{"id":28457,"date":"2024-06-12T21:01:30","date_gmt":"2024-06-12T19:01:30","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/06\/12\/mattarella-commercio-e-liberta-sangalli-terziario-crea-crescita\/"},"modified":"2024-06-12T21:01:30","modified_gmt":"2024-06-12T19:01:30","slug":"mattarella-commercio-e-liberta-sangalli-terziario-crea-crescita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/06\/12\/mattarella-commercio-e-liberta-sangalli-terziario-crea-crescita\/","title":{"rendered":"Mattarella \u201cCommercio \u00e8 libert\u00e0\u201d, Sangalli \u201cTerziario crea crescita\u201d"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 \u201cIl commercio \u00e8 libert\u00e0. E\u2019 veicolo di libert\u00e0. Libert\u00e0 di fare. Libert\u00e0 di scambio. Libert\u00e0 di impresa. Di scelta per i consumatori. Volont\u00e0 e capacit\u00e0 di corrispondere ai bisogni delle persone, delle famiglie. Il commercio \u00e8 valore: d\u00e0 valore alle cose. E\u2019 specializzazione. E\u2019 territorio. E\u2019 innovazione. Circolazione di consumi e di costumi, di idee. Il commercio accompagna la crescita delle persone, alimenta, con l\u2019accesso ai beni, la societ\u00e0 del benessere. Quella che l\u2019Italia ha conosciuto con la Repubblica, dopo la Liberazione. Quella societ\u00e0 garantita dalla pace, conseguita in Europa con la realizzazione dell\u2019Unione. Il commercio \u00e8 dunque servizio alla coesione sociale, spinta allo sviluppo. Strumento essenziale per obiettivi come la sostenibilit\u00e0 ambientale. Palestra per l\u2019integrazione, come testimonia la presenza, significativa, di aziende guidate da immigrati da altri Paesi\u201d. Cos\u00ec il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all\u2019Assemblea 2024 di Confcommercio, sottolineando come il commercio \u201ccostituisce un pilastro del modello sociale del continente, oltre che un motore decisivo, imprescindibile, dell\u2019economia. E\u2019 stato un elemento generativo della societ\u00e0 moderna\u201d.
Il capo dello Stato, accolto in sala da un lungo applauso e da una standing ovation, ricorda come il commercio in Italia sia stato colpito \u201cseveramente dalla contrazione dei consumi, dovuto alle crisi che abbiamo attraversato, a partire da quella del Covid per giungere alla aggressione russa all\u2019Ucraina, con ripercussioni sulla rete distributiva al dettaglio. La Repubblica ricorda e deve conservare memoria. Questa \u00e8 l\u2019occasione per rinnovare la riconoscenza per quello che avete fatto nei momenti pi\u00f9 duri della pandemia, quando le nostre societ\u00e0 erano paralizzate, le strade deserte: i negozi aperti sono diventati presidi della resilienza collettiva, anticipatori di quella ripartenza che poi \u00e8 avvenuta. Grazie per quanto avete fatto\u201d. Mattarella, inoltre, parla dei divari territoriali che penalizzano \u201cle aree interne e insulari, i territori montani, insomma quelle parti del Paese pi\u00f9 lontane dalle reti infrastrutturali e da alcuni servizi essenziali. Questo divario frena lo sviluppo nazionale nel suo insieme e si tratta di un tema decisivo della competitivit\u00e0 del Paese. Lo sviluppo tecnologico e digitale, il potenziamento delle reti immateriali, una pi\u00f9 efficiente organizzazione del welfare possono fare molto per la vitalit\u00e0 dei centri pi\u00f9 piccoli e dei borghi, anche per potenziare il turismo, interno ed esterno. Ma questo non riduce anzi accresce l\u2019esigenza di evitare lo spopolamento di persone e di negozi. Vi \u00e8 un rapporto diretto tra insediamenti abitativi e servizi\u201d, conclude.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella sua relazione osserva che \u201cle imprese del terziario di mercato, ogni giorno, creano buona occupazione, coltivano conoscenza, abilitano innovazione, immaginano il futuro collettivo\u201d. Ma parla anche di rischio desertificazione spiegando che \u201cturismo, ricettivit\u00e0 e cultura dicono molto della centralit\u00e0 delle nostre citt\u00e0 e dei nostri territori. Nei quali, per\u00f2, il ruolo economico e sociale del commercio, dei servizi di prossimit\u00e0, sempre pi\u00f9 si scontra col preoccupante fenomeno delle chiusure delle attivit\u00e0 nelle citt\u00e0, dai centri storici alle periferie. Bisogna essere chiari per\u00f2 su un punto. Una cosa \u00e8 il pluralismo distributivo, di cui la Confcommercio \u00e8 da sempre la casa comune. Questo pluralismo mette insieme piccole, medie e grandi imprese. E\u2019 un valore: perch\u00e8 arricchisce la qualit\u00e0 dell\u2019offerta, agisce a favore della concorrenza, produce e diffonde innovazione. Ben altra cosa, invece, \u00e8 una riduzione del numero di negozi, che, negli ultimi undici anni, ha addirittura superato in alcuni territori, il 25%. Insomma, il rischio di desertificazione commerciale \u00e8 alla fine una ferita per l\u2019idea di cittadinanza. Conosciamo bene il valore che hanno le attivit\u00e0 di vicinato, per la qualit\u00e0 della vita e per la sicurezza di citt\u00e0 e territori e ci batteremo fino all\u2019ultimo. Reagire \u00e8 necessario e possibile. Va livellato il campo di gioco: stesso mercato, stesse regole, amministrative o fiscali che siano. E va dato impulso all\u2019innovazione \u2018sartorial\u00e8, fatta su misura delle imprese. Per questo \u2013 evidenzia \u2013 servono politiche pubbliche che riconoscano appieno la funzione economica, sociale e di innovazione dei servizi di prossimit\u00e0, nel contesto di un\u2019agenda urbana italiana orientata allo sviluppo sostenibile\u201d.
