mostradelcinemadivenezia Archivi - Live Magazine https://www.livemag.it/index.php/tag/mostradelcinemadivenezia/ Varie ed eventi Mon, 04 Mar 2024 17:34:13 +0000 it-IT hourly 1 https://www.livemag.it/wp-content/uploads/2024/01/cropped-cropped-favicon-1-1-1-32x32.png mostradelcinemadivenezia Archivi - Live Magazine https://www.livemag.it/index.php/tag/mostradelcinemadivenezia/ 32 32 Leggere di cinema, due chiacchere con Alberto Barbera https://www.livemag.it/index.php/2024/03/04/leggere-di-cinema-due-chiacchere-con-alberto-barbera/ https://www.livemag.it/index.php/2024/03/04/leggere-di-cinema-due-chiacchere-con-alberto-barbera/#respond Mon, 04 Mar 2024 15:50:58 +0000 https://www.livemag.it/?p=21208 Piemontese doc, appassionato da sempre di cinematografia, Alberto Barbera è stato per ben due volte il direttore artistico della Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Sin dai tempi della laurea in Lettere Moderne, ha sempre avuto modo di lavorare nel mondo della cinematografia fino a diventare direttore del Torino film festival, carica che ha ricoperto fino a […]

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Piemontese doc, appassionato da sempre di cinematografia, Alberto Barbera è stato per ben due volte il direttore artistico della Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Sin dai tempi della laurea in Lettere Moderne, ha sempre avuto modo di lavorare nel mondo della cinematografia fino a diventare direttore del Torino film festival, carica che ha ricoperto fino a quando non è stato chiamato a prendere le redini della mostra in laguna.

Abbiamo approfittato di una manciata di minuti dopo il rientro dal suo ultimo viaggio di lavoro negli USA per farci raccontare qualcosa di lui e lo ringraziamo molto considerando che non è uomo che ama molto concedersi alla stampa.

– Alberto, lei mastica di cinema da sempre, un lavoro come critico cinematografico ancor prima di dirigente di varie istituzioni fino alla direzione artistica della Mostra del Cinema di Venezia. Cosa ha scatenato la sua passione e cosa ricorda del suo periodo d’esordio lavorativo?

La mia passione è nata in un piccolo cinema parrocchiale nel paese dove sono cresciuto, vicino a Biella. Avevo cinque anni quando ho iniziato a frequentare regolarmente le proiezioni del fine settimana, e sin da subito ho deciso che da grande avrei voluto lavorare nel cinema. Prima come attore, poi come regista, ma quando ho capito che occorre un grande talento che sentivo di non possedere, ho deciso che avrei trovato un altro modo per occuparmene. L’occasione è venuta presto: ero ancora all’Università, all’inizio degli anni ’70,  quando ho iniziato a collaborare con l’AIACE, l’associazione dei cinema d’essai di Torino. Facevo un po’ di tutto: redazione di schede informative sui film, organizzazione di rassegne e omaggi, presentazioni di film in anteprima. Poi sono stato il critico cinematografico della Gazzetta del Popolo, sino alla chiusura definitiva del quotidiano nel 1983. Per fortuna, un anno prima, era nato a Torino il Festival Internazionale Cinema Giovani (poi Torino Film Festival), che mi ha offerto un lavoro. Da Segretario Generale sono passato alla Direzione nel 1989, esperienza che mi ha aperto le porte della Mostra del Cinema di Venezia nel 1998. Sono stati anni di grandi emozioni,  e di intensa formazione professionale. Ho imparato un mestiere facendolo, e sbagliando: è solo così che s’impara quando non esiste una scuola in grado di istruirti in quello che più che un mestiere vero e proprio, continua ad essere una passione sostenuta da una notevole esperienza maturata nel corso degli anni.

– Se dovesse scegliere i 3 momenti più importanti della sua carriera a quali film o momenti cinematografici li abbinerebbe?

Quando ero Direttore del Torino Film Festival è esploso il successo internazionale dei cinema iraniano, prima di allora pressoché sconosciuto. Ho contribuito a far conoscere in Italia i film di Mohsen Makhmalbaf,  Abbas Kiarostami, Amir Naderi, Rakhshan Bani-Etemad e Jafar Panahi. Quest’ultimo vinse poi il Leone d’oro a Venezia con il suo secondo film, “Il cerchio” nel 2000.  Il secondo momento indimenticabile è il mio esordio alla Mostra del Cinema di Venezia: non poteva iniziare in modo migliore, se si pensa che il film d’apertura di quell’anno fu “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick, con Tom Cruise e Nicole Kidman in lacrime sul palco (insieme a Bernardo Bertolucci ) a commemora il grande regista scomparso da poco. Infine, il mio del tutto imprevisto ritorno a Venezia nel 2012, con la giuria presieduta da Michael Mann e il film “The Master” di Paul Thomas Anderson in concorso. La Giuria avrebbe voluto dargli il Leone d’oro come miglior film, premiando al contempo i due protagonisti (Philip Seymour Hoffman e Joaquin Phoenix) per la loro straordinaria interpretazione. Il regolamento non consentiva di sommare i premi, così il Leone doro andò a Kim Ki-duk per il film “Pietà”: un bel riconoscimento anche per me, che avevo contribuito a far conoscere il regista coreano con un film che fece scalpore alla Mostra del 2000 (“L’isola”).

– Da poco ha festeggiato il suo 74 compleanno, quale regalo possibile o impossibile Le sarebbe piaciuto ricevere?

