smart working risulta particolarmente compatibile con professioni che non necessitano di troppi strumenti e materiali. Infatti, pi\u00f9 di 7 intervistati su 10 ritengono di avere tutti i dispositivi necessari per svolgere il proprio lavoro da casa. Tuttavia, solo il 26% dichiara di avere una seduta ergonomica, il valore scende al 14% nel caso del piano di lavoro ad altezza regolabile e all\u201911% per i poggiapiedi.
Lavorare da remoto pu\u00f2 voler dire ottimizzare il tempo per dedicarsi ad attivit\u00e0 domestiche: l\u201989% del campione afferma infatti di approfittare delle pause per svolgere attivit\u00e0 collaterali. Tra le pi\u00f9 diffuse vi sono cucinare (66%), occuparsi delle faccende domestiche (45%), della lavatrice (44%) e guardare la televisione (29%).
La comodit\u00e0 di lavorare da casa ha anche un possibile risvolto della medaglia che riguarda proprio i consumi energetici: il 49% degli intervistati ritiene che con questa nuova modalit\u00e0 lavorativa i suoi consumi siano aumentati con conseguenze sulle bollette. Gli italiani si sono per\u00f2 subito attivati per porre rimedio a questo possibile costo maggiore e le principali contromisure dichiarate sono l\u2019illuminazione, con l\u2019utilizzo di lampadine a basso consumo (59%), il maggiore ricorso alla luce naturale (per il 58%), cui si uniscono alcune accortezze di risparmio energetico. Dallo spegnimento del pc con distacco dall\u2019alimentatore quando non \u00e8 impiegato (44%), all\u2019ottimizzazione nell\u2019uso di climatizzatori e di riscaldamento (42%).
L\u2019indagine offre spunti di riflessione anche sull\u2019impatto sociale della settimana corta (quattro giorni di lavoro a settimana) voluta dall\u201980% degli intervistati. Circa la met\u00e0 del campione (48%) dichiara di avere figli. Nella maggior parte dei casi (66%) sono gestiti in autonomia o con l\u2019aiuto dei nonni (24%), solo l\u201911% si affida a figure esterne come baby-sitter o altre figure professionali, con una spesa media mensile di 115 euro. Tre intervistati su quattro ritengono che la settimana corta possa generare benefici, dando la possibilit\u00e0 di gestire con maggiore autonomia i propri figli. Tra le iniziative di welfare aziendale evidenziate dai lavoratori, le pi\u00f9 comuni sono benefit di tipo economico, come l\u2019assegno familiare (40% del campione), o di tempo retribuito, sotto forma di giorni di paternit\u00e0 e di permessi (34%).
Per quanto riguarda invece la cura di familiari anziani o con disabilit\u00e0, il 35% degli italiani afferma di occuparsene da solo, contro il 65% che ricorre a un aiuto esterno. In particolare, chi riceve supporto conta su altri familiari (42%), mentre il 34% si rivolge a badanti, case di riposo o altre forme di sostegno, con una spesa di circa 540 euro al mese. Per l\u201985% degli intervistati \u2018caregiver\u2019 la settimana corta offre l\u2019opportunit\u00e0 di curare i propri familiari con maggiore autonomia. Il bonus pi\u00f9 offerto dalle aziende in questo ambito \u00e8 la flessibilit\u00e0 (37%), seguita da ore di permesso (22%) e supporto psicologico (14%).
Per la cura domestica, solo il 13% del campione afferma di doversi rivolgere a professionisti, spendendo, in media, 107 euro al mese. Anche in questo caso la settimana corta viene percepita come un valido supporto, come dichiara l\u201980% degli intervistati. Avere un giorno libero in pi\u00f9, inoltre, permetterebbe di dedicare maggiore tempo al benessere personale, soprattutto per svolgere l\u2019attivit\u00e0 fisica (62%), ma anche fare gite e viaggi (54%).
Il desiderio di adottare la settimana corta coinvolge 4 intervistati su 5, con il 50% che si definisce \u201cmolto interessato\u201d. Per ottenere questo beneficio, i compromessi che i lavoratori sono pi\u00f9 propensi ad accettare sono una maggiore flessibilit\u00e0 sull\u2019orario di lavoro durante la settimana lavorativa (52%), un aumento della produttivit\u00e0 durante i giorni lavorativi (47%) e un minor numero di pause (45%). Soltanto il 10% sarebbe disposto ad una leggera riduzione dello stipendio. La settimana corta viene vista positivamente come modalit\u00e0 per accrescere l\u2019equilibrio tra lavoro e vita privata (72% del campione), la soddisfazione personale (63%) e il tempo di qualit\u00e0 da dedicare alla famiglia e agli amici. Tra gli aspetti critici sono invece elencati l\u2019aumento del carico di attivit\u00e0 durante i giorni lavorativi (51%), la maggior pressione e stress associato al raggiungimento degli obiettivi (37%) e i problemi di coordinamento (27%).
Smart working e settimana lavorativa corta sono percepiti quindi come strumenti utili per migliorare la qualit\u00e0 della vita dei lavoratori italiani, con benefici per la gestione della famiglia, la cura degli anziani e la salute.<\/p>\n
\u2013 foto ufficio stampa Axpo Italia \u2013
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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