Una di queste storie è quella di Alberto Filippi, imprenditore veneto e ex parlamentare della Lega, il cui percorso è stato segnato da un periodo oscuro di ingiuste accuse e diffamazioni.

Lo scorso Ferragosto, Filippi finì brutalmente catapultato nel ciclone mediatico quando un pentito lo ha accusato di essere il mandante di intimidazioni violente ai danni di un giornalista, con il gravame di connessioni mafiose. Questa accusa infamante non solo ha minato la sua reputazione, ma ha anche gettato un’ombra cupa sulla sua vita e sulle sue aspirazioni future.

Dopo dieci lunghi mesi di indagini angoscianti, finalmente giunge la giustizia: i pubblici ministeri hanno richiesto l’archiviazione del caso, riconoscendo la totale mancanza di prove a carico di Filippi. È una vittoria non solo legale, ma anche morale, per Alberto e per tutti coloro che hanno creduto fermamente nella sua innocenza e nel suo carattere integro.

La storia di Filippi raccontata in esclusiva

La storia di Filippi, rivelata in esclusiva su Vero, non è solo un racconto di dolore e ingiustizia, ma anche un’ode alla forza della famiglia, degli amici e degli avvocati che hanno combattuto al suo fianco. È un testimone vivido di come l’amore e il sostegno umano possano essere il baluardo contro le tempeste più oscure della vita.

Tuttavia, le cicatrici lasciate dal processo mediatico non possono essere ignorate: il dolore e l’amarezza rimarranno a lungo, richiedendo tempo e guarigione. Ma la determinazione incrollabile di Alberto e la solidarietà incondizionata delle persone care continueranno a illuminare il suo cammino verso la rinascita e il recupero della dignità perduta.

Le “Storie Vere” su Vero non sono semplici narrazioni, ma racconti di speranza che sfidano le avversità con coraggio e resilienza. Ogni storia è un invito a riflettere sulla nostra umanità comune e a rinnovare la fiducia nella giustizia e nella verità.

Scoprirete questa e altre storie toccanti nel prossimo numero di Vero, pronto a offrire ispirazione e rinnovata fiducia nel potere della narrazione autentica.

A cura di Mario Altomura

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L’altro giorno era stato il consigliere M5S a esultare per l’avanzamento dei lavori ringraziando il Governo Conte.

“Con oggi si sblocca finalmente l’iter per la conclusione dei lavori per un’opera fondamentale per tutto il Piemonte – commenta il presidente Preioni -, che diventerà un asse di sviluppo imprescindibile per tutta la provincia di Cuneo. Un successo ottenuto dal costante impegno della Lega e dei suoi parlamentari, che hanno saputo fare massa critica sul governo lavorando di concerto con la Regione. Un modello vincente che dobbiamo replicare per lo sblocco di altre infrastrutture necessarie allo sviluppo dei nostri territori. A proposito, auspichiamo che tra le opere indicate come prioritarie dal comitato Intergovernativo entri anche l’asse del Sempione, la porta che metterà in collegamento Genova con Rotterdam. Un corridoio che garantirà enormi ricadute economiche su tutto il Piemonte, dallo snodo di Alessandria fino al nord della nostra Regione”.

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Chi vorrà potrà seguire la cerimonia in streaming su www.prefettura.it/alessandria

Lega in piazza

Martedì 2 giugno La Lega ha organizzato un momento pubblico, appuntamento alle 11 in piazza Marconi. La protesta in tutte le piazze italiane è per esprimere il dissenso nei confronti del governo Conte e delle sue scelte.

Pochi minuti a distanza di sicurezza e con un numero di partecipanti ‘contingentato’, concordato in queste ora con le diverse Prefetture.  

“Martedì il Piemonte sarà presente in prima fila – sottolinea l’on. Riccardo Molinari, Presidente dei Parlamentari della Lega alla Camera, e Segretario regionale della Lega -, per ribadire in modo chiaro che il governo 5 Stelle PD sta portando il paese nel baratro, e si mostra assolutamente incapace di progettare in maniera credibile i mesi e gli anni che ci aspettano. La scelta della data ovviamente è significativa: il 2 giugno è la festa della Repubblica, ma in questi mesi le libertà degli italiani sono state letteralmente ‘congelate’, come il ruolo del Parlamento: una brutta pagina per la nostra democrazia, che è una conquista da non dare mai per scontata, e da difendere con coraggio anche in piazza, quando è necessario. Oggi è il momento di farlo”.

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