Ho avuto moltissimo dalla vita, sia in termini professionali che familiari. Il successo nella carriera si accompagna alle soddisfazioni di una bella famiglia, con una bellissima moglie e tre figli in età molto diversa che sono fonte di grande gioia e soddisfazioni. Non desidero altro, se non che tutto questo possa continuare ancora a lungo, offrendo un contraltare positivo a un mondo di inquietanti tensioni politiche e sociali

– Amadeus in questi ultimi 5 anni ha fatto molti cambiamenti al Festival di Sanremo per allargare il target di ascoltatori, anche Lei ha in serbo qualche novità e se si quale per la prossima edizione della Mostra del Cinema di Venezia?

Nulla di sostanziale, se non piccoli aggiustamenti continui che intendono rimediare alle inevitabili lacune che si manifestano anno dopo anno. La Mostra si è rinnovata parecchio, e molte novità sono state introdotte progressivamente negli ultimi 10-12 anni , che hanno contribuito al suo successo mondiale. Ora la formulami  sembra funzionare perfettamente, è largamente apprezzata e non vedo motivo di fare grandi cambiamenti.  

– In chiusura Le chiedo quasi sono i suoi 3 idoli che non ha mai abbandonato di seguire…

Abbas Kiarostami, perché è uno dei più grandi registi del cinema moderno, un artista straordinario e un uomo di grandissima umanità. Ho avuto il privilegio di lavorare a stretto contatto con lui per una imponente ‘personale’ organizzata dal museo del Cinema di Torino nel 2003, e da lui ho appreso un’enormità di cose. François Truffaut, perché i suoi film e i suoi scritti sono stata la mia educazione al cinema, mentre “Jules e Jim” ha contribuito in maniera determinante alla mia educazione sentimentale. E poi Michel Cimino, che ho conosciuto e frequentato a lungo, ed ha esercitato su di me una grande influenza in virtù della sua personalità magnetica e lo straziante parabola della sua ascesa e caduta a Hollywood. Uno dei grandi registi di quella generazione, costretto all’inattività quando era nel pieno della sua immaginazione creativa.

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A Venezia assegnato il “Premio Cinema e Industria” a Scardellato e Pantaleoni di Aurumovie per il documentario “Benvenuta Siora Maschera” https://www.livemag.it/index.php/2023/09/14/a-venezia-assegnato-il-premio-cinema-e-industria-a-scardellato-e-pantaleoni-di-aurumovie-per-il-documentario-benvenuta-siora-maschera/ https://www.livemag.it/index.php/2023/09/14/a-venezia-assegnato-il-premio-cinema-e-industria-a-scardellato-e-pantaleoni-di-aurumovie-per-il-documentario-benvenuta-siora-maschera/#respond Thu, 14 Sep 2023 12:35:29 +0000 https://www.livemag.it/?p=17405 Il Carnevale di Venezia come non lo avevamo mai visto. E’ questo in sintesi il motivo che ha spinto la giuria del prestigioso “Premio Cinema e Industria”, consegnato in occasione della 80° Mostra del Cinema, ad assegnarlo ad Aurumovie per un’Opera prima straordinaria. Alessandra Scardellato, la produttrice e Mattia Pantaleoni, mente e artefice delle straordinarie riprese di “Benvenuta Siora Maschera” (regia di Luca […]

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Il Carnevale di Venezia come non lo avevamo mai visto. E’ questo in sintesi il motivo che ha spinto la giuria del prestigioso “Premio Cinema e Industria”, consegnato in occasione della 80° Mostra del Cinema, ad assegnarlo ad Aurumovie per un’Opera prima straordinaria.

Alessandra Scardellato, la produttrice e Mattia Pantaleoni, mente e artefice delle straordinarie riprese di “Benvenuta Siora Maschera” (regia di Luca Molteni), sono intervenuti alla serata di gala raccontando le motivazioni di un progetto unico al mondo.

Nessuno prima di loro, infatti, aveva realizzato un vero e proprio viaggio, dalle origini fino al giorni nostri, del Carnevale più antico e amato del mondo. Quello di Venezia.

Mattia Pantaleoni si è cimentato nelle strepitose immagini del documentario, utilizzando tecniche all’avanguardia, che sono il vero punto di forza. Documenti storici, fotografie originali, testimonianze.

Un racconto dettagliato che ha dato vita a un piccolo gioiello, meritevole del premio vinto in Laguna, in occasione del Festival del Cinema.

Mattia Pantaleoni è un giovane operatore drone e steadycam, con le grandi capacità da regista. Da poco ha realizzato sempre per la società di produzione cinematografica, Aurumovie, un cortometraggio sulla sicurezza stradale dal titolo “Per sempre insieme”, nel quale ha utilizzato i droni, che hanno permesso di avere immagini suggestive”.

<<Sono davvero fiero del premio che abbiamo ricevuto – racconta Mattia – è il risultato di un lavoro nato per caso, cui ho dato vita seguendo la mia passione perché, oltre alle telecamere drone, sono specializzato in riprese steadycam, ed aver ricevuto un riconoscimento così importante alla prima opera, mi inorgoglisce ancora di più>>.

<<C’è un aspetto da non sottovalutare in “Benvenuta Siora Maschera” – continua Pantaleoni – perché oltre al Carnevale il nostro documentario racconta come viveva la popolazione veneziana negli anni in cui è nato. Dando spunti e informazioni inedite, di questo territorio, che molti non conoscono>>. Le riprese del documentario sono state curate anche da Simone Barletta, con la direzione della fotografia di Armando Barbieri.

La Aurumovie, come specificato dallo stesso Mattia Pantaleoni, è in fermento per la produzione di un lungometraggio. Segno che il talento di questo giovane, che ha solo 20 anni, è il fiore all’occhiello della casa di produzione. Ed è certamente un ottimo esperto del settore di cui, d’ora in poi, sentiremo spesso parlare.

Tutte le info: https://www.aurumovie.it

ENRICO SANTAMARIA aka SANTY

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