{"id":24433,"date":"2024-04-16T15:03:00","date_gmt":"2024-04-16T13:03:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/04\/16\/in-italia-in-calo-propensione-imprenditoriale-e-avvio-di-nuove-imprese\/"},"modified":"2024-04-16T15:03:00","modified_gmt":"2024-04-16T13:03:00","slug":"in-italia-in-calo-propensione-imprenditoriale-e-avvio-di-nuove-imprese","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/04\/16\/in-italia-in-calo-propensione-imprenditoriale-e-avvio-di-nuove-imprese\/","title":{"rendered":"In Italia in calo propensione imprenditoriale e avvio di nuove imprese"},"content":{"rendered":"
ROMA (ITALPRESS) \u2013 L\u2019Italia si posiziona al 36\u00ba posto nel ranking mondiale per quanto riguarda la propensione imprenditoriale del Paese; negli ultimi dieci anni, si \u00e8 registrata un\u2019importante riduzione della tendenza ad avviare nuove imprese e nel comparto manifatturiero il calo \u00e8 ancora pi\u00f9 significativo: nel 2023, infatti, il livello di attivit\u00e0 imprenditoriale era pari al 60% rispetto a quello registrato nel 2010. E\u2019 quanto emerge dal Rapporto GEM Italia 2023- 2024 presentato oggi da Universitas Mercatorum \u2013 l\u2019Universit\u00e0 delle Camere di Commercio Italiane del Gruppo Multiversity \u2013 a Roma presso la Sala Longhi di Unioncamere.
L\u2019evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, professionisti accademici e del mondo economico, tra i quali, in particolare: Giuseppe Tripoli, Segretario Generale Unioncamere, Amedeo Teti, Capo Dipartimento Politiche per le Imprese (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Giovanni Cannata, Magnifico Rettore Universitas Mercatorum, Alessandra Micozzi, Professoressa Ordinaria di Economia Applicata e Preside della Facolt\u00e0 di Scienze della Societ\u00e0 e della Comunicazione Universitas Mercatorum, Donato lacobucci, Professore Ordinario di Economia Applicata Universit\u00e0 Politecnica delle Marche, Giorgio De Rita, Segretario Generale Censis, Claudio Gagliardi, Vice Segretario Generale Area Formazione e Politiche Attive del Lavoro Unioncamere, Stefano Scarpetta, Direttore por l\u2019Occupazione, il Lavoro e gli Affari Sociali OCSE, Donatella Visconti, Consigliere Indipendente Monte dei Paschi di Siena, Gaetano Fausto Esposito, Direttore Centro Studi G. Tagliacarne e Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato Invitalia.
Negli anni, il GEM (Global Entrepreneurship Monitor) \u00e8 divenuto il principale strumento di studio dell\u2019attivit\u00e0 imprenditoriale a livello mondiale. L\u2019indagine, relativa al 2023, ha interessato 46 paesi con interviste dirette ad oltre 100 mila individui e, in Italia, ha coinvolto 2000 persone nel corso del 2023. Il report, ideato per fornire una panoramica approfondita della situazione imprenditoriale italiana, evidenzia sfide e opportunit\u00e0 attuali e future con l\u2019obiettivo di promuovere una maggiore attivit\u00e0 imprenditoriale nel Paese.
Il GEM \u00e8 riconosciuto come la pi\u00f9 autorevole indagine a livello globale sull\u2019imprenditorialit\u00e0 ed \u00e8 considerato un punto di riferimento per la ricerca accademica e i policy maker.
\u201cIl Rapporto GEM \u00e8 stato realizzato da Universitas Mercatorum che ha deciso di dare il proprio contributo scientifico e sociale supportando interamente l\u2019indagine nazionale che ha consentito di approfondire i fattori che incentivano e quelli che ostacolano la formazione di nuove imprese nel nostro Paese, tema che sta a cuore alla nostra Universit\u00e0\u201d, ha dichiarato Giovanni Cannata, Rettore dell\u2019Universitas Mercatorum.
