{"id":25996,"date":"2024-05-10T12:57:10","date_gmt":"2024-05-10T10:57:10","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/?p=25996"},"modified":"2024-05-10T12:57:21","modified_gmt":"2024-05-10T10:57:21","slug":"intervista-con-steve-tosi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/05\/10\/intervista-con-steve-tosi\/","title":{"rendered":"Intervista con Steve Tosi"},"content":{"rendered":"\n
Intervista con Steve Tosi… Ebbene s\u00ec, abbiamo incontrato Steve Tosi, una delle colonne<\/a> (musicali) di Acetone, la label funky house<\/a> decisamente in crescita creata da Nari e Jens Lissat. Con il suo lavoro di coordinamento e la musica di artisti italiani di qualit\u00e0 tra cui Sandro Puddu, Giorgio V e Max Magnani, Acetone fa ballare il mondo.<\/p>\n\n\n\n Ci racconti una tua release su Acetone a cui sei particolarmente legato? <\/strong><\/p>\n\n\n\n Credo “Relax”. E’ stata la mia prima traccia da solista a finire in top ten, ancora oggi quando faccio serate come Steve Tosi ci sono persone con lo smartphone intente a shazzammare. <\/p>\n\n\n\n Che ci racconti su Acetone? Il progetto \u00e8 senz\u2019altro in crescita a livello internazionale\u2026 <\/strong><\/p>\n\n\n\n In crescita costante oserei dire, stiamo tutti lavorando ogni giorno per dar vita a qualcosa che fino a ieri non esisteva, ogni settimana si aggiungono nuovi contatti e situazioni, questo per offrire al pubblico prodotti sempre ai massimi livelli e ai nostri artisti nuove opportunit\u00e0 professionali. Inoltre abbiamo da pochissimo istituito il progetto \u201cI Want You\u201d con il quale mi sono impegnato in prima persona a fare talent scouting alla ricerca di nuovi produttori Funky House da lanciare sul mercato mondiale. Se pensi che la nostra label ha poco pi\u00f9 di due anni di vita, beh, direi che stiamo andando nella giusta direzione.<\/p>\n\n\n\n Come vedi la scena del clubbing italiano?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Perch\u00e9? Esiste ancora un clubbing Italiano? Diciamo che esistono DJ Internazionali che fanno vero clubbing e quando fanno date da noi, molto ben pagate, si respira quella favolosa atmosfera. Nello stesso tempo moltissimi DJ italiani, altrettanto bravi, pur di arrivare a fine mese (ricordiamoci che di discoteche ancora aperte da noi ne sono rimaste pochissime) fanno spesso serate in ristoranti, birrerie, bar ed eventi limitrofi, cercando di mantenere un equilibrio tra la musica da Club e tracce altamente commerciali, molto spesso ricorrendo a bootleg e mash-up di pezzi molto conosciuti. Ovviamente a loro va tutto il mio rispetto, ma allo stesso tempo la mia indignazione a questo sistema, che non li valorizza e premia come invece meritano.<\/p>\n\n\n\n Quali saranno le tendenze musicali dell\u2019estate 2024? <\/strong><\/p>\n\n\n\n Stiamo assistendo ad una decisiva rimonta del tribale in generale, Latin Tech e Afro House sopratutto, funzionano tantissimo all\u2019estero, specie negli Stati Uniti, poi ovviamente tanta Tech House.<\/p>\n\n\n\n Come vedi la figura del DJ in questo periodo?<\/strong><\/p>\n\n\n\n \u00c8 evidente che siamo in un periodo storico di transizione, da una parte i DJSauri con decenni di console sulle spalle, un background pazzesco e tecniche di mix micidiali, dall\u2019altra un\u2019armata di giovani DJ che suppliscono alle doti dei DJSauri utilizzando ogni nuova tecnologia esistente, IA compresa. Nessuna della due squadre per\u00f2 vincer\u00e0 la partita se non andr\u00e0 all\u2019origine della figura del DJ, come dico spesso, c\u2019\u00e8 un\u2019enorme differenza tra \u201cFare il DJ\u201d ed \u201cEssere un DJ\u201d.<\/p>\n\n\n\n Spiegaci meglio.<\/strong><\/p>\n\n\n\n Il DJ deve emozionare, sopratutto deve stupire, deve offrire qualcosa che il pubblico non trova in altre situazioni, per le playlist trite e ritrite basta aprire un App del cellulare, perch\u00e9 pagare un biglietto o una cena per sentire le stesse cose, proposte nello stesso modo? Ti racconto un aneddoto a proposito di questa cosa, noi di Acetone eravamo andati a trovare i nostri amici Cube Guys ad un bellissimo party a Miami durante il WMC. Loro, fenomenali come sempre. Poi \u00e8 salito un altro DJ che per\u00f2 faceva Afro e Latin House, tutta rigorosamente cantata in spagnolo, ad un certo punto vediamo la pista strapiena di ragazze esultanti che guardano verso la console. Ebbene si, quei dischi non erano solo cantati in spagnolo, c\u2019era il cantante in carne ed ossa in console con il microfono in mano che cantava dal vivo ed era una scena fantastica. In sintesi, selezione musicale inattaccabile, ma con quel tocco di originalit\u00e0 ed un pizzico di vera performance, questi sono gli ingredienti vincenti.