Associazione Archivi - Live Magazine https://www.livemag.it/index.php/tag/associazione/ Varie ed eventi Thu, 09 Jan 2025 14:37:22 +0000 it-IT hourly 1 https://www.livemag.it/wp-content/uploads/2024/01/cropped-cropped-favicon-1-1-1-32x32.png Associazione Archivi - Live Magazine https://www.livemag.it/index.php/tag/associazione/ 32 32 Women for Women, per combattere violenza e tumore al seno https://www.livemag.it/index.php/2025/01/09/women-for-women-per-combattere-violenza-e-tumore-al-seno/ https://www.livemag.it/index.php/2025/01/09/women-for-women-per-combattere-violenza-e-tumore-al-seno/#respond Thu, 09 Jan 2025 14:36:07 +0000 https://www.livemag.it/?p=42255 Women for Women against Violence, l’evento speciale su Rai 1 per sensibilizzare e ispirare Sabato 11 gennaio 2025, in seconda serata, RAI UNO trasmetterà la nona edizione di “Women for Women against Violence – Camomilla Award”, un’iniziativa unica nel suo genere dedicata alla lotta contro due dei più grandi nemici delle donne: la violenza di […]

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Women for Women against Violence, l’evento speciale su Rai 1 per sensibilizzare e ispirare

Sabato 11 gennaio 2025, in seconda serata, RAI UNO trasmetterà la nona edizione di “Women for Women against Violence – Camomilla Award”, un’iniziativa unica nel suo genere dedicata alla lotta contro due dei più grandi nemici delle donne: la violenza di genere e il tumore al seno. La serata sarà presentata da Arianna Ciampoli e Beppe Convertini, con la regia di Antonio Centomani, promettendo momenti di grande emozione e riflessione.

Il progetto, ideato, organizzato e prodotto da Donatella Gimigliano, Presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas, è stato scritto in collaborazione con Fabrizio Silvestri e Cristina Monaco. L’obiettivo principale è quello di celebrare la forza delle donne che ogni giorno combattono battaglie difficili e vincono con coraggio, ricordando che ogni anno, in Italia, più di 110 donne vengono uccise da uomini che sostengono di amarle. Inoltre, l’evento sottolinea che il tumore al seno è il big killer oncologico più frequente tra le donne, causando circa 12.000 decessi all’anno.

Testimonianze che danno voce alla forza delle donne

Women For Women 1

La kermesse sarà arricchita da storie di rinascita e resilienza. Rosanna Banfi presenterà il suo toccante monologo dal titolo “Io ballo per la vita”, mentre Cristina Donadio proporrà il corto intitolato “La scelta”, in cui racconterà la sua esperienza personale nella lotta contro il tumore al seno.

Nicolò Maja, unico sopravvissuto a un terribile femminicidio familiare, proporrà una riflessione dal titolo “Come posso perdonarti papà?”, affrontando il tema del perdono e delle difficoltà nel superare un dolore così profondo.

Tra le testimonianze ci sarà anche quella di Nadia Accetti, che racconterà la sua storia con l’intervento “Dal tunnel della violenza all’amore per la vita”. Nadia spiegherà come ha trasformato il dolore provocato da una violenza e dai gravi disturbi alimentari che ne sono derivati in una forza straordinaria per aiutare gli altri e diffondere un messaggio di speranza e di rinascita.

Arte e spettacolo per una serata indimenticabile

Il programma offrirà momenti di grande intrattenimento e arte. La cantante emergente STE, accompagnata dai celebri ballerini internazionali Antonio Fini e Abby Silva Gavezzoli, darà vita a una performance emozionante. Gli irriverenti Gemelli di Guidonia porteranno sul palco il loro spettacolo musicale e comico intitolato “Intelligenza musicale”, che unisce parodie, musica e monologhi brillanti.

Tra i protagonisti artistici della serata ci saranno anche la violinista elettrica Elsa Martignoni, famosa per il suo archetto luminoso e le esibizioni suggestive, i flautisti di talento Giuseppe Mario Finocchiaro e Camilla Refice, e le pianiste Scilla Lenzi e Cristina Donnini. Le Dancers for Oncology, capitanate da Carolyn Smith e con Carolina Marconi come leader, regaleranno emozioni con le loro coreografie intense e coinvolgenti.

