{"id":20169,"date":"2024-02-16T15:01:28","date_gmt":"2024-02-16T14:01:28","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/02\/16\/look-down-larte-di-jago-al-palazzo-reale-di-palermo\/"},"modified":"2024-02-16T15:01:28","modified_gmt":"2024-02-16T14:01:28","slug":"look-down-larte-di-jago-al-palazzo-reale-di-palermo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2024\/02\/16\/look-down-larte-di-jago-al-palazzo-reale-di-palermo\/","title":{"rendered":"\u201cLook Down\u201d, l\u2019arte di Jago al Palazzo Reale di Palermo"},"content":{"rendered":"
PALERMO (ITALPRESS) \u2013 Un\u00a0bambino di marmo bianco, rannicchiato in posizione fetale, \u00e8 posizionato da oggi al centro del Cortile Maqueda del Palazzo Reale di Palermo, rivolto verso uno dei luoghi spirituali pi\u00f9 importanti al mondo, la Cappella Palatina, simbolo della convivenza tra culture e religioni diverse. Si tratta della celebre opera \u201cLook Down\u201d, chiaro invito a \u201cguardare in basso\u201d, realizzata da Jago e voluta a Palermo dalla Fondazione Federico II. Il \u201cfeto\u201d rappresenta lo sguardo dell\u2019arte rivolto ai pi\u00f9 fragili, in antitesi all\u2019indifferenza.
Lo scultore italiano, considerato uno dei pi\u00f9 grandi artisti del panorama nazionale e internazionale, era presente questa mattina all\u2019anteprima per la stampa, a cui ha partecipato il Direttore generale, Patrizia Monterosso. L\u2019opera rimarr\u00e0 esposta fino al 3 giugno prossimo.
Jago riesce ad imprimere straordinaria umanit\u00e0 alle sue opere. Palazzo Reale, Patrimonio mondiale dell\u2019Umanit\u00e0, \u00e8 certamente un luogo adatto per l\u2019allestimento. Si crea un rapporto quasi naturale tra l\u2019opera e il contesto, un dialogo non solo concettuale ma anche visivo tra l\u2019opera e l\u2019antica bellezza architettonica del luogo. L\u2019opera fornisce uno specchio contemporaneo attraverso il quale i visitatori possono elaborare le sfide dei giorni nostri. La presenza dell\u2019opera nel Palazzo Reale diventa un\u2019occasione per esplorare i temi sociali proposti dall\u2019artista.
Jago ama la scultura classica tipicamente figurativa, ma \u00e8 un artista contemporaneo a tutti gli effetti per la capacit\u00e0 di esprimere un grande simbolismo concettuale tra ragione e sentimento.
\u201cProduco un\u2019immagine che ha una forma fisica, un titolo e dice, inevitabilmente, delle cose \u2013 ha detto Jago \u2013 ma sto imparando nel tempo a sbilanciarmi sempre meno su quelli che sono i miei significati. Perch\u00e8 la ricchezza \u00e8 quella di poter dare all\u2019altro, attraverso la propria opera, uno spazio di intervento. Mi piace pensare che un\u2019opera di valore sia capace di ospitare i contenuti degli altri\u201d.
\u201cL\u2019opera \u2013 ha proseguito Jago, a proposito del rapporto tra la sua opera e Palazzo Reale \u2013 pu\u00f2 avere la capacit\u00e0 di sottolineare le caratteristiche dello spazio che la circonda ma \u00e8 sicuramente assoggettata al valore, alla storia e al racconto che quel luogo, inevitabilmente, impone sull\u2019opera stessa. E\u2019 un p\u00f2 come quando noi esseri umani ci troviamo a frequentare dei luoghi e ci sentiamo condizionati dagli stessi. La relazione della mia opera con Palazzo Reale \u00e8 esattamente come quello che ogni visitatore pu\u00f2 provare all\u2019interno di questi spazi. E\u2019 il rapporto di chi ha la possibilit\u00e0 di farsi opera d\u2019arte. Viaggiare, muoversi, frequentare quegli ambienti, infatti, vuol dire diventare opera d\u2019arte. Questo \u00e8 il grande privilegio che questi spazi, regalati dal tempo e magnificamente custoditi, hanno la forza di concederci\u201d.
\u201cPalazzo Reale, Patrimonio dell\u2019Umanit\u00e0, \u2013 afferma Gaetano Galvagno, presidente dell\u2019Assemblea regionale siciliana e della Fondazione Federico II \u2013 nei secoli si \u00e8 contraddistinto per una visione culturale innovatrice. Il mio impegno e della Fondazione Federico II \u00e8 quello di proporre una continua vivificazione dei contenuti artistici e culturali che affermano ancora oggi la loro contemporaneit\u00e0 attraverso arte, contenuti e bellezza.
L\u2019opera di Jago, allestita nel cortile Maqueda, va proprio in questa direzione. Le scelte curatoriali della Fondazione offrono ai visitatori, oltre alle bellezze degli artisti italiani e internazionali ospitati qui, spazi di riflessione e di impegno sociale\u201d.
\u201cL\u2019allestimento dell\u2019opera Look Down a Palazzo Reale \u2013 ha detto il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso \u2013 non altera la fruizione del luogo, ma la esalta e crea l\u2019opportunit\u00e0 di nuovi approfondimenti e nuova rigenerazione. L\u2019arte di Jago \u00e8 anche comunicazione e contribuisce a determinare ulteriori consapevolezze. L\u2019allestimento presso il Cortile Maqueda seicentesco \u00e8 stimolo per ricercare maggiore bellezza dell\u2019arte, difenderla e curarla. L\u2019opera imprime ulteriore umanit\u00e0 a questo luogo. Le opere di Jago, inoltre, hanno il merito di ricordare come ascoltare l\u2019anima: per ascoltare occorre porre attenzione all\u2019altro.
Look Down pone il visitatore in una condizione di ascolto con l\u2019elemento immateriale dell\u2019opera. Non a caso le sue opere affrontano spesso temi sociali che pongono il fruitore dinanzi ad un interrogativo a cui non pu\u00f2 sottrarsi\u201d.
\u201cLook Down\u201d era stata inizialmente posizionata in Piazza del Plebiscito a Napoli, durante il lockdown. Successivamente, l\u2019opera \u00e8 stata esposta nel deserto di Al Haniyah a Fujairah (Emirati Arabi Uniti) prendendo il nome di \u201cLook Here\u201d. Durante questa permanenza l\u2019opera \u00e8 stata vandalizzata. A settembre 2023, \u00e8 stata poi riportata in Italia e collocata di fronte al Colosseo a Roma. La presenza dell\u2019opera a Palazzo Reale \u00e8 anche uno stimolo per ricercare sempre maggiore bellezza, difenderla e curarla\u201d.
Infine Jago commenta il suo rapporto con Palermo: \u201cSono spaventato \u2013 afferma \u2013 dai luoghi di cui credo di potermi innamorare, Palermo \u00e8 uno di questi. Sar\u00f2 in grado di poter condividere le sensazioni che mi trasmette al termine di questa esperienza di installazione perch\u00e8 avr\u00f2 modo di approfondire, ma temo che la mia frequentazione sar\u00e0 accompagnata da un sentimento di sofferenza perch\u00e8 ci\u00f2 accade quando ti innamori di un luogo e devi lasciarlo. E sono sicuro che di Palermo mi innamorer\u00f2 facilmente\u201d.<\/p>\n
\u2013 foto ufficio stampa Fondazione Federico II \u2013
(ITALPRESS).<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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