<\/p>\n\n\n\n Perch\u00e9 hai iniziato a fare il dj e perch\u00e9 ancora oggi continui?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Ho iniziato da ragazzino facendomi le ossa organizzando feste private con gli amici, poi una di quelle feste si \u00e8 trasformata in un vero e proprio Rave Party, avevamo affittato una colonia sul mare per il veglione di Capodanno del 1983 e speravamo di portarci dentro massimo qualche centinaio di persone, alla fine si sparse la voce che eravamo noi ad organizzare l\u2019evento e ci trovammo a gestire (ed io da solo a far ballare) circa 2.500 persone. Da allora i gestori dei locali della zona hanno iniziato a prendermi sul serio e non mi sono pi\u00f9 preoccupato di cercare lavoro, a quel punto era il lavoro a cercare me, nell\u2019ultimo periodo qui in Romagna riuscivo a lavorare contemporaneamente in 4 importanti discoteche alla settimana, questo in inverno, in estate invece si partiva da fine giugno e si finiva a met\u00e0 settembre tutte le sere. Oggi \u00e8 totalmente diverso, le esigenze sono radicalmente cambiate e le possibilit\u00e0 molto limitate, ma ho intrapreso la carriera di produttore anche per questo. \u00c8 la giusta evoluzione del mestiere di DJ, avere la possibilit\u00e0 di creare in studio quello che suonerai nelle tue serate, e perch\u00e9 no? Contemporaneamente anche in tantissime altre discoteche in tutto il mondo altri DJ faranno lo stesso, suoneranno le tue tracce. Se fossi rimasto solo un DJ avrei smesso da tempo. E\u2019 invece quel mettersi continuamente in gioco attraverso le tue produzioni che fa la differenza e tiene quel fuoco ancora acceso.<\/p>\n\n\n\n Quali sono i pi\u00f9 grossi stereotipi sulla professione del dj e del produttore? Tutte quelle le cose che dice chi non fa il dj ed il produttore… e che molti pensano, ma non sono affatto vere?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Una \u00e8 sicuramente la diatriba tra analogico e digitale in console, oggi produciamo in Studio a frequenze di campionamento elevatissime, con attrezzature di fascia altissima, in ambienti acusticamente perfetti, il ragionamento del vinile Vs. digitale aveva ragione di esistere agli albori, quando i primi CD venivano prodotti con le prime attrezzature interamente a 16bit, oggi lavoriamo quasi tutti in the box a 64bit ed esportiamo i master con una qualit\u00e0 di conversione allo stato dell\u2019arte. La seconda \u00e8 quella di credere che chi usa un computer abbia vita pi\u00f9 facile nella produzione, alcuni credono \u201cChe faccia tutto lui\u201d ma si sbagliano, in studio devi avere comunque una preparazione artistico-musicale per comporre armonia e melodia, poi tecnica anche solo per gestire le infinite possibilit\u00e0 del software, e per finire ci vuole il talento, il pi\u00f9 importante ma inutile se non si \u00e8 preparati nelle prime due materie. Nella Funky House sento spesso la frase \u201cBasta usare i samples e metterci una cassa sotto, \u00e8 facilissimo!\u201d Ma se cos\u00ec fosse ci sarebbero milioni di artisti Funky House al mondo e non basterebbe una Top1000 per accogliere tutti questi vincitori, invece dove sono? Probabilmente, a vantarsi di essere i migliori DJ Producer del proprio condominio.<\/p>\n\n\n\n Cos’\u00e8 la musica per te in questo momento della tua vita?<\/strong><\/p>\n\n\n\n \u00c8 il mio lavoro, \u00e8 il primo pensiero quando mi sveglio al mattino, il mio campo di competenze, ma anche una compagna di viaggio irrinunciabile, se oggi sono quel che sono \u00e8 grazie a lei, mi ha aiutato in tutti i modi in cui una persona pu\u00f2 essere aiutata, mi ha risollevato in un paio di periodi bui della mia vita, mi ha stabilizzato quando credevo, erroneamente, di essere in cima al mondo e ancora oggi mi insegna cose sempre nuove. Poi c\u2019\u00e8 la parte concreta, grazie alla Musica posso pagare le bollette, riempire il frigo e togliermi qualche vizio. Il che, per ora, \u00e8 sufficiente.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Intervista con Steve Tosi… Ebbene s\u00ec, abbiamo incontrato Steve Tosi, una delle colonne (musicali) di Acetone, la label funky house decisamente in crescita creata da Nari e Jens Lissat. 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