max magnani Archivi - Live Magazine https://www.livemag.it/index.php/tag/max-magnani/ Varie ed eventi Wed, 12 Mar 2025 10:30:03 +0000 it-IT hourly 1 https://www.livemag.it/wp-content/uploads/2024/01/cropped-cropped-favicon-1-1-1-32x32.png max magnani Archivi - Live Magazine https://www.livemag.it/index.php/tag/max-magnani/ 32 32 Intervista con Max Magnani:” Moves Like Jagger” e il successo di Acetone https://www.livemag.it/index.php/2025/03/12/intervista-con-max-magnani-moves-like-jagger-e-il-successo-di-acetone/ https://www.livemag.it/index.php/2025/03/12/intervista-con-max-magnani-moves-like-jagger-e-il-successo-di-acetone/#respond Wed, 12 Mar 2025 10:29:49 +0000 https://www.livemag.it/?p=46475 Intervista con Max Magnani:” Moves Like Jagger” e il successo di Acetone… Abbiamo incontrato Max Magnani, che con Maurizio Nari, Jens Lissat, Steve Tosi, Sandro Puddu e DJ Michelle una delle anime di Acetone. Nari e Lissat sono i proprietari di questa label italiana specializzata in funky house, ma tutti gli altri artisti danno un contributo importantissimo a […]

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Intervista con Max Magnani:” Moves Like Jagger” e il successo di Acetone… Abbiamo incontrato Max Magnani, che con Maurizio Nari, Jens Lissat, Steve Tosi, Sandro Puddu e DJ Michelle una delle anime di Acetone. Nari e Lissat sono i proprietari di questa label italiana specializzata in funky house, ma tutti gli altri artisti danno un contributo importantissimo a questa etichetta musicale che è in crescita verticale. Nel mondo, non sono in Europa o in Italia. I risultati su Beatport parlano chiaro. Mentre scriviamo i brani firmati da Magnani nella top 30 di Beatport Funky House sono ben tre.”Moves Like Jagger” è all’11esimo posto. “Good Feeling” è ancora al 22, “Venus” è 25esima.

Intervista con Max Magnani:” Moves Like Jagger” e il successo di Acetone

In questo momento senz’altro il mercato sta premiando Acetone.

Siamo costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo di nuove sonorità, di qualcosa di interessante da proporre al pubblico. Stiamo poi andando molto bene come gruppo di artisti, non solo come numeri uno. Tutte le nostre tracce o quasi piacciono… perché abbiamo concreta esperienza del dancefloor. Troppo spesso poi oggi la musica arriva come strumento di marketing dei DJ. Non è certo il nostro caso. 

Suonate infatti tutti davvero nei locali, con successo… 

Sabato scorso ho suonato in un club e ho proposto soprattutto musica del nostro catalogo, non per egocentrismo ma perché funziona. Tra l’altro noi, quando pubblichiamo un brano su Acetone, proponiamo sempre o quasi rework o tracce che si basano su musica del passato… Non è che pretendiamo di inventarci tutto. In fondo i DJ, da sempre, fanno così. Prendono il passato musicale e lo ripropongono in modo innovativo. Ci proviamo pure noi e ci stiamo riuscendo. 

Riproporre l’atmosfera di certi capolavori in modo originale non è facile.

Certo, proponiamo sempre tracce dietro le quali c’è  tanto lavoro di arrangiamento e produzione. Per questo piacciono tanto al pubblico e ai nostri colleghi DJ in giro per il mondo. Qualche giorno fa ci siamo ritrovati in studio ed avevamo sul banco del mixer un brano già completato. Abbiamo voluto lavorarci ancora, a lungo. Siamo ossessionati dalla qualità.

So che non ami in modo particolare il revival…

E’ vero, a me piace sempre guardare avanti, al futuro. Quando mi chiedono qual è il tuo disco più bello rispondo sempre il prossimo. Non amo le serate revival e ne faccio poche. Un po’ mi annoiano…

Intervista con Max Magnani:” Moves Like Jagger” e il successo di Acetone

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Max Magnani, arriva “Max on the Block” (Acetone) https://www.livemag.it/index.php/2024/11/07/max-magnani-arriva-max-on-the-block-acetone/ https://www.livemag.it/index.php/2024/11/07/max-magnani-arriva-max-on-the-block-acetone/#respond Thu, 07 Nov 2024 12:16:01 +0000 https://www.livemag.it/?p=38558 Max Magnani, arriva “Max on the Block” (Acetone)… Abbiamo intervistato Max Magnani, uno degli artisti della squadra di Acetone, un’etichetta italiana specializzata da sempre in funky house. Acetone è in forte crescita nel panorama elettronico. Le classifiche di Beatport, punto di riferimento mondiale per i club, sono piene di brani di questa label, creata e gestita da Maurizio […]

