{"id":24896,"date":"2024-04-22T18:01:32","date_gmt":"2024-04-22T16:01:32","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/04\/22\/la-zes-unica-unopportunita-per-il-sud-dibattito-a-palermo\/"},"modified":"2024-04-22T18:01:32","modified_gmt":"2024-04-22T16:01:32","slug":"la-zes-unica-unopportunita-per-il-sud-dibattito-a-palermo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/04\/22\/la-zes-unica-unopportunita-per-il-sud-dibattito-a-palermo\/","title":{"rendered":"La Zes unica un\u2019opportunit\u00e0 per il Sud? Dibattito a Palermo"},"content":{"rendered":"
PALERMO (ITALPRESS) \u2013 \u201cZes unica, una grande opportunit\u00e0 per il Mezzogiorno?\u201d, questo il tema del dibattito organizzato dalla Fondazione Magna Grecia alla Sirenetta di Mondello, a Palermo. Una questione centrale per lo sviluppo del Sud Italia, che ha la necessit\u00e0 di avere nuovi investimenti per proseguire il suo sviluppo e continuare il suo percorso di crescita per ridurre il gap con il resto del Paese. A destare qualche dubbio \u00e8 per\u00f2 la questione legata all\u2019autonomia differenziata: \u201cCi preoccupa la sua approvazione \u2013 ha spiegato Nino Foti, presidente della Fondazione \u2013 perch\u00e8 da quel momento viene costituzionalizzata la spesa storica e il paese viene diviso in due\u201d. In caso di approvazione della riforma, si chiede Foti \u201ca cosa servir\u00e0 il Pnrr se nel frattempo si sta svolgendo un\u2019attivit\u00e0 che di per s\u00e8 sposter\u00e0 ingenti somme economiche e finanziarie verso le aree del nord? Non dimenticate che tre intese erano gi\u00e0 state fatte per il governo Gentiloni, per cui non \u00e8 solo un problema di destra o di Lega\u201d. Anche la Zes unica, ha aggiunto Foti, \u201c\u00e8 fondamentale ma va nella direzione opposta\u201d della riforma dell\u2019Autonomia differenziata. \u201cSappiamo che c\u2019erano otto Zes che hanno lavorato con commissari straordinari, mentre adesso ci sar\u00e0 una cabina di regia unica un commissario chiamato delegato di missione\u201d.
Presente anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani: \u201cLa Zes unica sicuramente pu\u00f2 essere un\u2019opportunit\u00e0 e lo sar\u00e0. L\u2019importante \u00e8 che vengano abbreviati, accorciati tutti quei termini che sono strategici per la velocizzazione delle procedure. L\u00ec \u00e8 la scommessa. Ho condiviso con Raffaele Fitto l\u2019ipotesi di una ZES unica, cio\u00e8 di tutto il Mezzogiorno. Parcellizzare gli interventi su micro aree avrebbe complicato sempre di pi\u00f9 la possibilit\u00e0 di investimenti. Adesso abbiamo un quadro pi\u00f9 completo. La scommessa \u00e8 quella, per\u00f2, di essere coerenti nella tempistica. Quindi, la riforma teoricamente va bene, occorre per\u00f2 calarla in una velocizzazione delle procedure perch\u00e8 senn\u00f2 avremmo fallito, ma non \u00e8 nell\u2019intenzione del governo, n\u00e8 del governo regionale che far\u00e0 la sua parte\u201d.
Al centro del dibattito anche il ministro per il Sud, gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto, intervenuto da remoto: \u201cCi si interroga molto su questo tema in questo periodo. Il governo \u00e8 al lavoro per un piano strategico. Rispetto a prima cambia la visione e la scelta nasce su alcuni problemi logistici territoriali. La Zes crea una grande opportunit\u00e0 a livello strategico. Contiamo di predisporre attraverso un confronto serrato con tutte le parti coinvolte un piano organico strategico\u201d.
