Intesa Sanpaolo<\/a> e Prometeia. \n\u201cDopo una prima parte dell\u2019anno ancora debole, infatti, in linea con quella che \u00e8 stata la tendenza prevalente nel 2023, ci attendiamo un secondo semestre di maggior dinamismo, grazie all\u2019impatto positivo che il rientro dell\u2019inflazione avr\u00e0 sulla domanda interna e internazionale, e al conseguente ribasso dei tassi d\u2019interesse \u2013 si legge nel rapporto -. L\u2019indice Istat, che sintetizza il clima di fiducia delle imprese manifatturiere italiane, resta in territorio negativo ma \u00e8 in costante ripresa dai minimi di novembre 2023. I giudizi su ordini e domanda sono in miglioramento, nonostante un saldo ancora negativo sia sul fronte interno che sui mercati esteri. Inoltre, si riscontra un minor pessimismo degli operatori relativamente alle attese sulla produzione, che potrebbe presto concretizzarsi in un\u2019inversione ciclica, interrompendo la fase di caduta dei livelli di attivit\u00e0 in atto dal secondo trimestre del 2023\u201d. \nIl commercio mondiale ritrover\u00e0 progressivamente slancio dopo la battuta d\u2019arresto del 2023, pur a fronte di rischi geopolitici che potrebbero esercitare pressioni al ribasso. Buone opportunit\u00e0 di export emergeranno sia sui mercati extra-europei, soprattutto gli Stati Uniti, che stanno registrando performance superiori alle attese, sia all\u2019interno dell\u2019area UE, che nel 2023 aveva rallentato maggiormente in termini di scambi commerciali. \nIntesa Sanpaolo e Prometeia si aspettano che le imprese italiane siano in grado di cogliere le opportunit\u00e0 offerte dai mercati internazionali, registrando una crescita dell\u2019export del 2,6% a prezzi costanti che confermerebbe la buona competitivit\u00e0 dimostrata negli ultimi anni. Il processo di rafforzamento avviato post-crisi 2009, infatti, ha consentito a un nucleo sempre pi\u00f9 ampio di aziende di inserirsi come partner affidabili nelle catene globali del valore e\/o di conquistare quote nei mercati mondiali. \nA rallentare il passo nel corso del 2024 saranno soprattutto gli investimenti in costruzioni, dopo il ciclo eccezionale degli anni post-Covid. La contrazione dell\u2019edilizia residenziale, indotta da un contributo meno espansivo della riqualificazione (rimodulazione del Superbonus, stop definitivo alla cessione del credito e allo sconto in fattura), potr\u00e0 essere compensata solo parzialmente dagli investimenti del genio civile, sostenuti dall\u2019accelerazione attesa degli interventi legati al PNRR. \nGli investimenti in beni strumentali si confermeranno in crescita nell\u2019anno in corso, ma a ritmi meno dinamici di quelli degli anni post-pandemia, risentendo della fase di passaggio al nuovo piano incentivante Transizione 5.0. \nGrazie al recupero del reddito disponibile eroso dall\u2019inflazione, nel 2024 i consumi interni si manterranno in crescita posizionandosi sopra i livelli di spesa pre-Covid anche a prezzi costanti, dopo il pareggio del 2023. A trainare il recupero saranno i servizi (in particolare quelli legati alla socialit\u00e0, come alberghi e ristoranti, cultura e spettacolo) e i beni durevoli per la mobilit\u00e0, che si confermeranno in crescita vivace, dopo il punto di minimo toccato durante la pandemia. In sostanziale tenuta la spesa per beni alimentari, che a seguito dei recenti rincari continuer\u00e0 a incidere in maniera rilevante sulla spesa complessiva per consumi nel 2024, e sui redditi delle famiglie, togliendo spazi di recupero ai consumi di abbigliamento e calzature, soprattutto per le famiglie meno abbienti. I beni durevoli per la casa (mobili, elettrodomestici), invece, risentiranno dell\u2019effetto di sgonfiamento degli incentivi rivolti al comparto delle ristrutturazioni edilizie. \nIn un\u2019ottica storica pi\u00f9 ampia, il quadro consumi delle famiglie italiane resta comunque depresso. A fine 2023, l\u2019Italia mostrava ancora un livello di consumi interni inferiore al 2007 (-1,1%, sempre a prezzi costanti), a fronte di un sorpasso realizzato nei paesi concorrenti di Spagna (+2,3%), Francia (+12,6%) e Germania (+13,4%, nonostante la debolezza dei consumi nell\u2019ultimo biennio). \nNello scenario di medio termine, l\u2019industria manifatturiera italiana potr\u00e0 crescere a tassi