\u201cPurtroppo in Italia le imprese giovanili \u2013 ha sottolineato il Segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli \u2013 si sono ridotte di oltre 40.000 unit\u00e0 negli ultimi dieci anni con perdite in tutti i settori tranne nei servizi principalmente in quelli innovativi. Infatti, soprattutto negli ultimi anni il numero di start up innovative \u00e8 pi\u00f9 che raddoppiato (circa 15.000 unit\u00e0) crescendo soprattutto nei settori a pi\u00f9 alta intensit\u00e0 di tecnologia e innovazione\u201d.
\u201cMalgrado la ripresa degli ultimi anni, l\u2019indagine GEM mostra un dato allarmante: l\u2019Italia rimane fra i paesi a pi\u00f9 bassa propensione imprenditoriale e tra quelli nei quali \u00e8 pi\u00f9 ampio il gap fra la propensione imprenditoriale della popolazione e l\u2019effettiva attivazione di nuove imprese\u201d, ha commentato Alessandra Micozzi, Professoressa Ordinaria di Economia Applicata e Preside della Facolt\u00e0 di Scienze della Societ\u00e0 e della Comunicazione Universitas Mercatorum. \u201cA spiegare il gap tra propensione e attivazione vi sono sia fattori soggettivi, come la minore propensione al rischio, sia fattori di contesto, come la carenza di opportunit\u00e0, le difficolt\u00e0 regolamentari e normative. Un dato molto interessante, segnalato dagli esperti, \u00e8 il ritardo dell\u2019Italia nella formazione all\u2019imprenditorialit\u00e0. Dal punto di vista accademico e politico, ci\u00f2 ci spinge a una riflessione importante: \u00e8 fondamentale incorporare all\u2019interno del sistema di istruzione la formazione all\u2019imprenditorialit\u00e0. Su questo ambito, la nostra Universit\u00e0 attiver\u00e0 a giugno il Contamination Lab, un programma di alta formazione all\u2019imprenditorialit\u00e0 aperto a studenti, dottorandi e assegnisti\u201d.
Il rapporto GEM Italia evidenzia segnali di ripresa negli ultimi anni, soprattutto dopo il periodo di crisi economica causato dalla pandemia. Il TEA (Total Early Stage Entrepreneurial Activity), principale indicatore di attivit\u00e0 imprenditoriale, \u00e8 infatti aumentato dal 2% nel 2020 all\u20198% nel 2023, confermando una ripresa post-Covid. Un elemento significativo emerso dalla ricerca \u00e8 anche l\u2019importanza dell\u2019istruzione nell\u2019incentivare la managerialit\u00e0, con una maggiore propensione tra i laureati (in Italia il TEA relativo ai laureati \u00e8 superiore al 10% contro il TEA relativo ai non laureati che \u00e8 di poco superiore al 5%): in questo senso, la bassa percentuale di giovani con una laurea spiega la poca propensione ad avviare nuove aziende e avere spirito imprenditoriale.
Anche il genere rappresenta un metro di paragone con gli altri paesi: la differenza tra uomini e donne \u00e8 particolarmente significativa nell\u2019attivit\u00e0 imprenditoriale ed \u00e8 pi\u00f9 elevata nel nostro Paese rispetto alla media di altre nazioni. Il rapporto \u00e8 infatti pari al 40% nel caso delle imprese gi\u00e0 avviate, mentre sale al 60% se si considerano le persone che stanno avviando un\u2019attivit\u00e0. In linea con la maggior parte delle economie avanzate, anche in Italia i tassi di attivazione imprenditoriale sono significativamente pi\u00f9 alti per gli uomini rispetto alle donne.<\/p>\n
\u2013 Foto ufficio stampa Universitas Mercatorum \u2013<\/p>\n
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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