{"id":14425,"date":"2021-04-08T13:37:52","date_gmt":"2021-04-08T11:37:52","guid":{"rendered":"https:\/\/www.livemag.it\/?p=14425"},"modified":"2021-04-08T13:37:53","modified_gmt":"2021-04-08T11:37:53","slug":"sandrino-aquilani-vi-racconto-io-chi-era-davvero-renato-carosone","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.livemag.it\/index.php\/2021\/04\/08\/sandrino-aquilani-vi-racconto-io-chi-era-davvero-renato-carosone\/","title":{"rendered":"SANDRINO AQUILANI: VI RACCONTO IO CHI ERA DAVVERO RENATO CAROSONE"},"content":{"rendered":"\n
Sono 20 anni che la sua straordinaria voce e la sua incredibile allegria ci tengono compagnia solo alla radio e, la scorsa settimana, in tv grazie al film Tv a lui ispirato. Renato Carosone \u00e8 uno di quegli artisti che l\u2019Italia ha vantano nel mondo per quasi mezzo secolo. E probabilmente non sarebbe stato cos\u00ec se non fosse per Sandrino Aquilani, 76 anni, il discografico che, dopo l\u2019abbandono dalle del cantautore napoletano, non l\u2019avesse convinto a tornare a far musica e divenendo nel tempo il suo pi\u00f9 grande amico oltre che il suo ultimo manager e produttore.<\/p>\n\n\n\n
Sandrino, come vi siete conosciuti lei e Renato Carosone?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Ero stato invitato ad un concerto di beneficienza tenuto da Renato Carosone a Viterbo, verso la fine degli anni \u201970. Io ero un giovane industriale del regno e lui, che aveva parecchi interesse per il mio settore, essendo a quei tempi immerso nella pittura, mi chiese delle cornici esclusive per i suoi quadri. Incredibilmente dopo qualche giorno si present\u00f2 nell\u2019azienda di mio padre, indossando il camice verde e mettendosi al lavoro con mio padre. Tutto \u00e8 cominciato cos\u00ec. <\/p>\n\n\n\n Perch\u00e9 ha deciso di farlo tornare sulla scena musicale?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Cantavo le sue canzoni gi\u00e0 quando portavo i calzoni corti, era un mito per me. Iniziammo a frequentarci, pannando serate al pianoforte, a casa mia e spesso fino al mattino. Potete immaginare con un personaggio cos\u00ec famoso c’erano sempre molti amici. Renato si raccontava volentieri, ma glissava sulle ragioni vere del suo ritiro dalle scene. Pi\u00f9 lo conoscevo e pi\u00f9 capivo che la musica era la sua vera grande unica passione. Io lo stuzzicavo, per cercare di convincerlo, avendo io un\u2019etichetta discografia. Ci sorrideva su e tutto finiva l\u00ec. Ma io non demordevo, ero certo che prima o poi l\u2019avrei spuntata.<\/p>\n\n\n\n Com\u2019\u00e8 riuscito a convincerlo?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Probabilmente con la mia insistenza. Dopo un paio d\u2019anni dal nostro primo una domenica mattina mi chiese se potevo raggiungerlo a casa sua a Bracciano, che doveva parlarmi. Devo essere sincero, avevo lavorato perch\u00e9 il rientro avvenisse e in pompa magna. Aveva partecipato a una delle quattro trasmissioni su RAI 1 dal titolo “A come Alice”, e la sua era stata scelta dai vertici RAI per partecipare al Festival delle televisioni in Lussemburgo. La sigla finale era un nuovo pezzo inedito che io avevo sentito tante volte nelle serate a casa mia, dal titolo “Io tengo n’appartamento… a New York”. Mi disse che gli sembrava sciocco andare in eurovisione e non avere il disco con la nuova canzone nei negozi. Un mese dopo Carosone esce con il primo 45 giri dopo anni di silenzio discografico realizzato dalla mia piccola etichetta, denominata Lettera A in distribuzione alla CGD di Milano<\/p>\n\n\n\n Che cosa aveva spinto il cantautore napoletano a rinunciare alla musica?