Premi per chi si impegna per un mondo migliore

Women For Women 5

Durante l’evento verranno consegnati i prestigiosi “Camomilla Award”, opere uniche create dal maestro orafo Michele Affidato, che ha scelto il fiore di camomilla come simbolo di guarigione e sostegno. Tra i premiati ci saranno:

  • Carmela Pace, Presidente dell’Unicef
  • Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana
  • Il celebre chef Gennaro Esposito
  • Simona Sala, Direttrice di Rai Radio 2
  • Il giornalista Giuseppe Brindisi, volto noto di Mediaset
  • Il regista Giuseppe Nuzzo
  • La conduttrice televisiva Emanuela Folliero
  • L’attivista e opinionista Vladimir Luxuria, anche autrice e scrittrice
  • La fotografa Tiziana Luxardo, che firma la mostra “Women for Women against Violence”
  • La studentessa kosovara Adelina Trshana, della World House di Rondine – Cittadella della Pace
  • La modella e influencer Ilaria Capponi, nota per il suo impegno contro il body shaming

Ospiti che portano ispirazione e coraggio

La serata vedrà anche la partecipazione di ospiti d’onore che hanno trasformato il loro dolore in testimonianze di speranza. Valentina Pitzalis, sopravvissuta a un tentativo di femminicidio e impegnata attivamente nella lotta contro la violenza sulle donne, condividerà la sua storia. La stilista Antonietta Tuccillo, che affronta con coraggio un tumore ovarico di alto grado, offrirà il suo contributo, mentre Carla Caiazzo, vittima di violenza, racconterà il suo percorso come Presidente dell’Associazione Io rido ancora.

A cura di Mario Altomura
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L’Abito Rosso, un simbolo contro il femminicidio https://www.livemag.it/index.php/2024/11/21/labito-rosso-un-simbolo-contro-il-femminicidio/ https://www.livemag.it/index.php/2024/11/21/labito-rosso-un-simbolo-contro-il-femminicidio/#respond Thu, 21 Nov 2024 10:57:17 +0000 https://www.livemag.it/?p=39459 Un’iniziativa che unisce sensibilità artistica e rinascita Dal 22 al 30 novembre 2024, l’Associazione Nazionale Antiviolenza “Senza Veli sulla Lingua” (SVSL), in collaborazione con Freedom Power (FP), impresa sociale impegnata nel sostegno alle vittime di violenza, presenta il progetto “L’Abito del Sogno Infranto”. Questa iniziativa pone al centro un abito da sposa speciale, segnato da […]

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Un’iniziativa che unisce sensibilità artistica e rinascita

Dal 22 al 30 novembre 2024, l’Associazione Nazionale Antiviolenza “Senza Veli sulla Lingua” (SVSL), in collaborazione con Freedom Power (FP), impresa sociale impegnata nel sostegno alle vittime di violenza, presenta il progetto “L’Abito del Sogno Infranto”. Questa iniziativa pone al centro un abito da sposa speciale, segnato da vistose macchie rosse che evocano la tragedia del femminicidio. L’abito è stato creato dalle donne impiegate nella sartoria sociale di Freedom Power, che, grazie al sostegno di SVSL, hanno trovato la forza per ricostruire le proprie vite dopo esperienze dolorose di violenza.

Un contributo significativo per il 25 novembre

Il progetto “L’Abito del Sogno Infranto” si inserisce nelle attività dedicate al 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’abito da sposa, normalmente associato a sogni di amore e speranza, diventa il simbolo di una promessa infranta e di una vita spezzata. Le macchie rosse, che ricordano il sangue delle vittime, rappresentano una denuncia visibile contro la violenza di genere. Attraverso questa iniziativa, Senza Veli sulla Lingua intende sensibilizzare la comunità e promuovere azioni concrete per contrastare il fenomeno.