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Max Magnani, arriva “Max on the Block” (Acetone)… Abbiamo intervistato Max Magnani, uno degli artisti della squadra di Acetone, un’etichetta italiana specializzata da sempre in funky house. Acetone è in forte crescita nel panorama elettronico. Le classifiche di Beatport, punto di riferimento mondiale per i club, sono piene di brani di questa label, creata e gestita da Maurizio Nari e Jens Lissat. Il nuovo singolo di Max Magnani è “Max on the Block“. E’ un brano decisamente scatenato. Guarda al passato e soprattutto al futuro della musica che fa ballare… e regala grande energia.

Max Magnani, si parla sempre di crisi delle disco, ma Gabry Ponte quest’estate sarà a San Siro… senz’altro la figura del dj non è in crisi.

E’ vero. E poi viviamo un periodo in cui i giovani, i giovani in discoteca ci vanno poco. Spesso i club sono ormai frequentati da “ragazzi” dai 35 anni in su. Ecco perché c’è un ritorno, da qualche tempo, ai suoni anni ’90… O forse quel periodo non è mai passato di moda, visto che artisti come Albertino ed il suo Deejay Time da sempre riempiono locali e piazze. Lo stesso fenomeno lo fa vivere a modo suo Gabry Ponte, che a 50 anni e passa propone musica che nasce negli anni 90, come gli Eiffel 65 di cui faceva parte. C’è un pubblico che riconosce come sua quella tipologia di musica. 

Quando hai iniziato a fare il dj?
Ho iniziato a fare il DJ quando avevo 18 anni e ora ne ho molti di più. Ho circa quarant’anni di console alle spalle e non mi sono mai fermato. Anche nei brevi momenti di pausa, ho continuato a coltivare la mia passione in privato.

Max Magnani, come è cambiato il tuo essere dj?

Probabilmente, il cambiamento più rilevante è stato il passaggio dal vinile al CD e successivamente ai file digitali, la musica liquida. Questo ha trasformato l’approccio, influenzando la preparazione delle serate e il modo di viverle.

Quanti brani servono per realizzare un buon dj set?

Un tempo bisognava scegliere con cura i dischi da portare, poiché i vinili potevano diventare un ingombro! Oggi, invece, una semplice chiavetta, anche di piccole dimensioni, può contenere 2000-3000 tracce, che però non servono proprio a niente. Ciò che resta invariato è che un set in un club è diverso da quello di una festa privata; i tipi di pubblico possono variare significativamente.

Max Magnani, cosa conta di più per un dj, quando deve far ballare davvero? 

Un DJ deve avere, in certe situazioni, una grande apertura mentale e un ampio repertorio. Fare un DJ set in un club significa suonare per un’ora, un’ora e mezza, e “spingere”… Con l’esperienza capisci in meno tempo che direzione prendere, ecco tutto.

Come cambia la tecnica tra un supporto e l’altro?

Il nuovo hardware e software ti permettono di fare cose impensabili in passato. Con tutto il rispetto per il vinile, a me tutto questo sembra fantastico. Il Beat Matching, ovvero mettere a tempo i dischi, oggi non conta molto. Conta invece essere creativi. E grazie alla tecnologia, non è così difficile, se hai personalità.

Max Magnani, arriva “Max on the Block” (Acetone)

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Max Magnani: “Party Rock” ed il successo di Acetone https://www.livemag.it/index.php/2024/05/20/max-magnani-party-rock-ed-il-successo-di-acetone/ https://www.livemag.it/index.php/2024/05/20/max-magnani-party-rock-ed-il-successo-di-acetone/#respond Mon, 20 May 2024 10:48:36 +0000 https://www.livemag.it/?p=26644 Abbiamo incontrato Max Magnani, uno degli artisti Acetone, realtà musicale italiana in forte crescita internazionale. Come vedi la scena italiana dei club e di chi balla? Il livello del clubbing in Italia non è forse azzerato, ma è certamente molto basso. Si fanno notare soprattuttoserate con cena e spettacolo, gli eventi per over 40, over […]

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Abbiamo incontrato Max Magnani, uno degli artisti Acetone, realtà musicale italiana in forte crescita internazionale.

Come vedi la scena italiana dei club e di chi balla?

Il livello del clubbing in Italia non è forse azzerato, ma è certamente molto basso. Si fanno notare soprattuttoserate con cena e spettacolo, gli eventi per over 40, over 50, over 30, ecc. È un continuo ripescare il passato. Con “Remember” faccio riferimento alle tracce degli anni ’70, ’80 e ’90, che vengono riadattate o remixate, anziché rifatte completamente, per soddisfare l’ascolto odierno. Le sonorità degli anni ’70 non vengono più ballate come una volta; balliamo le melodie di quegli anni, ma aggiornate con groove e linee di basso tipiche degli anni 2000 e 2020. Tuttavia, il vero clubbing in Italia, onestamente, non sembra essere in ottima salute.