relativamente dinamici nel biennio 2025-26 (+1,2% medio annuo) di realizzazione degli investimenti del PNRR. La dinamica della crescita potrebbe essere pi\u00f9 contenuta (sotto l\u20191% medio annuo) nell\u2019orizzonte al 2028, quando il mercato interno potrebbe perdere slancio in assenza di nuovi provvedimenti e il ruolo di traino torner\u00e0 a essere affidato soprattutto alle esportazioni. \nA sostenere la crescita manifatturiera saranno sia gli investimenti pubblici attivati direttamente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in ottica green, digitale e di infrastrutturazione del Paese, sia gli investimenti privati, indispensabili per proseguire nel processo di rafforzamento competitivo delle imprese. Un sostegno in tale direzione giunger\u00e0 dall\u2019atteso taglio dei tassi di interesse, a partire dalla seconda met\u00e0 del 2024. \n\u201cUn salto di produttivit\u00e0 via investimenti materiali, immateriali e di upskilling del capitale umano \u2013 si legge nel rapporto -, si prefigura necessario anche per garantire continuit\u00e0 di fronte a un quadro prospettico di progressivo calo demografico e di invecchiamento della popolazione, che influir\u00e0 negativamente sulla forza lavoro, oltre che sui consumi interni. Questi ultimi si manterranno su un sentiero di crescita modesta nell\u2019orizzonte di previsione, soprattutto con riferimento ai consumi di beni manufatti\u201d. L\u2019attenzione alla sostenibilit\u00e0 e alla tecnologia, soprattutto nelle fasce pi\u00f9 giovani della popolazione, sar\u00e0 controbilanciata dagli effetti della silver economy, ovvero da una maggiore propensione degli over-65 al benessere personale e alla salute, che favorir\u00e0 la crescita dei consumi di servizi. In assenza di provvedimenti di sostegno e di un potenziamento dei servizi pubblici di welfare, inoltre, rimarr\u00e0 elevata la polarizzazione nella capacit\u00e0 di spesa dei nuclei famigliari, considerata la scarsa dinamica salariale e il progressivo aumento delle famiglie monocomponenti e di genitori soli con figli. \nIl prossimo quadriennio sar\u00e0 caratterizzato da un trend di domanda mondiale meno vivace rispetto al passato. \nLe tensioni geopolitiche culminate con la guerra russo-ucraina e il riaccendersi dei focolai in Medio-Oriente hanno alterato profondamente le relazioni internazionali e potrebbero comportare modifiche significative alla geografia degli scambi. \nIn questo contesto di maggior incertezza, la buona capacit\u00e0 dell\u2019industria italiana di servire nicchie a elevato valore aggiunto continuer\u00e0 comunque a favorire le nostre esportazioni, attese crescere a un ritmo medio annuo del 2,7% nel quadriennio 2025-28, a prezzi costanti. Anche le importazioni si manterranno vivaci (+2,5% in media d\u2019anno, sempre a prezzi costanti, trainate dalle componenti necessarie a sostenere gli investimenti nella doppia transizione e dai beni di consumo di fascia bassa), portando l\u2019import penetration oltre il 51% nel 2028 (dal 47% del 2023), ma senza frenare eccessivamente la crescita del saldo commerciale, che potr\u00e0 superare la soglia record dei 140 miliardi di euro alla fine dell\u2019orizzonte di previsione. \nLe condizioni economico-finanziarie del manifatturiero resteranno solide Le tensioni geopolitiche sono il principale fattore di rischio anche nell\u2019ottica degli effetti che eventuali escalation potrebbero generare sui costi delle materie prime. \u201cL\u2019ipotesi centrale del nostro scenario resta per\u00f2 quella di turbolenze transitorie sui mercati delle commodity (energetiche e non) nell\u2019orizzonte al 2028, senza impatti significativi sui costi di approvvigionamento delle imprese che, pur mantenendosi sopra i livelli pre-pandemia, non replicheranno gli incrementi visti con la crisi energetica 2022 \u2013 proseguono Intesa Sanpaolo e Prometeia -. Le condizioni economico-finanziarie del manifatturiero rimarranno pertanto solide anche nel prossimo quadriennio, garantendo alle imprese una buona sostenibilit\u00e0 dei processi di investimento. Nel biennio 2025- 26 di maggior traino della domanda anche sul mercato interno, margini e redditivit\u00e0 potranno anzi recuperare parte di quanto perso nel 2022-23, per poi normalizzarsi su livelli comunque elevati. Nel complesso del