{"id":23086,"date":"2024-03-26T18:01:39","date_gmt":"2024-03-26T17:01:39","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/03\/26\/parmigiano-reggiano-nel-2023-record-fatturato-oltre-3-mld\/"},"modified":"2024-03-26T18:01:39","modified_gmt":"2024-03-26T17:01:39","slug":"parmigiano-reggiano-nel-2023-record-fatturato-oltre-3-mld","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/03\/26\/parmigiano-reggiano-nel-2023-record-fatturato-oltre-3-mld\/","title":{"rendered":"Parmigiano Reggiano, nel 2023 record fatturato oltre 3 mld"},"content":{"rendered":"
MILANO (ITALPRESS) \u2013 \u201cIl 2023 \u00e8 stato un anno davvero straordinario in cui \u00e8 stata collocata sul mercato la pi\u00f9 alta produzione di Parmigiano Reggiano, quella del 2021: oltre 4,1 milioni di forme\u201d. Con questi numeri molto lusinghieri Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, ha aperto a Milano la conferenza stampa di presentazione dei dati economici 2023 del Consorzio. Nel complesso, il giro d\u2019affari al consumo ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro contro i 2,9 miliardi del 2022, con un aumento del 5%. Risultati positivi per le vendite totali a volume (+8,4%), sostenute da un andamento positivo dell\u2019export (+5,7%), e, soprattutto, delle vendite in Italia (+10,9%).
Quali le ragioni di questo andamento positivo? Secondo Bertinelli \u00e8 anche perch\u00e8 \u201cil prezzo relativo tra il Parmigiano Reggiano e i suoi competitor hanno fatto s\u00ec che la distribuzione spingesse tanto il Parmigiano Reggiano. I consumatori non se ne sono accorti, ma a livello di produzione \u00e8 stato riconosciuto un prezzo per il prodotto fresco di circa un 5% in meno\u201d. Infatti per il Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore la media annuale delle quotazioni all\u2019origine \u00e8 stata pari a 10,12 euro\/kg nel 2023 rispetto alla media del 2022 equivalente a 10,65 euro\/kg.
La produzione \u00e8 risultata stabile rispetto al 2022: 4,014 milioni di forme vs 4,002 milioni nel 2022 (+0,3%). Tra le provincie della zona di origine, prima per produzione \u00e8 Parma (1.350.415 forme vs 1.357.224, -0,50%), seguita da Reggio Emilia (1.217.380 forme vs 1.245.159, -2,23%), Modena (860.971 forme vs 849.145, +1,39), Mantova (476.361 forme vs 455.439, +4,59) e Bologna (109.173 forme vs 95.303, +14,55%). Tale stabilizzazione costituisce un punto di forza per guidare il comparto verso condizioni di equilibrio negli anni di commercializzazione 2024 e 2025. La quota Italia si attesta al 57%. Per quanto riguarda i canali distributivi, la GDO rimane il primo (65%), seguita dall\u2019industria (17,1%), che beneficia della crescente popolarit\u00e0 dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti. Il canale Horeca rimane fanalino di coda, e quindi con un enorme potenziale di sviluppo, attestandosi all\u20198,2% del totale. II restante 9,9% \u00e8 distribuito negli altri canali di vendita.
\u201cPer quanto riguarda le prospettive per il 2024, vediamo mercati positivi perch\u00e8 abbiamo ripristinato un equilibrio tra offerta di prodotto e domanda. Ma la crescita del Parmigiano Reggiano deve vedere i mercati internazionali e in particolare quei paesi dove la cultura del cibo italiano \u00e8 importante. Un esempio sono gli Stati Uniti dove ci sono 22 milioni di americani con passaporto italiano e ne abbiamo mappati 60 milioni interessati al consumo del Parmigiano Reggiano\u201d ha spiegato Bertinelli aggiungendo per\u00f2 che sul fronte nordamericano \u201cla preoccupazione sono le prossime elezioni presidenziali: se le cose andranno in una certa direzione con lo slogan America First, abbiamo il timore che accada di nuovo quanto gi\u00e0 successo: l\u2019impennata dei dazi sul Parmigiano Reggiano\u201d.