Le tappe dell’esposizione in tutta Italia

L’abito sarà esposto in diverse località italiane, dal 22 al 30 novembre 2024. Ogni città offrirà al pubblico un momento di riflessione:

  • Seregno (MB): Palazzo Landriani, piano terra, Piazza Martiri della Libertà n.1
  • Varedo (MB): Comune di Varedo, piano terra, Via Vittorio Emanuele II n.1
  • Limbiate (MB): Comune di Limbiate, piano terra, Via Monte Bianco n.2
  • Lissone (MB): Centro Commerciale Esselunga, Via Ermete Novelli n.20
  • Prato: Pubblica Assistenza L’Avvenire, Via San Jacopo n.34
  • Due ulteriori città italiane, presto annunciate, completeranno il percorso espositivo, ampliando il coinvolgimento del pubblico.

In ogni tappa, sarà possibile incontrare i rappresentanti del progetto, ascoltare storie di riscatto e condividere un messaggio di speranza e consapevolezza.

Un abito che grida contro la violenza

Abito del Sogno Infranto 1

Ebla Ahmed, fondatrice e presidente nazionale di Senza Veli sulla Lingua, ha espresso il significato profondo dell’iniziativa:

“Questo abito racconta una storia che troppe donne non possono più narrare. Le sue macchie rosse sono un grido per una vita spezzata e un sogno infranto. Ogni femminicidio è una perdita collettiva. Con questo progetto, vogliamo trasformare il dolore in un’azione concreta e invitare la società a comprendere la gravità del problema, impegnandosi per fermarlo”.

L’abito si unisce ai simboli della lotta contro la violenza di genere, come le ormai famose scarpette rosse, arricchendo le campagne di sensibilizzazione promosse da Senza Veli sulla Lingua con un nuovo e potente messaggio.

Il ruolo di Freedom Power per un futuro migliore

Freedom Power, fondata nel novembre 2023, lavora con determinazione per offrire alle donne vittime di violenza una via di emancipazione e riscatto. In collaborazione con Senza Veli sulla Lingua, si impegna a ridurre le disuguaglianze di genere, fornendo strumenti per un reinserimento lavorativo stabile e dignitoso.

Il progetto della sartoria sociale, da cui nasce “L’Abito del Sogno Infranto”, è solo una delle tante attività promosse. Freedom Power offre anche:

  • Programmi di formazione e aggiornamento professionale per migliorare le competenze delle donne
  • Percorsi di coaching e orientamento per agevolare l’inserimento lavorativo
  • Supporto attraverso programmi di outplacement, pensati per chi cerca nuove opportunità di lavoro

Un impegno concreto per un futuro più equo

Con il progetto “L’Abito del Sogno Infranto”, Freedom Power e Senza Veli sulla Lingua lavorano ogni giorno per sostenere le donne nel ritrovare autonomia e dignità. Aiutare le donne a conquistare una posizione stabile e sicura rappresenta un passo fondamentale per spezzare il ciclo della violenza e costruire una società più giusta, inclusiva e libera da discriminazioni.

A cura di Mario Altomura
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Senza Veli Sulla Lingua, come ricostruire la vita dopo la violenza https://www.livemag.it/index.php/2024/11/20/senza-veli-sulla-lingua-come-ricostruire-la-vita-dopo-la-violenza/ https://www.livemag.it/index.php/2024/11/20/senza-veli-sulla-lingua-come-ricostruire-la-vita-dopo-la-violenza/#respond Wed, 20 Nov 2024 10:31:26 +0000 https://www.livemag.it/?p=40067 Intervista di donnanews.net all’associazione Senza Veli Sulla Lingua “Senza Veli sulla Lingua” è l’Associazione Nazionale intervistata da donnanews.net nell’ambito della lotta alla violenza di genere e ai femminicidi. Fondata dall’avvocato anglo-italo-yemenita Ebla Ahmed nel 2013, che si occupa di contrastare la violenza di genere, in tutte le sue forme e manifestazioni. Attualmente, il suo direttivo […]

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Intervista di donnanews.net all’associazione Senza Veli Sulla Lingua