quadriennio 2025-28, stimiamo un MOL medio manifatturiero al 9,2% e un ROI al 7,8%, in linea con il pre-Covid\u201d. \nIl processo di rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, verso un costante riequilibrio fra fonti interne ed esterne di finanziamento, determiner\u00e0 un ulteriore calo del leverage (che \u00e8 stimato allo 0,48 nel 2028, dallo 0,6 del 2019), con effetti positivi sulla capacit\u00e0 di generare utili e flussi di cassa. \nI settori che avranno le maggiori opportunit\u00e0 di crescita sono quelli legati alla twin transition, a iniziare da Elettrotecnica (+2,6% medio annuo in termini di fatturato deflazionato nel quadriennio 2025-28), Meccanica (+2%) ed Elettronica (+1,4%). Pi\u00f9 distanti gli Autoveicoli e moto (+0,9%, in linea con la media manifatturiera). L\u2019acceso dibattito europeo sulla decarbonizzazione dei veicoli sta contribuendo a rendere pi\u00f9 incerti i tempi e le modalit\u00e0 della transizione green nel mondo dei trasporti, con possibili riflessi anche sulla riorganizzazione degli assetti produttivi del settore. \nMolto positive le prospettive di Largo consumo (+2,3%) e Farmaceutica (+1,9%), grazie alla migliore tenuta sui mercati internazionali e a una dinamica della domanda interna pi\u00f9 vivace di altri comparti di spesa. Le esportazioni saranno il principale driver di crescita anche per i produttori di beni di consumo tipici del Made in Italy, quali Sistema moda e Alimentare e bevande, che manterranno un ritmo di sviluppo di poco inferiore all\u20191% medio annuo nel quadriennio di previsione, nonostante consumi domestici poco dinamici (che nel breve periodo risentiranno degli strascichi della crisi dei redditi legata alla spirale inflazionistica e nel lungo termine delle tendenze demografiche penalizzanti). Poco distanti nel ranking i produttori di beni durevoli per la casa, Elettrodomestici (+0,9%) e Mobili (+0,7%), che ancora una volta troveranno spunti di crescita soprattutto sui mercati esteri, grazie alla specializzazione su prodotti di fascia medio-alta, a fronte di un mercato domestico in fase di normalizzazione dopo il ciclo eccezionale degli anni post-Covid. \nNella parte bassa della graduatoria 2025-28 si posizionano tutti i settori produttori di beni intermedi, con spunti di crescita leggermente migliori per gli Intermedi chimici (+0,8%), in particolare per le imprese pi\u00f9 attive sui mercati internazionali e per i fornitori di largo consumo e farmaceutica attivi sul mercato interno. \nSostanzialmente stazionari, in termini di crescita del fatturato deflazionato, i settori Metallurgia (+0,5%), Altri intermedi (+0,3%) e Prodotti in metallo (+0,1%), che risentiranno dell\u2019aumento dell\u2019import penetration (soprattutto dai paesi asiatici, che beneficiano di forti vantaggi competitivi in queste specializzazioni posizionate a monte delle filiere). \nChiudono la graduatoria i Prodotti e materiali da costruzione, con fatturato deflazionato in calo (-1,2% medio annuo nel 2025-28). Il settore, soprattutto il segmento dei materiali di base, risentir\u00e0 della debolezza dell\u2019edilizia residenziale sul mercato interno, in tutto l\u2019orizzonte di previsione, a fronte di uno scenario pi\u00f9 favorevole per i comparti pi\u00f9 diversificati, come il vetro.<\/p>\n\u2013 Foto xh7\/Italpress \u2013<\/p>\n
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MILANO (ITALPRESS) \u2013 Il fatturato dell\u2019industria italiana dovrebbe stabilizzarsi sui 1160 miliardi di euro a fine anno, a prezzi correnti: +250 miliardi rispetto al 2019, a chiusura di un ciclo post-Covid da record. A prezzi costanti, le attese sono di moderato rimbalzo (+0,6%), che consentir\u00e0 di recuperare solo in parte quanto perso nel corso del […]<\/p>\n","protected":false},"author":16,"featured_media":26663,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"jnews-multi-image_gallery":[],"jnews_single_post":[],"jnews_primary_category":[],"jnews_social_meta":[],"jnews_override_counter":[],"jnews_post_split":[],"footnotes":""},"categories":[1129],"tags":[],"class_list":["post-26662","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-mondo"],"yoast_head":"\n
Ciclo post-Covid da record per il manifatturiero italiano - Live Magazine<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n