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Nel 1960 arrivavano i Beatles, che noi chiamavamo i capelloni. I giovani erano tutti per la nuova ondata musicale che sembrava travolgere tutto e tutti. Lui doveva decidere se farsi crescere i capelli, o rischiare di essere buttato gi\u00f9 dal palco, come era gi\u00e0 successo a qualche suo collega…Decise per il ritiro, in bellezza, sulle ali di un successo che non avrebbe mai immaginato. C\u2019era dell’altro, capii che era stanco di gestire, prima un Trio, poi una orchestrina di otto elementi. Aumentavano le esigenze, e mantenere gli accordi, non quelli musicali, era sempre pi\u00f9 difficile. Cos\u00ec disse basta.<\/p>\n\n\n\n Che tipo di rapporto vi ha legato?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Magnifico. Amicizia e musica, sempre con la A maiuscola. Poi un legame familiare, \u00e8 il padrino del mio primo figlio Giorgio Onorato, che se lo prese in cura anche “pianisticamente”. Appena nato mi disse: a questo ci penso io. Spesso si incontravano per farsi lezione a vicenda, ma finiva sempre con Renato che diceva “cumpari\u00e8 andiamo sulla tastiera del pianoforte che l\u00ec ce la caviamo tutti e due, su questa del computer ci capisci solo tu\u201d. Mio figlio Giorgio aveva solo dodici anni, e gi\u00e0 a scuola mandava avanti la sala d’informatica.<\/p>\n\n\n\n Sappiamo che nel 1989, anno del suo ritorno a Sanremo, con la canzone \u201cN\u00e0 canzucella doce dice\u201d era calato il freddo. Come mai?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Mi sarebbe piaciuto molto essere della partita sanremese, ma non fu possibile, quel brano non era adatto a lui. Fu Claudio Mattone, autore di quella canzone, colui che lo convinse, contro la mia volont\u00e0, ad andare al Festival con un brano che poi, come immaginavo, non ha lasciato nessun segno. Avevamo scritto una canzone insieme “Fortuna che sei qui”, pensata per Mina. Credo che se l’avesse cantata lui in quel Sanremo sarebbe nata un’altra \u201cMaruzzella\u201d. Per la verit\u00e0 qualche mese fa l’ho inviata a Mina, sarebbe una bella cosa per il centenario di Renato.<\/p>\n\n\n\n E nella vita privata chi era Renato Carosone?<\/strong><\/p>\n\n\n\n Un uomo simpaticissimo. Faceva battute fulminanti, io l’ho anche definito il filosofo della canzone. Amava a dismisura la sua Napoli e ne soffriva quando veniva bistrattata. Una volta mente lavorava alle cornici con mio padre, arriv\u00f2 un mio amico chitarrista soprannominato Baffone per i suoi grandi baffi. Non aspettandosi di vedere Renato in camice dentro una falegnameria, gli usc\u00ec dalla bocca un incauto: “Buscaglione!”, e lui senza scomporsi “non ancora…”. Aveva anche le sue paure, aveva sofferto delle cocenti sconfitte, specialmente nel periodo fuori dalla musica. Ma questa \u00e8 un\u2019altra storia.\u00a0<\/p>\n\n\n\n ENRICO SANTAMARIA aka SANTY<\/strong><\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Sono 20 anni che la sua straordinaria voce e la sua incredibile allegria ci tengono compagnia solo alla radio e, la scorsa settimana, in tv grazie al film Tv a lui ispirato. Renato Carosone \u00e8 uno di quegli artisti che l\u2019Italia ha vantano nel mondo per quasi mezzo secolo. E probabilmente non sarebbe stato cos\u00ec […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":14428,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"jnews-multi-image_gallery":[],"jnews_single_post":[],"jnews_primary_category":[],"jnews_social_meta":[],"jnews_override_counter":[],"jnews_post_split":[],"footnotes":""},"categories":[9],"tags":[636,207,634,632,633],"class_list":["post-14425","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-costume-e-societa","tag-canzonenapoletana","tag-lajannapress","tag-maruzzella","tag-renatocarosone","tag-sandrinoaquilani"],"yoast_head":"\n<\/figure>\n\n\n\n
<\/figure>\n\n\n\n
<\/figure>\n\n\n\n