“Senza Veli sulla Lingua” è l’Associazione Nazionale intervistata da donnanews.net nell’ambito della lotta alla violenza di genere e ai femminicidi. Fondata dall’avvocato anglo-italo-yemenita Ebla Ahmed nel 2013, che si occupa di contrastare la violenza di genere, in tutte le sue forme e manifestazioni. Attualmente, il suo direttivo è composto dalla vicepresidente Patrizia Scotto di Santolo e dalla consigliera nazionale Elisa Buonanno. Ha diverse sezioni in Italia e offre gratuitamente aiuti psicologici e assistenza legale alle vittime di violenza, assistenza con mediatori culturali e interculturali. “Senza Veli sulla Lingua” e Freedom Power presentano “L’Abito del sogno Infranto“, un abito da sposa macchiato di rosso, simbolo della lotta al femminicidio. Creato da donne che hanno superato la violenza, l’iniziativa, legata al 25 novembre, vuole sensibilizzare sul dramma della violenza di genere e trasformare il dolore in consapevolezza.

A raccontarci meglio l’associazione e le sue iniziative ci sono la presidente Ebla Ahmed e la vice Presidente Patrizia Scotto di Santolo, che rispondono insieme alle nostre domande.

Intervista Senza Veli sulla Lingua 2
Quali sono le iniziative principali organizzate da “Senza Veli Sulla Lingua” per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere, oltre al progetto “L’Abito del Sogno Infranto”?

«Diciamo che non ci fermiamo mai. Come associazione lavoriamo molto con gli studenti delle scuole medie e medie superiori, facciamo formazione per gli operatori delle reti antiviolenza, organizziamo convegni con esperti per aggiornamenti su quanto viene fatto a tutela delle donne in stato di fragilità. Una delle nostre idee più imitata è “La Camminata in Rosso“, promossa in diverse città in Italia, giunta in alcuni Comuni alla terza edizione: una camminata simbolica aperta a tutti per commemorare la Giornata dell’eliminazione della Violenza contro le donne».

Gli Abiti del Sogno Infranto, abiti da sposa creati da vittime di violenza sono fortemente d’impatto e il messaggio è molto forte. Come spiegherebbe il perché di questa iniziativa, a chi, purtroppo, è solito voltarsi dall’altra parte?

«L’Abito del Sogno Infranto è un segnale a non voltarsi dall’altra parte. È un invito a guardare con i propri occhi un progetto di vita andato perduto per sempre per colpa di chi usa la violenza al posto dell’amore e del rispetto».

In che modo i progetti di sartoria sociale, come quello realizzato con Freedom Power, stanno aiutando le vittime di violenza a ricostruire la loro vita?

«Le donne che affrontano i percorsi in uscita dalla violenza molto spesso si ritrovano sole. Non hanno quell’autonomia economica che le fa sentire libere. Ecco perché, il progetto pilota della sartoria sociale di Fredoom Power, aiutando le donne a cucire attraverso sarte esperte, consentirà loro di saper fare lavori di sartoria. Un primo ma importante passo verso il reinserimento nel mondo del lavoro».

Come si può accendere un ulteriore faro sull’importanza dell’educazione alla  non violenza sin dai primi anni di scuola?

«È necessario che la politica faccia la sua parte, rendendo obbligatoria l’educazione alla gentilezza e alla non violenza all’interno dell’orario scolastico in tutti gli Istituti fin dalla primissima infanzia. Noi siamo pronti, perché già siamo presenti nelle scuole ma ciò avviene solo grazie ed esclusivamente alla sensibilità della Dirigenza Scolastica. Quello a cui assistiamo ultimamente fa sì che sia sempre più importante anticipare i tempi della discussione sulla prevenzione, coinvolgendo le ragazze e i ragazzi che frequentano le aule scolastiche e che saranno gli adulti di domani, sin dalla più tenera età. A loro viene chiesto un grande sforzo: quello di sentirsi partecipi del cambiamento».

Abito Senza Veli sulla Lingua
A che punto siamo, in Italia con le leggi contro la violenza sulle donne? Quali sono le principali lacune normative che dovrebbero essere colmate?