Il presidente, poi, tocca il tema della contrattazione e la necessit\u00e0 di rafforzare il suo ruolo. \u201cDi questa contrattazione, va affermata la valenza erga omnes: \u00e8 la risposta pi\u00f9 efficace alla questione del salario minimo. Produttivit\u00e0, occupazione, crescita: \u00e8 un circuito che abbiamo tenuto ben presente anche nel rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Terziario. E\u2019 un buon contratto: \u00e8 il risultato dell\u2019impegno comune delle parti sociali e risponde tanto alle attese del mondo del lavoro, quanto alle esigenze delle imprese. E\u2019 un buon contratto: perch\u00e8 interpreta le trasformazioni profonde del nostro tempo. E\u2019 un buon contratto: perch\u00e8 \u00e8 espressione concreta di responsabilit\u00e0, e viene applicato, nel 2023, da oltre il 93% delle aziende italiane del terziario. Un buon contratto \u2013 spiega -, all\u2019insegna della responsabilit\u00e0, \u00e8 anche quello siglato, la scorsa settimana, dalla nostra FIPE, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. Di responsabilit\u00e0, di responsabilit\u00e0 comune, c\u2019\u00e8 poi bisogno per contrastare una volta per tutte \u2013 anche con interventi normativi \u2013 il dumping contrattuale, i contratti pirata\u201d.
Centrale anche la questione fiscale. \u201cOccorre proseguire nella riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro. Bisogna farlo con misure strutturali, confermando, intanto, per il 2025, i tagli fin qui operati, nonch\u00e8 i connessi interventi sul fronte IRPEF. Va, poi, valorizzata la sinergia tra welfare pubblico e welfare contrattuale e aziendale, cos\u00ec da rendere pi\u00f9 sostenibile ed inclusivo il nostro sistema di sicurezza sociale\u201d.
Il fisco \u00e8 \u201cun tema che da tempo meritava un ridisegno complessivo con la riduzione del carico impositivo, il contrasto di evasione ed elusione, la semplificazione degli adempimenti, la certezza del diritto. Il percorso attuativo della riforma deve necessariamente \u2018fare i cont\u00ec con il \u2018sentiero strett\u00f2 della finanza pubblica e con la disciplina di un rinnovato Patto europeo di stabilit\u00e0 e crescita. \u2018Nessun pasto \u00e8 gratis\u2019: \u00e8, allora, necessario razionalizzare la struttura della spesa pubblica e, in particolare, riordinare le spese fiscali. Anche sul tema del fisco \u2013 conclude Sangalli -, le strategie nazionali si intrecciano con quelle europee. Penso alla \u2018Global Minimum Tax\u2019, per la quale occorre un deciso impegno europeo: resta determinante per raggiungere una giusta tassazione delle grandi multinazionali, delle grandi piattaforme digitali globali\u201d.
A concludere la mattinata il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commenta il taglio dei tassi da parte della Bce e la decisione dei dazi sulle auto cinesi. \u201cQuello che ci auguriamo \u00e8 che il taglio dei tassi della Bce, comunque giunto troppo tardi, non sia stato solo un mero spot elettorale a poche ore dal voto delle europee, ma il primo di una serie di tagli strutturali che permettano alla nostra Europa di crescere in maniera significativa\u201d. Occorrono \u201cmisure commerciali che tutelino il mercato europeo dalla concorrenza sleale. Quindi saluto con soddisfazione l\u2019annuncio che la Commissione ha dato oggi, guarda caso dopo il voto, sull\u2019introduzione di dazi sull\u2019ingresso di auto elettriche cinesi in Europa per tutelare la produzione europea, nella piena consapevolezza che abbiamo anche noi la possibilit\u00e0 di riaffermare l\u2019Italia con l\u2019industria automobilistica italiana come uno dei settori trainanti dello sviluppo industriale del nostro Paese, a cui non vogliamo rinunciare assolutamente\u201d.
Infine, Urso ribadisce come \u201cnelle prossime settimane porter\u00f2 in Cdm una legge a cui stiamo lavorando da un anno con il collega Gilberto Pichetto: la legge di riordino del settore dei carburanti, per migliorare l\u2019efficienza della rete, rendere sostenibile questa attivit\u00e0 produttiva e compatibile con la sostenibilit\u00e0 ambientale e con le nuove frontiere della decarbonizzazione, a cui tutti puntiamo\u201d, conclude. <\/p>\n
\u2013 Foto ufficio stampa Quirinale \u2013<\/p>\n
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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