Le vendite dirette dei caseifici (per oltre l\u201985% in Italia, con circa 8.000 t. vendute) rappresentano il 5% delle vendite totali e hanno registrato un forte aumento (+10,8%) La quota export rappresenta oggi il 43%, con una crescita del 5,7%. Risultati particolarmente positivi in Spagna (+7,8%) e Francia (+6,9%). Da ricordare che quest\u2019ultima \u00e8 il secondo paese per l\u2019export del Parmigiano Reggiano. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato estero per la Dop (+7,7% su base annua). Tra le crescite pi\u00f9 vistose c\u2019\u00e8 l\u2019Australia che ha registrato rispetto al 2022 un +21,8%. Uniche note negative sono quelle registrate in Canada (-6,5%) e Giappone (-8,2%), rispettivamente per problemi legati alle quote e al cambio.
Con 31,8 milioni di euro investiti per marketing, comunicazione e sviluppo dei mercati nel 2023, Parmigiano Reggiano ha confermato il percorso avviato da alcuni anni per diventare un vero brand globale, pronto ad affrontare gli ostacoli posti da mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d\u2019imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell\u2019acquisto. Il Consorzio sta lavorando assiduamente per valorizzare la distintivit\u00e0 della Dop, fornendo al consumatore pi\u00f9 informazioni sulle sue caratteristiche: la stagionatura, la provenienza, il processo produttivo e il gusto, tutti particolari che offrono l\u2019opportunit\u00e0 di differenziarsi dai concorrenti.
Altro tema centrale della conferenza \u00e8 stata l\u2019attenzione al turismo enogastronomico. Solo nel 2023 i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. Di questi, 44.600 visitatori (+19% sul 2022) hanno prenotato la visita tramite il portale dedicato sul sito del Consorzio, di cui la met\u00e0 provenienti dall\u2019estero. Un trend positivo anche grazie al nuovo regolamento UE che concede ai consorzi maggiori poteri decisionali per la promozione di questo tipo di turismo.
Per Riccardo Deserti, direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano, questa decisione \u201cpermette di avere scritto nero su bianco che tra i compiti dei consorzi di tutela c\u2019\u00e8 anche quello di occuparsi dello sviluppo turistico nelle zone d\u2019origine. Un riconoscimento del ruolo che le indicazioni geografiche hanno nel e per il territorio, oltre ad aprire alla possibilit\u00e0 di essere pi\u00f9 concreti ed efficaci nello sviluppo di queste attivit\u00e0\u201d.
In quest\u2019ottica si inserisce l\u2019iniziativa \u201cCaseifici Aperti\u201d, la manifestazione promossa dal Consorzio che due volte all\u2019anno offre agli appassionati la possibilit\u00e0 di visitare i caseifici partecipanti e scoprire i segreti della lavorazione della Dop: l\u2019edizione di primavera 2024 \u00e8 prevista per sabato 20 e domenica 21 aprile. I due appuntamenti del 2023 hanno infatti registrato 24.500 partecipanti, con un aumento del 19,5% sul 2022.
Secondo Deserti iniziative come queste \u201csono importantissime anche per l\u2019aspetto culturale. Avere le porte aperte \u00e8 un messaggio a tutti i consumatori che non c\u2019\u00e8 nulla da nascondere nelle indicazioni geografiche. Ma dall\u2019altro lato \u00e8 davvero una visione di marketing, nel senso di legare il consumatore al nostro prodotto. Sullo scaffale dei supermercati il prodotto pu\u00f2 sembrare anche identico a tanti altri formaggi industriali. Solo vivendo l\u2019esperienza di contatto diretto con il casaro, l\u2019allevatore e il territorio riusciamo non solo a fare cultura, ma a porre le basi per un rapporto pi\u00f9 profondo con il prodotto e a costruire i consumatori del futuro\u201d.
-foto ufficio stampa Parmigiano Reggiano-
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