«Una domanda più che legittima. Dal 2019 ad oggi se con il Codice Rosso si sono introdotti una nuova serie di reati, ovvero stalking, revenge porn, matrimonio forzato, divieto di avvicinamento, sfregio alla persona, nel Codice Rosso Rafforzato, o decreto Roccella, si è data voce alla legge 168 del 2023, che prevede, tra l’altro, l’avocazione da parte del procuratore in caso di inerzia del pm. Attualmente, la Commissione a Roma sta lavorando affinché si arrivi celermente al Testo Unico delle norme contro la violenza di genere e in tal senso, è stato approvata all’unanimità, la relazione sul Testo Unico sulla violenza di genere, affinché possa essere di ausilio alla realizzazione di un codice donna. L’associazione Senza Veli sulla Lingua ha contribuito con i propri pareri alla sua realizzazione, perché audita più volte a Roma al Tavolo Tecnico della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio».

Perché, spesso le vittime che denunciano, subiscono una re-vittimizzazione o vedono peggiorare la propria situazione? Quali accorgimenti legali o comportamentali possono essere suggeriti?

«Non è proprio così. Diciamo che il momento più difficile per la donna che denuncia è il processo e bisognerebbe intervenire sulla disciplina delle misure cautelari e di prevenzione da adottare nell’immediatezza dei reati denunciati. Il fatto che la persona abusata debba presentarsi più volte in udienza fa scattare spesso un fenomeno che si chiama “vittimizzazione secondaria”. Significa trattare la vittima come fosse partecipe dei reati subiti. Perché raccontare più volte le violenze subite, vuol dire che essa deve rispondere a una lunga serie di domande che possono riportare a galla tutto. E avere anche una conseguenza più grave, e siccome non si può pretendere, che il racconto sia identico parola per parola, può succedere che la vittima ritratti perché non vuole rivivere il ricordo oppure che sia messo agli atti, che non ha voluto ripetere quanto denunciato in precedenza, con tutte le conseguenze del caso. E succede più spesso di quanto si creda».

Qual è il ruolo degli avvocati nel sostenere le vittime di violenza, e quali sono i principali ostacoli che incontrate nell’offrire supporto legale?

«Molte donne che subiscono violenza non hanno la forza economica per affrontare i costi di un’assistenza legale. È vero che esiste il gratuito patrocinio a spese dello Stato ma le tempistiche dei rimborsi sono molto lenti».

Che tipo di supporto è più necessario da parte delle istituzioni locali e nazionali per rafforzare la prevenzione della violenza di genere?

«Aiutare le associazioni a fare corsi di formazione per tutti gli operatori della rete, e informazione nelle scuole».

Intervista Senza Veli sulla Lingua con Ebla Ahmed e Patrizia Scotto di Santol 3
Intervista Senza Veli sulla Lingua con Ebla Ahmed e Patrizia Scotto di Santol
Oltre a prendere parte a eventi come la “Camminata in Rosso”, cosa può fare la comunità, per partecipare più attivamente con un contributo concreto contro la violenza?

«La comunità può fare molto. Se qualcuno è a conoscenza che tra le mura domestiche di una casa c’è una situazione di pericolo può andare in Questura e mantenendo l’anonimato, denunciare. La Questura infatti può attivarsi e monitorare la situazione evitando che possa accadere l’ennesima tragedia».

Per contattare Senza Veli Sulla Lingua:

www.senzavelisullalingua.com

-Gli abiti da sposa realizzati dalle lavoratrici della sartoria sociale di Freedom Power verranno esposti dal 22 al 30 Novembre 2024 nei Comuni di: Seregno (MB), ingresso Palazzo Landriani, piano terra in Piazza Martiri della Libertà n.1 · Varedo (MB), piano terra Comune di Varedo in via Vittorio Emanuele II, n.1 · Limbiate (MB), piano terra Comune di Limbiate in via Monte Bianco n.2. Lissone (MB) presso il Centro Commerciale di Esselunga di Lissone, in via Ermete Novelli n.20 · Prato, nella sede della Pubblica Assistenza l’Avvenire, in via San Jacopo n.34 e altri comuni saranno coinvolti nell’iniziativa.

www.freedompower.it

A cura di Mario Altomura
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schiena secondo il dott. Andrea Foriglio

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