Per Dario Lo Bosco, presidente di RFI, \u201cla Zes unica valorizza il ruolo della Sicilia, che \u00e8 piattaforma strategica nel Mediterraneo. Si tratta di armonizzare le reti infrastrutturali e finalmente, come diceva gi\u00e0 il libro bianco 2001 dell\u2019Unione Europea, realizzare per il trasporto delle merci una intermodalit\u00e0 virtuosa. Bisogna puntare quindi a far crescere le ferrovie e le vie del mare, a una connessione con i porti, ma anche con gli aeroporti, perch\u00e8 ci sono delle merci che viaggiano con sistema a cargo\u201d.
\u201cSe l\u2019autonomia differenziata dovesse andare in porto cos\u00ec com\u2019\u00e8 \u2013 ha sottolineato Francesco Saverio Romano, coordinatore di Noi Moderati \u2013 in parte il Sud rischierebbe di essere penalizzato\u201d. Sul tema delle Zes Romano, che \u00e8 anche Presidente della Commissione bicamerale per la Semplificazione, ha spiegato che \u201cquando abbiamo approvato la Zes unica solo per il Mezzogiorno non ci sono state da parte di parlamentari o esponenti del nord proteste, proprio perch\u00e8 sono convinti che oggi il Mezzogiorno necessita di una spinta maggiore affinch\u00e8 possa essere, insieme al resto del Paese, motore in Europa anzich\u00e8 zavorra. Noi andiamo in questa direzione per fare in modo che, anche attraverso la semplificazione, si possa accorciare la distanza tra gli utenti, le amministrazioni e lo Stato. Con la Zes unica, questo processo, anche attraverso l\u2019accentramento dei poteri per accorciare la filiera, \u00e8 in corso\u201d.
Ha qualche perplessit\u00e0, invece, Giuseppe Russello, presidente di Confindustria Palermo: \u201cC\u2019\u00e8 da capire la parte operativa della Zes unica come si cala e come si trasferisce all\u2019interno dell\u2019operativit\u00e0 delle aziende. Probabilmente una struttura periferica di contatto diretto con le aziende avrebbe agevolato. Aspetterei ancora qualche settimana per capire come adesso si declina la struttura di tipo centralistico sul territorio, poi c\u2019\u00e8 il tema delle risorse e l\u00ec qualche dubbio sul piano personale lo nutro perch\u00e8 soltanto 1,8 mld di euro per l\u2019intero Sud \u00e8 qualcosa che alimenta delle perplessit\u00e0\u201d.
Infine, Luca Bianchi, direttore generale dello Svimez, partecipando da remoto all\u2019incontro, ha concluso parlando dei dubbi e \u2013 quindi \u2013 della possibile incompatibilit\u00e0 tra Zes unica e autonomia differenziata: \u201cL\u2019Autonomia per noi \u00e8 un tema di interesse e preoccupazione e la nostra posizione \u00e8 di forte contraddizione alla riforma che sta circolando. Fra due giorni avremo una audizione nella quale esprimeremo i nostri dubbi\u201d. Per Bianchi la riforma dell\u2019autonomia differenziata e quella che ha portato ad una Zes unica \u201csono due modelli incompatibili\u201d. \u201cDa un lato\u201d, ha spiegato, \u201cc\u2019\u00e8 un accentramento delle istanze territoriali e dall\u2019altro una autonomia che rischia di spaccare e frammentare le politiche pubbliche\u201d. \u201cLe risorse per politiche speciali e investimenti non sono tanto un problema oggi\u201d, ha aggiunto Bianchi, \u201ced avere un quadro strategico che recupera la dimensione industriale del sud\u201d. \u201cFunzioner\u00e0?\u201d, ha concluso Bianchi, \u201cse pensiamo di fare interventi buoni per tutti non riusciremo ad attivare gli interventi. Se il piano strategico ha la capacit\u00e0 di individuare tre o quattro assi strategici, avremo un cambio di passo\u201d.<\/p>\n
\u2013 foto ufficio stampa Fondazione Magna Grecia \u2013
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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