Quali saranno le tendenze musicali estate 24 in Italia? Che ci dici Max Magnani?

Come sempre, in Italia piacciono i tormentoni remixati in chiave Dance e anni ’90. Per quanto riguarda l’estero, invece, non ho dubbi: Latin, Tech, Tech House e Afrohouse sono generi molto difficili, e ripeto, molto difficili da proporre in Italia. È molto difficile trovare una situazione adeguata per poter presentare quelle che sono le vere novità… eppure, tutto questo funziona nel mondo.

Come vedo la figura del DJ in questo periodo? È al momento positivo per la dance oppure no?

Dividiamo spesso l’Italia dal resto del mondo. Il DJ dovrebbe essere protagonista in un locale in cui propone musica. La figura centrale, colui che dà l’indirizzo alla serata, che determina la linea musicale. In realtà, in Italia non è così; come ho già detto, mancano i veri locali, quelli che una volta chiamavamo discoteche. Un tempo, nella Riviera Romagnola, c’erano più di 200 discoteche, adesso ce ne sono veramente 10 o 12… Di conseguenza, oggi il DJ propone la sua musica, o come tutti dicono, suona in locali che non sono discoteche e non sono al 100% dedicati alla musica. Cene e spettacoli, pub, bar con aperitivi, chioschi sulla spiaggia. Pertanto, anche se il DJ dovrebbe essere una figura fondamentale, in realtà non lo è più.

Quali sono i problemi nel fare il DJ oggi?

Sempre più spesso si chiede al DJ di fare ben altro. La prima domanda è: “Quanta gente porti?” È una domanda sgradevole. Ecco perché spesso, avendo così poco potere, il DJ deve assolutamente adeguarsi a sonorità come “pop italiano, remixato”, house melodica (…), sonorità molto accessibili e orecchiabili. Per non parlare di quanto in console arrivano VIP che si esibiscono con set pre-mixati. Vengono scelti perché con la loro presenza è molto facile attrarre persone. È più semplice organizzare party occasionali piuttosto che tentare di costruire una serata con una linea musicale ben definita.

Max Magnani, ci sono stereotipi sulla professione del DJ? E tu come hai iniziato?

Chi fa il DJ non fa un lavoro, giusto? Ti diverti, ci sono donne, serate, alcool… non è percepito come un vero lavoro, ma come puro divertimento. In realtà, quando sei alla console, sì, certo ti diverti. Ma non siamo noi DJ, gli unici ad amare ciò che facciamo. Essere un DJ significa attenzione, significa dedizione, significa che stai lavorando mentre gli altri si divertono, o meglio, tu lavori per far divertire gli altri. Quindi è sicuramente qualcosa che ti piace, ma è anche qualcosa di estremamente impegnativo. Fare il DJ seriamente richiede ricerca, tempo, dedizione, professionalità, tecnica, insomma, tutto ciò che è richiesto in qualsiasi lavoro.

Io ho iniziato diciotto anni e un po’ per gioco, mi avvicinai al mondo della musica. Nonostante non sia diventato il mio primo lavoro, ancora oggi continuo a dedicarmi ad essa in maniera professionale, dedicandovi tantissimo tempo. L’impegno è cresciuto, insieme alle produzioni che pubblico su Acetone. Tutto questo mi dà grande soddisfazione, perché fare il DJ è davvero un sogno che si avvera ogni sera, ad ogni disco.

Ci racconti cosa state combinando con Acetone?

Sono particolarmente legato alla mia penultima uscita, “Party Rock“, che mi ha permesso di entrare nella top ten della classifica Funky House di Beatport. “Acetone” è un progetto gestito da due DJ di fama internazionale, come Maurizio Nari, che è anche un mio amico, e Jens Lissat, con il quale abbiamo stretto un forte legame e che apprezzo moltissimo. Quindi, è un’iniziativa giovane ma guidata da persone esperte. Nessuno di noi è più un ragazzino. Abbiamo tutti un’esperienza di quarant’anni nella musica. Tuttavia, è un progetto giovane e fresco. In un paio di anni, “Acetone” è riuscita a posizionarsi come la seconda etichetta mondiale per vendite su Beatport in ambito funky house. Mica male! Abbiamo già partecipato ad eventi internazionali e stiamo organizzando party per l’ADE ad Amsterdam nel 2024 e per la Miami Music Week nel 2025.

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